È disponibile su Netflix la serie turca, composta da sette episodi, intitolata Il Sarto (Terzi), creata da Onur Guvenatam e con protagonista Cagatay Ulusoy.
Una serie con un tono da thriller che ci porta a conoscere i segreti più nascosti di una ricca famiglia.
Due amici e una donna formano il triangolo perfetto per raccontare una storia ricca di sorprese, inganni e segreti custoditi gelosamente.
Il Sarto la trama
Peyami è un giovane e famoso sarto che ha ereditato il talento e un’attività di successo da suo nonno. Dopo la morte di quest’ultimo, porta la nonna e suo padre con sé a Istanbul. In fuga da una relazione violenta con Dimitri, caro amico di Peyami, Esvet mette scompiglio nella vita di tutti, facendo emergere i segreti di chi la circonda e non solo.
Un inizio con il botto
Il Sarto, una delle ultime serie che sta spopolando in Italia, inizia con un ritmo vertiginoso. Siamo dietro le quinte di una sfilata di moda, Peyami controlla ossessivamente che tutto vada secondo i programmi, le modelle sfilano in passerella e una band rock suona una musica forsennata. Una ragazza non si trova, tutti la cercano, mentre lei si intrattiene in un camerino con Dimitri e arriva giusto in tempo per sfilare.
Una volta finita la sfilata la bella e allegra comitiva si trasferisce a casa di Peyami, dove non mancano la musica, la cocaina e le belle donne. A questo punto chiunque si aspetterebbe una serie spregiudicata, piena di sesso e droga… nulla di tutto questo… siamo fuori strada!
Dopo l’inizio ad alta velocità, Il Sarto cambia direzione e pur mantenendo un ritmo incalzante, abbandona la ribalta e il mondo patinato delle passerelle, per rifugiarsi in un universo intimo, fatto di segreti e ricordi dolorosi.
Il cambio di rotta in Il Sarto
La morte dell’amato nonno riporta Peyami nella casa natale, dove ritrova la nonna e suo padre Mustafa. Quest’ultimo è un uomo di mezza età, con un grave ritardo mentale e quando suo figlio torna è in lacrime mentre abbraccia uno spaventapasseri. Per Peyami rivedere suo padre è un duro colpo. Lui, da anni, nasconde a sé e agli altri la verità. Ma ora non può più scappare e quando la nonna, una donna d’altri tempi, decide di lasciare il palazzo di famiglia e trasferirsi, con Mustafa, dal nipote, Peyami è costretto a fare i conti con la persona che l’ha messo al mondo.
Il protagonista de Il Sarto, interpretato da Cagatay Ulusoy (Yesilcam), ora non può più nascondere a se stesso la malattia del padre, ma persiste a farlo con gli altri, tenendo Mustafa segregato, affidandolo a una badante.
È in questo momento della vicenda che entrano in gioco gli altri due personaggi principali: Dimitri ed Esvet. Il primo dei due, interpretato da Salih Bademci (Plastic Dream), già è stato visto nei minuti iniziali della serie. E in quei pochi minuti, il suo carattere esuberante è già emerso; con lo sviluppo della vicenda degenera.
Un triangolo melodrammatico ne Il Sarto
Esvest (Sifanur Gul), invece, che si appresta a sposare Dimitri, la intravediamo provare il suo abito da sposa, mentre Peyami bendato – perché la tradizione della famiglia così vuole – prende le misure alla donna.
Dimitri è un vero folle e si diverte a torturare la sua promessa moglie con dei giochi crudeli di natura sadomaso. Esvest decide di scappare e con una falsa identità si fa assumere come badante di Mustafa.
Peyami, Dimitri ed Esvest formano un triangolo ideale su cui si basa l’intera vicenda. Si sviluppa una trama fatta di intrighi, inganni e segreti nascosti per anni, che fanno de Il Sarto una serie con un’atmosfera da thriller, ma con una vicenda sostanzialmente melodrammatica.
Come la caratterizzazione di tutti i personaggi: La bella e pura Esvest, il villano Dimitri e l’eroe Peyami. E poi Mustafa, interpretato da Olgun Simek (Cici), che rappresenta l’uomo reso inoffensivo dalla sua malattia. Ma non finisce qui; infatti, la vecchia nonna non è altro che la rappresentazione della tirannia, che osserva e governa l’intera vicenda.
La citazione a Mètin Erksan
Ogni personaggio de Il Sarto, poi, ha un suo passato che torna a minacciare il presente. Peyami è tormentato dai ricordi di quando i suoi compagni di scuola lo prendevano di mira, perché figlio di un pazzo.
Il passato viene evocato con un frequente uso del flashback, in cui i personaggi del presente si ritrovano a lottare con se stessi, fantasmi del passato. Un legame indissolubile con ciò che è stato e continua ad essere. Continui rimandi, proiezioni, paure e desideri che mutano, ma continuano a dettare il destino dei personaggi.
Tutto ciò arricchisce la vicenda, ma la rende anche ripetitiva e per nulla contemporanea. La regia, che sembra scimmiottare il cinema d’essai, con una sterile citazione al regista turco Métin Erksan, risulta ridondante, seguendo una sceneggiatura complessa e scontata, nonostante i continui colpi di scena.
Insomma, Il Sarto non riesce a raccontare nulla di nuovo, con la sua patina da telenovela anni Ottanta.
Netflix Maggio 2023 tutte le uscite – Taxidrivers.it