‘Wild Life – Una storia d’amore’: su Disney + il nuovo documentario dei registi di Free Solo

Dal 26 maggio su Disney + è disponibile il documentario di National Geographic, Wild Life: Una storia d’amore, dei registi premi Oscar Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin (Free Solo). Un film sulla vita incredibile di Kristine e Doug Tompkins, filantropi e ambientalisti che, a partire dagli anni novanta, si fecero promotori di un metodo innovativo e spregiudicato per salvaguardare il Pianeta e le sue zone più incontaminate. Un’impresa titanica e irta di ostacoli (gli interessi della grande industria e dei governi locali in primis) ma perseguita con una tenacia e un’amore per la causa fuori dal comune.

Wild Life – Trama

Cile, Patagonia. Nel 2015 Kris Tompkins ha perso il marito Doug in un incidente. Da allora cerca di convivere con il lutto facendo i conti, tra le altre cose, con l’enorme e impegnativa eredità che Doug le ha lasciato. È l’occasione per guardare al passato, dalla passione di Doug e dell’amico Yvone Chouinard per l’arrampicata e i paesaggi incontaminati del Sud America al successo con le rispettive aziende The North Face e Patagonia.

È proprio grazie a Yvone e la sua Patagonia, di cui Kris sarà dipendente fino a diventarne CEO, che la futura coppia si conosce. Insieme daranno vita a un progetto titanico: usare la loro grande disponibilità economica per creare o ampliare nuovi parchi nazionali tra Cile e Argentina, combattendo il disboscamento selvaggio e lo sfruttamento delle risorse e reintroducendo le specie animali sul territorio. Un progetto complesso e precario ma che conta oggi quasi 15 milioni di acri di terra protetta.

Oltre i limiti

Non poteva esserci sottotitolo più adeguato di Una storia d’amore per un film come Wild Life. L’amore tra Kris e Doug, certo, ma anche quello tra loro e l’ambiente che li circonda, quegli spazi naturali tra Cile e Argentina che, nel corso di decenni di lotta, hanno saputo sottrarre a uno sfruttamento selvaggio e criminale. Dopo Free Solo è ancora una volta una storia sul potenziale umano e sulla forza di volontà quella che i registi premi Oscar Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin decidono di raccontare. Una storia su ciò che le persone possono raggiungere quando si impegnano a realizzare l’impossibile.

Un modello virtuoso

È così che tra interviste frontali e materiali di repertorio si dispiega un racconto che è anche la cronaca di un’assenza e l’elaborazione di un lutto. La storia di un’eredità difficile da gestire ma fondamentale, tanto nel concreto quanto nell’astratto. Quella di Kris e Doug non è infatti solo una vita eccezionale e atipica ma un modello virtuoso, che guarda in faccia un sistema colpevole e i migliaia di privilegiati che ne fanno parte, indicando un’altra via. È la vicenda personale di Doug, di Kristine, ma anche di Yvone Chouinard – che nel 2022 ha annunciato che il 100% della sua azienda, Patagonia, sarà trasferito a un fondo per la protezione del pianeta – a dimostrare che, se davvero il sistema non si può cambiare, lo si può sfruttare a vantaggio di una nobile causa.

Un Paradiso da difendere

Un modo di pensare, questo, che nasce da una convinzione profondamente ecologista e ambientalista del mondo, ovvero, come spiega Kris nel documentario, che tutta la vita è interconnessa e ha un valore intrinseco, al di là di quello che può darle l’uomo. Un faro per due anime affini che si sono trovate proprio in quella Patagonia che diventa nel documentario – anche grazie alle sue riprese suggestive – un luogo dell’anima. Un Paradiso in terra minacciato e da difendere a ogni costo, anche sacrificando una vita intera.