Presentato all’Irish Film Festa 2023, di cui Taxidrivers è media partner, Ballywalter è il lungometraggio d’esordio di Prasanna Puwanarajah, attore inglese nato da genitori originari dello Sri Lanka e visto recentemente nella serie sulla famiglia reale britannica The Crown. La piccola cittadina nordirlandese che dà il titolo al film è teatro dell’incontro tra una tassista e un aspirante comedian, che è soprattutto l’incontro tra due anime tormentate, alla ricerca di una guarigione anche attraverso il senso più profondo della comicità.
Ballywalter: la trama
Eileen ha abbandonato gli studi universitari e i sogni di una vita di successo a Londra. Tornata a vivere a Belfast con la madre e la sorella incinta, si arrangia lavorando come tassista senza licenza e come barista. Dopo il fallimento del suo matrimonio, Shane si è auto-esiliato a Ballywalter, ma ora sta cercando di rimettere in sesto la sua vita e frequenta un corso serale per comici, che si tiene a Belfast una volta alla settimana.
Eileen accetta l’incarico di accompagnare Shane a Belfast con il taxi. Percorrendo insieme per diversi mesi la strada tra Belfast e Ballywalter, i due sviluppano un legame sorprendente e un’improbabile amicizia, che salva entrambi dalla spirale negativa in cui stavano precipitando.
La commedia che sorge nella tragedia
Piove su Ballywalter, situata a poca distanza da Belfast e lambita dal Mare d’Irlanda. Piove su Eileen e Shane, due anime perse con un passato fatto di fallimenti e delusioni e un presente adombrato da malinconia e incertezza, sfiorando la depressione. Per entrambi Ballywalter rappresenta un confine ultimo, oltre il quale c’è solo il baratro, e il cielo costantemente plumbeo non è che un riflesso del loro sentire. Il film di Puwanarajah si compone proprio di riflessi, con cui smorza il dolore dei protagonisti e con cui riveste i luoghi con i loro sentimenti. Ma sono soprattutto gli sguardi di Eileen, riflessi nello specchietto del suo taxi, un mezzo per lei di transizione ma anche di rinascita, a scandire i momenti di Ballywalter. Occhi che roteano in segno di insofferenza e noia, che in seguito si velano di tristezza e disillusione, per poi scrutare la strada con ritrovata determinazione nel finale.
L’incontro tra Eileen e Shane è anche e soprattutto l’accostamento tra il senso di disperazione che intimamente provano i due e la comicità e il suo senso più profondo. Una comicità che, come viene detto a Shane durante il corso, porta a conoscere se stessi e anche ad affrontare il dolore, in un processo di guarigione e di intima espressione. Pian piano le maschere che i due indossavano per tenere nascoste, anche ai loro stessi occhi, le proprie fragilità cadono tra le risate o la loro alternanza con le lacrime, come per Eileen nel finale. “Tragedia è quando io mi taglio un dito, commedia è quando tu cadi in una fogna e muori”, ricorda Shane citando Mel Brooks. È attorno a questo concetto che ruota l’esordio di Prasanna Puwanarajah, all’affondare nel dramma per liberarlo ed esorcizzarlo. E lo fa con naturalezza, attraverso due personaggi i cui volti e corpi finiscono con l’assorbire i riflessi del racconto e le rifrazioni dei luoghi.