Presentato in concorso al 26 Festival Cinemambiente , Deep Rising , ora all’Euganea Film Festival , è un viaggio urgente nel fondo del nostro mondo. La pellicola è narrata dall’attore Jason Momoa (Acquaman).
Deep Rising ha debuttato al Sundance Film Festival del 2023.
Deep Rising | documentari | Euganea Film Festival 2024
Deep Rising cosa racconta
Jason Momoa è il narratore di questo documentario centrato sulla minaccia che incombe sui fondali dei nostri oceani e sulle creature che vi vivono a causa dell’estrazione mineraria in alto mare.
Una storia di intrighi geopolitici, scientifici e aziendali e di oscure macchinazioni di un’organizzazione segreta autorizzata a dare il via libera alla massiccia estrazione di metalli ritenuti essenziali per la rivoluzione delle batterie elettriche.
Deep Rising mette in luce la relazione vitale tra l’oceano profondo e la vita sulla Terra. Il documentario segue anche la startup mineraria The Metals Company che persegue finanziamenti, favori pubblici e il permesso da parte dell’Autorità internazionale dei fondali marini di estrarre ampie aree del fondo dell’Oceano Pacifico.
Il Film esamina il modello distruttivo dell’umanità di estrarre materiali a scopo di lucro e si chiede perché non scegliamo, invece, di sviluppare risorse abbondanti per risolvere i nostri problemi energetici.
La Recensione
La voce di Mamoa conferisce profondità e gravità al film di Matthieu Rytz . regista che al Sundance aveva già portato Anote’s Ark nel 2018.
L’attenzione di Rytz è posta a 2,5 miglia sotto la superficie dell’Oceano Pacifico, dove si trova la zona Clarion-Clipperton. L’area ospita creature luminescenti, meduse fragili e intricate che volteggiano con giochi di luce e circondate da pesci pulsanti che sembrano provenire da un film di fantascienza.
Rytz mostra come le compagnie estrattive consegnano proposte agli investitori, proponendo come i costi dell’industrializzazione dell’ultimo ambiente incontaminato della nostra Terra possano essere giustificati per accedere ai metalli che, sostengono, andranno a beneficio di tutta l’umanità.
Il film di Rytz assume una ferma posizione attivista, chiedendoci di considerare noi stessi quale sarebbe il prezzo in termini di perdita di biodiversità e di danni ambientali.
The Metals Company sta tentando di convincere l‘International Seabed Authority (ISA) – l’organismo globale che ha la gestione delle aree di mare profondo – a consentirgli di estrarli. Rytz offre filmati delle macchinazioni compiute dall’azienda che cerca di ‘corteggiare’ con le sue apparenti finalità “verdi” per raggiungere invece i suoi fini tutt’altro che ambientalisti.. D’altro lato il documentario offre anche la testimonianza di Sandor Muslow, ex capo dell’Ufficio delle risorse e del monitoraggio ambientale. Muslow sostiene che all’ISA è stato assegnato l’interesse conflittuale di conservare il mare profondo – considerato “patrimonio comune di tutta l’umanità” – autorizzandone però allo stesso tempo lo sfruttamento.
La narrazione
La terza componente di Deep Rising è il filmato nelle acque profonde, accompagnato dalla narrazione di Momoa. Adattato in parte dal libro di Helen Scales “The Brilliant Abyss“, il filmato tenta di mostrare la connessione tra l’umanità e l’importanza per noi delle nostre risorse limitate e degli animali che vivono nei nostri oceani.
Rytz spazia dalla storia dell’ISA al modo in cui le compagnie petrolifere si stanno diversificando nell’estrazione mineraria in alto mare, dalle pratiche distruttive compiute arbitrariamente alla ‘miopia’ dell’umanità quando si tratta delle risorse del pianeta.
Momoa cita il modo in cui siamo passati dalla caccia alle balene per raccogliere l’olio dei mammiferi ed alimentare i nostri fari e ci induce a chiederci e a riflettere se questa miopia sia in noi perenne e se davvero non riusciamo a smettere di utilizzare sconsideratamente il Mondo come se fosse una risorsa inesauribile.
Rytz e la sua montatrice Elisa Bonara ci mostrano l’attività distruttiva delle macchine da raccolta, che sollevano nuvole di sedimenti, in contrasto con le creature delicate che allo stesso tempo stanno disturbando o distruggendo. Con il fondale marino visto come uno degli ultimi luoghi della Terra veramente non sfruttati, Rytz costruisce una pellicola di forte impatto non solo visivo e con un messaggio importante: stiamo per cambiare irrimediabilmente una parte importante e pura del Nostro Pianeta e… dovremmo pensarci bene prima di farlo.