E’ cominciato a Febbraio 2012, per mano di Ripley’s Home Video, il lodevolissimo lavoro di riscoperta su supporto digitale della filmografia del parigino Jean-Luc Godard, maestro della Nouvelle Vague la cui lunga carriera – quasi sessantennale – al servizio della Settima arte conta circa cento lavori dietro la macchina da presa.
Lodevolissimo lavoro di riscoperta che prevede la pubblicazione su supporto dvd di una ventina di titoli, a partire da Una donna sposata (1964), ovvero la storia di un soggetto femminile durante un lasso di tempo di ventiquattro ore.
Soggetto femminile che, con le fattezze della Macha Méril che i fan argentiani ricorderanno poi vittima dell’omicida di Profondo rosso (1975), Godard immortala in quasi ogni dettaglio del suo corpo, in questo caso oggetto a disposizione dell’obiettivo di ripresa per far sì che un certo erotismo trapeli già dall’affascinante immagine d’apertura, che la vede impegnata in un bacio con un uomo interpretato da Bernard Noël. Il suo amante che di professione fa l’attore, mentre il marito pilota possiede le fattezze del grande Philippe”Milano calibro 9”Leroy; tutti immersi in uno splendido bianco e nero per circa novantadue minuti di visione al servizio di un film libero, una carrellata di inquadrature in primo piano in cui i protagonisti, come accennato, vengono immortalati a mo’ di oggetti, man mano che viene ribadito che l’amore bisogna viverlo nel presente, perché se non ha più esso muore, e l’anticonformismo tipicamente godardiano gioca sul disequilibrio improvviso tirando in ballo perfino sequenze in negativo.
Diviso in capitoli, uno sguardo sulla condizione della femmina maritata nella società dei consumi degli anni Sessanta che, comprendente nella confezione un interessante booklet a cura di Rinaldo Censi e corredato di galleria fotografica e di intervista di mezz’ora alla Méril nella sezione extra del disco, sembra quasi anticipare il discorso reso socio-politicamente più esplicito dal cineasta francese tramite il successivo Due o tre cose che so di lei (1967); soprattutto nei momenti che sfiorano le fattezze delle inchieste giornalistiche.
E’ invece Anna Karina la protagonista dell’intervista nei contenuti speciali di Bande à part (1964), secondo film dell’autore di Fino all’ultimo respiro (1960) a essere distribuito in dvd da Ripley’s Home Video (in questo caso in versione originale francese con sottotitoli italiani), anch’esso girato in bianco e nero e il cui booklet d’accompagnamento, però, è stavolta firmato da Adriano Aprà.
Con l’oscillazione dei sentimenti posta al centro dell’operazione, trattasi della vicenda di due ragazzi e una ragazza: Frantz alias Sami”La verità”Frey, bello e innamorato dei romanzi di Jack London, e il più rozzo amico Arthur, con il volto del Claude Brasseur futuro padre di Sophie Marceau nel dittico Il tempo delle mele, i quali, a scuola d’inglese, conoscono e s’invaghiscono di Odile (la Karina, appunto).
Da qui, mentre non sappiamo di quale dei due sia innamorata lei, li seguiamo che scorrazzano su una Simca decappottabile, litigano, si riconciliano e si ridanno appuntamento, al solo fine di creare l’attesa e la preparazione di una rapina nella villa in cui la ragazza vive insieme alla sua tutrice ed a un misterioso individuo che custodisce all’interno di un armadio una grossa somma di denaro.
Ma, sebbene la pellicola non fatichi ad apparire in un certo senso discendente diretta del citato capolavoro interpretato da Jean-Paul Belmondo, non è l’intreccio thriller ciò che veramente interessa al regista, che, in maniera evidente, lo sfrutta come pretesto per dare movimento apparente al racconto dei tre giovani e, in particolar modo, della loro insicurezza sentimentale.
Fino al tragico epilogo di quello che Quentin Tarantino ha omaggiato non solo tramite la storica scena di ballo di Pulp fiction (1994), ma anche mettendo Uma Thurman alla guida della stessa auto di Frantz e Arthur in Kill Bill volume 2 (2004) e chiamando la sua compagnia di produzione “A band apart”.
Quindi, non rimane altro da fare che attendere le altre uscite digitali godardiane targate Ripley’s…
Francesco Lomuscio