Se vuole rievocare il mondo dell’infanzia, il cinema è in grado di attivare un processo identificativo che – magia! – risulti coinvolgente per gli spettatori di tutte le età. Prodotto da AAMOD Archivio Audiovisivo del Mondo Operaio e Democratico e proiettato nell’ambito del UnArchive Found Footage Fest, il mediometraggio Fuori Programma di Carla Oppo, come un sorprendente incantesimo, dona nuova vita al passato rianimando, pezzetto dopo pezzetto, brevi ritagli di pellicole girate negli anni ’50. Può bastare un saluto, uno sguardo, un passo, un sorriso. Montaggio inusuale e ritmo veloce scuotono la polvere del tempo e… appare la storia.
Il protagonista perfetto è Rossano, un adolescente dagli occhi vispi che esibisce davanti all’obbiettivo il proprio desiderio di sfidare le leggi della fisica, divertendo l’uditorio con piccoli giochi di prestigio. Indossa una maglietta leggera con le maniche tirate su: tempo d’estate e quindi di vacanze in colonia. Lo circonda una galleria di personaggi che nella storia diventano i suoi familiari, gli insegnanti, i compagni. Tra tutti spicca un volto di donna, la signorina Marilena “che un po’ sembrava mamma, un po’ la volevo sposare”.
Di questa storia si percepiscono gli odori e i sapori, perfino i colori quando le immagini sono in bianco e nero. Certo, qua e là gli occhi della mente devono spingersi un po’ oltre e riempire qualche inevitabile buco di materiale, ma fa parte del gioco. Anzi, è garanzia dell’assenza di mistificazione: la regista/illusionista gioca a carte scoperte per far riemergere dall’oblio volti, gesti ed emozioni realmente esistiti.
Fondamentali per la buona riuscita della magia sono le suggestive musiche di Pierluigi Orlando e la voce fuori campo di Fabio Ulleri, ben modulata tra memoria e introspezione, che accompagna tutto il documentario.
Non importa se si è stati in una colonia estiva oppure non la si è mai sperimentata: alla fine del film ci si sente compagni d’avventura di Rossano. E la storia ritorna esotericamente al punto di partenza, con le carte da prestigiatore in mano.