Presentato ieri in anteprima al Festival di Cannes, Killer of the Flowers Moon è basato sull’omonimo best-seller di David Grann.
Il film di Martin Scorsese è ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20 e descrive l’omicidio seriale di membri della Osage Nation, una zona di proprietà dei nativi americani. Questa serie di crimini brutali divenne nota come Regno del terrore. Nel 1894 fu scoperto un enorme giacimento di petrolio su un terreno appartenente alla Nazione Osage. Questo cambiò per sempre la vita della popolazione che deteneva i diritti minerari.; gli abitanti del luogo diventarono le persone con il reddito pro capite più alto al mondo. Ma i soldi portano sempre guai: una serie di omicidi irrisolti, tutti, guarda caso, a danno dei nativi.
Killers of the flower moon trama e recensione
Siamo nel 1920, la guerra è finita da poco e un nuovo secolo è iniziato. Decine di Osage vengono brutalmente assassinati.
Questi omicidi erano l’atto finale di una cospirazione ordita da un gruppo di bianchi insinuati nelle famiglie dei nativi dopo aver sposato le donne del luogo ed ottenuto alla loro morte i diritti petroliferi.
Killers of the Flower Moon si concentra sula figura di Ernest Burkhart interpretato da Leonardo DiCaprio.
Ernest è un ragazzo semplice, bello ed insicuro, un uomo amorevole ma dilaniato da un incontenibile appetito per il denaro. Una brama che lo porterà a compiere gesti orrendi con una disarmante naturalezza.
Arrivato a Fairfax, in Oklahoma per incontrare William Hale, il potentissimo zio interpretato da Robert De Niro (che vuole farsi chiamare “King”), Ernest inizia a frequentare gli Osage come autista.
Ernest diviene immediatamente complice della macchina infernale ordita dallo zio ed entra nelle grazie della bellissima Mollie Kyle interpretata da Lily Gladstone, vera e gemma del film che offre un’ interpretazione straordinaria. Il ruolo femminile più bello, tenero, tragico di tutta la cinematografia di Martin Scorsese.
Lily Gladstone ci offre una Mollie Kyle acuta, intelligente, piena di passione e sentimento ma allo stesso tempo paziente e controllata; è consapevole che Ernest è li solo per il denaro, ma vuole credere al suo amore. Ed è così brava che ci crediamo anche noi.
Vogliamo sperare che quell’uomo così meschino sia veramente innamorato di quella donna straordinaria.
Killers of the Flower Moon. i temi
Nel suo primo film western Scorsese non viene meno alla propria missione ed ai temi a lui più cari.
Hale è un capomafia che ha un’ immagine pubblica immacolata ed è tanto più sporco ed odioso quando presenzia ad inaugurazioni di scuole dopo aver ordinato di uccidere bambini in cambio di petrolio.
La sua immagine pubblica di saggio nasconde in realtà un’anima incredibilmente disgustosa.
In un passaggio del film dice ad Ernest (già sposato con Mollie) che gli Osage sono un popolo di grande cuore, ma malaticcio, ignorando all’apparenza che le loro morti sono frutto di veri e propri omicidi.
Killer Of The flowers moon è una delizia per gli occhi dall’inizio alla fine. Nonostante la lunghezza non c’è mai un attimo di cedimento e le parole fanno fatica a definire quale regalo immenso abbia dato al cinema Martin Scorsese.
Incipit esplosivo
I primi minuti del film sono già un’ esplosione. Gli anziani della tribù Osage sono riuniti per seppellire una pipa sacra quando esplode un getto di petrolio con una danza scandita da una musica ossessiva.
La scena successiva, apparentemente un telegiornale in bianco e nero, racconta come La Natura abbia donato agli Osage ricchezze incredibili permettendo loro una vita agiatissima ma allo stesso tempo antitetica alla loro cultura.
Scorsese interrompe regolarmente la narrazione per inserire i volti, ricordare i nomi, denunciare gli omicidi.
Killers of the Flowers Moon è una sorta di enciclopedia del cinema Western: è John Ford e Sergio Leone che raccontano in modo cupo, lento ed angosciante una realtà semi sconosciuta.
E non poteva essere altro che Martin Scorsese a raccontare questa storia.
Goodfellas, Casinò, Taxidriver, The Wolf of Wall street hanno spiegato cosa sia la violenza. Lo stesso Nanni Moretti chiede aiuto proprio a Scorsese per spiegare cosa sia veramente mentre cerca di impedire al regista Pulp di portare a termine la scena dell’omicidio ne in “Il sol dell’avvenire“.
Qui c’e qualcosa di più però: c’è un uomo, Martin Scorsese, che sente il dovere di usare la sua notorietà e l’incredibile eco mediatico che un suo film si porta dietro per fare i conti con le ferite del passato.
L’inimmaginabile violenza usata contro i nativi americani è una ferità che non potrà mai rimarginarsi ma grazie a Killers of the flower Moon un passo avanti importante è stato fatto.
Killers of the Flower Moon il teaser del nuovo film di Martin Scorsese