La mini serie, composta da quattro episodi, intitolata Missing: persone scomparse, diretta da Alxander Irvine Cox, è disponibile su Netfix.
Un viaggio nel mistero.
Scomparse, violenze familiari, sottrazioni di minori, prostituzione e droga: sono questi i temi affrontati dalla docuseire true crime Missing: persone scomparse. Una presa in diretta, con protagonista la polizia della South Carolina, per far luce su alcuni misteriosi casi di scomparsa.
Missing: persone scomparse La trama
Negli Stati Uniti d’America, ogni giorno spariscono 1500 persone. Per gli investigatori le prime 48 ore sono cruciali per riportare a casa i rapiti. È questo il compito del dipartimento dello sceriffo di Richland Country preposto alle persone scomparse in Columbia. Tre sono gli investigatori in campo, con anni di esperienze e specializzazione diverse: Vicki Rains, JP Smith ed Heidi Jackson.

Il mistero della scomparsa in Missing
“Odio i misteri, non mi piacciono i giochi da tavola, i film sui misteri, neanche i libri sui misteri. Li odio, ce ne occupiamo tutti i giorni e non è un gioco… queste sono persone”.
È quanto dichiara una delle protagoniste di Missing, una poliziotta alle prese con la scomparsa di una sessantacinquenne sparita nel nulla.
La nuova docuserie di Netflix inizia senza preamboli e trascina lo spettatore nel bel mezzo delle ricerche di Larrine Garcia. Un caso che desta subito la preoccupazione degli inquirenti, che temono per la vita della donna e individuano in suo figlio il responsabile della scomparsa.
Violenza familiare, liti continue tra madre e figlio e abuso di alcol e droga: i temi toccati nel primo episodio di Missing: persone scomparse. Un comune fatto di cronaca, tanto diffuso in America, purtroppo, quanto qui da noi è al centro della vicenda. D’altronde, si sa, il mistero che avvolge i tanti casi di scomparsa diventa miele per orsi e gli orsi sono gli spettatori attirati dalle tante ricostruzioni televisive e cinematografiche dei casi più violenti di cronaca nera.
Il fascino della cronaca nera
Questo gusto dell’orrido e della violenza non è una moda degli ultimi tempi. È certo che oggi, soprattutto in televisione, sono sempre più diffusi i prodotti audio – video dedicati alla ricostruzione di casi di cronaca nera. Ciò, però, avveniva anche in passato, ovviamente in modalità del tutto differente.
Uno dei primi scrittori statunitense a ottenere successo nel vecchio continente fu Edgar Allan Poe, con i suoi romanzi gialli, avvolti da un alone di mistero inquietante. Ma Poe prima di essere un talentuoso romanziere è stato un giornalista e la sua principale fonte di ispirazione fu la cronaca nera.
Poe non è l’unico esempio che si possa fare; infatti anche uno dei classici della letteratura russa, come Delitto e castigo, pare sia stato ispirato da un fatto di cronaca. Ma ancora, molti secoli prima di Poe e Dostoevskij, quando i libri si vendevano sui carrozzoni ambulanti, le raccolte dedicate ai fatti di cronaca riscuotevano un grande successo.
Larrine Garcia il primo caso di Missing
Per cui Missing: persone scomparse non fa altro che riportare a galla un gusto antico come il mondo. È ovvio, con uno svecchiamento delle tematiche proposte e una messa in scena contemporanea, a metà strada tra cinema e televisione.
Con il caso della scomparsa di Larrine Garcia, non si affronta solo la violenza familiare, ma anche il dramma vissuto da suo figlio, vittima e carnefice allo stesso tempo. Tony, infatti, non è più lucido, dopo l’esperienza con l’esercito in Medio – Oriente e si sente tradito dal Paese che ha servito. Un topos ricorrente nel cinema americano, se si pensa alla saga di Rambo, che ha inizio proprio con il trauma vissuto in Vietnam.
Missing: persone scomparse prosegue con un altro fatto di cronaca molto diffuso: la sottrazione di una minore al genitore affidatario.

La famiglia in Missing: persone scomparse
Le lite tra madri e padri sono all’ordine del giorno e a pagare le conseguenze sono sempre i figli. La famiglia, come nel primo caso, è il contesto in cui si svolgono i fatti. Questa, però, non è più l’isola felice, luogo ideale per trovare protezione, serenità e amore. Piuttosto diventa cassa di risonanza del mondo esterno e le minacce non vengono assopite, ma amplificate. I figli diventano potenziali criminali e i genitori individui sadici ed egoisti.
La famiglia torna protagonista nel caso della scomparsa di David, un affettuoso padre di famiglia che sparisce nel nulla, dopo aver vinto alla lotteria. Emerge lo sgomento dei familiari dell’uomo dinnanzi alla rivelazione di una verità tanto
dolorosa, quanto inaspettata.
Il quarto e ultimo caso riguarda la scomparsa di una diciassettenne dalla sua famiglia affidataria. Sierra è una ragazza tranquilla e studiosa che fin da bambina vive il trauma di non avere genitori amorevoli. La sua infanzia è trascorsa in vari istituti e in diverse famiglie, ed è sempre stata sfortunata. Ora, sulla sua misteriosa scomparsa, aleggia il pericolo dello sfruttamento e il dubbio che sia finita in un giro di prostituzione.
Un racconto a doppia velocità
Missing: persone scomparse riporta quattro casi, che diventano simboli della società contemporanea. Un ritratto, non certo rassicurante, della provincia statunitense, non più molto diversa da quella europea, con gli stessi pericoli e le stesse fragilità.
Il racconto procede a doppia velocità. Gli scomparsi della docuserie non sono i soli protagonisti. Accanto a loro, o meglio dire sulle loro tracce, ci sono gli agenti della polizia. Uomini e donne comuni, non ci sono eroi con poteri soprannaturali, ma individui che convivono con paure e insicurezze.
“Sono una poliziotta e sono una madre. Cerco di fare il meglio nel ruolo di poliziotta e cerco di fare il mio meglio nel ruolo di madre”.
Poliziotte e poliziotti si fanno travolgere dalle vicende vissute dalle persone scomparse e per loro diventa una vera ossessione, che non possono far altro che accettare.
Realtà o finzione?
Missing: persone scomparse sta ottenendo un grande successo nel Regno Unito. Come spesso accade, però, il successo è accompagnato dalle polemiche. Molti abbonanti di Netflix, infatti, hanno fatto notare che la docuserie non è una presa diretta dal e del vero, ma un’opera basata su una sceneggiatura ben programmata.
Senza dubbio è stata girata su una sceneggiatura e alcune scene sembrano ricostruite. In alcuni momenti si ha persino l’impressione di assistere a un mockumentary (finto documentario); d’altro canto il cinema del vero è una pia illusione.
Ma ciò rende il tutto molto contemporaneo e la messa in scena del regista Alxander Irvine Cox (Beneath the Surface) è davvero accattivante. Un linguaggio visivo, a volte televisivo, che non tralascia l’esperienza cinematografica. Missing: persone scomparse, dunque, si manifesta come un ibrido trans – mediale ammaliante e l’accento posto sulla spettacolarità non stona, in un prodotto tutto sommato mainstream.
Missing: Dead or Alive? | Official Trailer | Netflix – YouTube
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