AKAè un film d’azione francese prodotto da Nolita Cinema e Inoxy Films. È stato distribuito sulla piattaforma streaming Netflix dal 28 aprile 2023.
Scritto e diretto da Morgan S. Dalibert, il film ha come protagonista l’attore francese Alban Lenoir (anche co-sceneggiatore), affiancato dalla giovane e promettente Sveva Alviti, da Thibault de Montalembert, Lucille Guillaume, Vincent Heneine, Kevin Layne e un marginale ma influente Eric Cantona.
La trama di Aka
Adam Franco (Alban Lenoir) è un sicario e spia dell’intelligence francese da oltre vent’anni. Abituato alle missioni più ardue e ai continui cambi d’identità, Franco viene ingaggiato dal governo francese per indagare su quello che viene additato dai media del suo paese come un attacco terroristico ordito dal sudanese islamico Moktar Al Tayeb (Kevin Layne).
Con in palio la sicurezza nazionale e la reputazione politica del ministro degli interni, Franco sarà costretto alla sfida più grande di tutte: infiltrarsi nel giro d’affari del boss criminale Victor Pastore (Eric Cantona), amico intimo del ricercatissimo terrorista Tayeb, mantenendo la sua vera identità.
La forte pressione determinata da questo delicatissimo incarico non è tuttavia l’unico fattore in gioco: influiranno decisivamente anche il passato del protagonista e un’inaspettata quanto profonda benevolenza nei confronti del giovanissimo figlio di Pastore, Jonathan.
Sicario=essere umano?
Adam Franco è un personaggio solido, deciso e invidiabilmente glaciale, capace di reagire con fermezza a qualsiasi difficoltà. La sua credibilità è brillantemente supportata dalla recitazione ferma e asciutta di Lenoir, abilissimo a mantenere il distacco espressivo richiesto dalla sua professione anche nelle situazioni che finiscono per coinvolgerlo emotivamente.
Infatti, il protagonista dimostra ben presto di essere più umano di chi non ha mai ucciso né imbracciato un fucile. L’impossibilità di tenere con sé una maschera, di nascondersi dietro l’ennesima identità, lo obbliga a fare i conti con il suo lato più intimo e recondito, altra faccia essenziale di un percorso destinato a redimerlo dalla sua iniziale e impassibile professionalità e fedeltà al sistema.
La sua storia, la sua missione diventano il presupposto per un’indagine etica sull’uomo e sulla società, dove vivere (e sopravvivere) significa barcamenarsi tra costanti dilemmi morali, che costringono spesso a scelte dure e imprevedibili e a rivalutare chi è davvero il buono e chi il cattivo.
Adam è un uomo d’azione che contiene in sé la sintesi di tanti altri personaggi di questo filone filmico. è quasi un primo uomo, ossia un uomo più sensibile e contemporaneamente più critico e comprensivo degli altri, ancora capace di cambiare in meglio perché non del tutto intaccato dalla corruzione che aleggia costantemente anche nelle istituzioni apparentemente più unite e rassicuranti.
Ti piacciono i videogiochi?
AKA pare essere strutturato come un videogioco. Combattimenti stealth, avanzamenti di livello e missioni sempre più difficili da completare. E proprio come in un videogioco, il focus è quasi esclusivamente sul personaggio che controlliamo; ma in un film, dove manca quella fondamentale interazione tra gioco e giocatore, ciò può diventare un problema.
Se da un lato tale costruzione consente una regia dinamica ed espressiva, dall’altro rischia di trascurare numerosi aspetti fondamentali della storia. Ad esempio, la sensazione che si ha guardando AKA è che il mondo di Pastore sia fortemente stilizzato e dunque banalizzato. Inoltre, il personaggio incarnato da Cantona è pieno di potenzialità inespresse, tenute scomodamente in cantiere.
Il focus su Adam e sulla sua primaria missione ha eclissato quasi totalmente la descrizione di un intero sistema, che, sia dalla parte di Victor Pastore che dalla parte delle istituzioni francesi, finisce per essere messo da parte, accennato momentaneamente e a precisi intervalli solo per garantire un inevitabile prosieguo della narrazione.
Ad una visione distratta tutto ciò può anche non interessare e il film resta comunque godibile ed estremamente piacevole. Ma per gli sguardi più acuti certe lacune non devono farsi sentire. Il film d’azione non deve necessariamente fare pendant con una visione leggera e disinteressata. Le potenzialità che questo genere offre sono a tutti gli effetti un arsenale con una potenza di fuoco inimmaginabile.
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