In occasione della 17° edizione dell’ IFF Integrazione Film Festival di Bergamo, Paolo Geremei propone un documentario sulla forza di volontà, sui valori della famiglia e l’importanza della donna.
‘Ci sarà una volta’ il documentario di Paolo Geremei
Quattro madri extra-comunitarie descrivono la loro storia e le loro emozioni in un documentario ricco di vita vissuta. Le protagoniste sono Khadija, Adriana, Susanna e Betty: quattro donne con origini e culture differenti che hanno in comune l’energia di raccontarsi. Dopo le prime difficoltà di ambientamento, tutte sono riuscite a ricavarsi un piccolo posto nel mondo e a condividere le loro storie. È da una di queste donne, infatti, che nasce l’idea di ritrovarsi e raccontare ciascuna una favola, come quelle che sentivano quando erano piccole.
Il luogo d’incontro è un ambulatorio in provincia di Roma, che si trasforma in un grande tavolo dove ogni mamma mette sul piatto un racconto personale, nella più completa libertà. Pian piano questa genuina idea si amplia, trovando sempre più donne desiderose di partecipare, finché il progetto prende un nome: mamme narranti. Ora queste donne viaggiano per l’Italia e raccontano le memorie di una vita che nessuno avrebbe altrimenti potuto ascoltare.
L’emancipazione femminile è il tema fulcro del mediometraggio, vista dagli occhi delle quattro mamme protagoniste. Le donne hanno raggiunto un livello di consapevolezza tale da riuscire a gestire le loro vite nella maniera che ritengono più opportuna, senza l’oppressione della società e della figura maschile del marito. La libertà con la quale si esprimono è sinonimo di felicità e soddisfazione, e queste qualità rendono viva tutta l’opera. Le protagoniste rispondono con naturalezza alle semplici domande durante le interviste, in modo da avere un chiaro punto di vista sull’ambiente che viene descritto. Grazie alle scene di vita quotidiana, lo spettatore partecipa alle discussioni tra i membri delle famiglie e può immergersi nelle attività svolte nelle diverse case.
Scene di vita quotidiana
Ciò che traspare dal modo di parlare delle protagoniste è proprio la sensazione di felicità, di un modesto successo che equivale al raggiungimento di una vita serena, in compagnia di persone amate. Non vengono mostrati i punti deboli di queste famiglie, le difficoltà che possono esistere, perché ormai non hanno importanza nell’economia dell’opera.
In un periodo storico come quello attuale, un documentario di questo tipo mette in luce come ancora una volta sia possibile il riscatto, la rivincita, e come la forza di volontà dell’essere umano sia fondamentale. Le differenze culturali tra il mondo arabo e dell’Africa centrale sono molto evidenti, raggiungendo l’Europa dell’Est, ma quando le donne si ritrovano nell’ambulatorio si forma un nucleo omogeneo composto di ricordi. Gli occhi degli ascoltatori e delle mamme narranti s’illuminano di una luce vera, che lascia spazio alle sole emozioni.
Paolo Geremei è nato a Orvieto, in provincia di Terni, il 20/02/1975. Si è laureato in teorie e tecniche del linguaggio cinematografico. È stato aiuto regista e segretario di edizione dei Fratelli Taviani, di Renato De Maria, Leone Pompucci, Andrea Manni e molti altri. Ha curato la regia della seconda stagione della serie tv Crimini di Stefano Sollima e di alcune scene delle serie tv Distretto di Polizia e R.I.S. Con i cortometraggi Oltre la linea, Rossa Super e con il film documentario Zero a Zero, ha ottenuto numerosi riconoscimenti nei festival italiani. Ha realizzato le commedie dal titolo Din-Don, interpretate da Enzo Salvi, Ivano Marescotti e Maurizio Mattioli.