È Adriano Valerio il protagonista di Campolungo, sezione a cura di Massimo Causo e Beatrice Fiorentino, che si sofferma sul cinema di registi la cui filmografia contiene importanti cortometraggi e almeno un lungometraggio, della prossima edizione dello ShorTS International Film Festival (Trieste, 1 – 8 luglio 2023).
Del regista, neo vincitore con Calcutta 8:40AM (Francia 2022) del Corto d’Argento 2023 riservato ai corti di “finzione”, premio organizzato annualmente dal SNGCI – Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, saranno presentati 6 cortometraggi e 1 lungometraggio, tutte opere che hanno al centro storie vicine o lontane, lunghe o brevi, reali o solo immaginate.
Nelle giornate di giovedì 6 e venerdì 7 luglio Adriano Valerio sarà ospite del Festival triestino per introdurre i suoi lavori e alla fine tenere un incontro alla presenza del pubblico e dei molti registi italiani e stranieri che parteciperanno ai vari concorsi della manifestazione.
Maurizio di Rienzo, direttore dello ShorTS IFF, motiva la scelta di questo focus su Adriano Valerio: «Campolungo anno I accoglie – per parlarne forte e chiaro – il cinema globale in netto progress di Adriano Valerio, eternauta di sguardo accuratamente onnivoro per geografie reali e di anime, fra corpi in amore e terre incognite. In alcuni dei suoi pregnanti, incisivi, molto premiati cortometraggi Valerio ci porta su un’isola remota nel sud Atlantico, nelle complessità di Shanghai e Calcutta, a Tunisi per il suo epico calcio, nella campagna francese e altrove. E nella Romania non convenzionale con Banat – Il viaggio (Bulgaria, Italia, Romania 2015), il suo primo lungometraggio. Obbiettivo su un regista che allarga gli orizzonti narrativi indipendentemente dalla mera durata delle umanissime storie che illumina».
Affermano Massimo Causo e Beatrice Fiorentino, curatori della sezione Campolungo: «Adriano Valerio è un regista in transito, è uno di quegli autori italiani che col loro cinema stanno tracciando una prospettiva di fuga espressiva e concettuale al di là di tutti i confini. L’esordio nel lungometraggio con Banat – Il viaggio (Bulgaria, Italia, Romania 2015) arriva nel cuore di un percorso che si è andato delineando espressivamente e culturalmente nei cortometraggi che lo precedono e lo seguono, facendo di lui un esempio di filmmaker sensibile alla fluidità delle forme narrative e alle possibilità espressive e produttive di ogni tipo di cinema.
Formatosi in Italia nel laboratorio di Marco Bellocchio, Adriano Valerio ha deciso di cercare in Francia gli orizzonti visivi e tematici del suo filmare perennemente spinto verso un altrove, in cui le figure e gli spazi si trovano e si perdono allo stesso tempo. L’esordio nel lungometraggio con Banat – Il viaggio racconta un amore sospeso tra la Puglia e la Romania, aggrappato alle incertezze dei luoghi e del cuore. Temi che Valerio aveva già esplorato nel magnifico cortometraggio 37°4 S (Francia 2013), sensibilissima cronaca dei dolori d’amore di un adolescente perso nel cuore dell’Atlantico, col quale aveva conquistato una menzione speciale a Cannes e il David di Donatello.
Ma tutto il suo cinema è un viaggio attraverso gli stati emotivi sospesi sulle incertezze del presente, come dimostrano gli altri suoi cortometraggi: i due bimbi persi nella controra della campagna di August (Francia, Italia 2015), gli slittamenti dei sentimenti di una relazione tra Bari e Casablanca di Mon amour, mon ami (Francia 2017), l’attesa e il sogno di un riscatto (calcistico) nella Tunisia di Les Aigles de Carthage (Francia, Tunisia, Italia 2020), l’istinto di fuga a Shanghai tra solitudine e ansia in The Nightwalk (Francia, Italia 2021) e l’angoscia di una partenza inevitabile del recente Calcutta 8:40AM (Francia 2022)».
I FILM
37°4 S (Francia 2013, 12′)
August (Francia, Italia 2015, 15′)
Banat – Il viaggio (Bulgaria, Italia, Romania 2015, 82′)
Mon amour, mon ami (Francia 2017, 15′)
Les Aigles de Carthage (Francia, Tunisia, Italia 2020, 20′)
The Nightwalk (Francia, Italia 2021, 15′)
Calcutta 8:40AM (Francia 2022, 12′)