A Cannes 2023 tocca ora alla Chimera di Alice Rohrwacher. Dopo Marco Bellocchio con Rapito e Nanni Moretti con Il Sol dell’avvenire, l’Italia torna in gara al Festival di Cannes con Alice Rohrwacher.
La regista, che concorre per la terza volta al Festival , presenta il suo film che racconta la storia di un giovane archeologo che si intrufola in un gruppo di tombaroli nell’Italia degli anni Ottanta.
Rohrwacher: «La mia chimera? Capire che viviamo in un paradiso»
«La mia chimera? Dal punto di vista personale – ha spiegato Alice Rohrwacher – il desiderio è che ognuno di noi possa diventare consapevole che viviamo in un pianeta incredibile, una sorta di paradiso, che invece continuiamo a trasformare in un luogo infernale.
Alice Rohrwacher presenta La Chimera
Alice Rohrwacher racconta: «“È un film che parla del passato e del presente, dell’al di là e dell’al di qua, del sopra e del sotto. La chimera è qualcosa che vorremmo sempre raggiungere ma non riusciamo mai, per Arthur è anche un amore che ha perso”.
Ma non è un film nostalgico, La chimera: «Non mi sento nostalgica – prosegue la Rohrwacher –, ho raccontato un personaggio che incarna la nostalgia.
La ricerca di tesori antichi nascosti sottoterra per la regista rappresenta anche “un desiderio di affermarsi rispetto al passato, e di creare un nuovo legame con le cose e la natura.
Il ritorno di Alice Rohrwacher a Cannes
La regista toscana è molto amata in Francia per il suo stile inconfondibile e assai personale: poetico, fiabesco, simbolico. Sulla Croisette è già stata premiata due volte: nel 2014 con il Grand Prix della giuria per “Le meraviglie” e nel 2018 con il Prix du Scenario per “Lazzaro felice”.
Alice Rohrwacher e Le Meraviglie. La recensione
La Chimera la clip del film di Alice Rohrwacher