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Serie Tv

‘Attrazione fatale’ la recensione della serie Paramount+

La serie in otto episodi disponibile su piattaforma dal primo maggio è tratta dall'omonimo film del 1987

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attrazione fatale paramount

Dal primo maggio su Paramount+, Attrazione fatale (Fatal attraction nella versione originale) è una miniserie statunitense basata sull’omonimo film del 1987 con Michael Douglas e Glenn Close. Un uomo sposato inizia una relazione extraconiugale con una donna affetta da problemi mentali e che mette in serio pericolo la sua vita. La pellicola diede il via a un nuovo genere cinematografico, quello del thriller psicosessuale.

Ideata, scritta, diretta e prodotta da Alexandra Cunningham e Amblin Television (divisione televisiva della casa di produzione di Steven Spielberg), Attrazione fatale la serie Paramount vede Joshua Jackson (Dawson’s Creek, The Affair) nei panni di Dan e Lizzy Caplan (Fleishman a pezzi) in quelli di Alex.

Attrazione fatale, la trama della serie Paramount

Presente: dopo aver scontato 15 anni di prigione per l’assassinio di Alexandra Forrest, Daniel Gallagher viene rilasciato sulla parola al fine di provare la propria innocenza e ricongiungersi con la sua famiglia.

Flashback: Daniel Gallagher (Joshua Jackson) è un avvocato molto ambizioso che desidera diventare giudice. Il suo lavoro lo impegna moltissimo: tra udienze e cene che si protraggono a lungo, quel che resta del giorno è dedicato a sua moglie Beth (Amanda Peet) e a sua figlia Ellen (Vivien Lyra Blair).

Nel 2008 Dan incontra Alexandra Forrest (Lizzy Caplan), una paralegale che si occupa di assistenza alle vittime di abusi. Alex è una donna misteriosa che esercita fin da subito un forte fascino su Dan. In pochissimo tempo, inizia tra i due un rapporto extraconiugale molto passionale, ma ad alto rischio: i connotati psicologici di Alex si rivelano inquietanti e sinistri in un’escalation di disordine che farà a pezzi la vita di Dan.

Alex irrompe con una scusa a casa di Dan e Beth

In un andirivieni tra il presente della narrazione e il passato della vicenda, si assiste alla ricerca della verità sull’omicidio di Alex e alla parabola di un uomo le cui scelte sbagliate segnano il suo destino.

Perché un remake

Ha ancora senso raccontare vecchie storie? Una domanda centrale ancor di più se si tratta di riscrivere un film cult per la sua categoria di riferimento.

Joshua Jackson commenta su Wired il riadattamento televisivo della pellicola del 1987:

L’opportunità di creare proprio una serie invece di fare un film, quindi avendo tre, quattro ore in più, era quella di approfondire veramente la storia e soprattutto Alex Forrest, il personaggio di Glenn Close: chi è, qual è il suo passato e perché è diventata quello che è. In questo modo si sposta il punto di vista e di conseguenza si racconta Dan in modo diverso, e non solo lui, ma anche sua moglie e sua figlia. È in fondo la storia di due persone problematiche che prendono pessime decisioni insieme.

È questa l’angolazione contemporanea che il plot di Attrazione fatale vuole raccontare. Non soltanto l’ossessione esercitata da Alex ai danni di Dan, quasi a giustificare il crescendo di drammaticità fino ad includere l’omicidio, ma una deleteria reciprocità la cui narrazione è arricchita dalla prospettiva di Alex, trascurata nella pellicola.

La riscrittura della storia ha quindi lo scopo di attualizzare il personaggio di Dan, rendendolo consapevole dei suoi errori in un viaggio di redenzione più autentico e in una prospettiva meno maschilista. La complessità del tratto psicologico di Alex, che verrà rivelato attingendo alla sua infanzia, serve all’obiettivo e contribuisce a ritrarla anche come vittima e non solo nei panni della carnefice.

Scrittura nuova, ma gli stereotipi permangono

Anche se Joshua Jackson e Lizzy Caplan rispondono perfettamente alle nuove vesti di Dan e Alex, la serie fino a qui (primi 4 episodi) scivola velocemente nelle derive che intende superare.

L’intuizione della showrunner e del suo entourage è esatta: il lascito per lo spettatore è che il passato, compreso quello in cui l’inconscio gioca un ruolo determinante, ovvero l’infanzia, modella chi siamo e come desideriamo che gli altri ci guardino. Innanzitutto Alex, come personaggio ombra e poi Ellen adulta (Alyssa Jirrels) nella sua connotazione di guida sono nel bel mezzo del viaggio dell’eroina che non è disposta a farsi distruggere dagli altri: che si tratti di amanti o padri poco importa, il predominio maschile è finito.

La malattia mentale/il recupero del passato per Alex e la psicoterapia per Ellen sono strumenti metodologici per raccontarne l’attraversamento.

Eppure il punto di partenza è sempre il medesimo: quello maschile, al quale la seducente e respingente Alex fa da antagonista. Gli errori che commette Dan, ancor prima di essere fedifrago, sembrano normalizzati in un contesto costruito intorno agli uomini, ricchi, mascolini e per i quali il tradimento è piuttosto ordinario, con le donne che restano sullo sfondo a soprassedere come oggetti d’amore, amate o respinte. La stessa Ellen adulta, studentessa di psicologia, il cui personaggio avrebbe le potenzialità per ribaltare la sorte delle donne nella serie, incespica nella catalogazione degli archetipi femminili per rinvenire in Alex una sorta di colpa destinale, e salvare il padre.

Resta tuttavia in Attrazione fatale un territorio ancora da esplorare che potrebbe fornire rivelazioni: come verrà approfondito il tema della malattia mentale e inserito nella cornice giudiziaria.

Attrazione fatale

  • Anno: 2023
  • Durata: 1 stagione, 8 episodi
  • Distribuzione: Paramount+
  • Genere: miniserie TV, drammatico, thriller psicosessuale
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Alexandra Cunningham, Silver Tree, Pete Chatmon
  • Data di uscita: 01-May-2023

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