Approda su Disney Plus la serie True Lies targata CBS, il cui primo episodio è apparso inaspettatamente su piattaforma senza passare dalle consuete programmazioni mensili.
La serie si basa sul film annata 1994 di James Cameron con Arnold Schwarzenegger e Jamie Lee Curtis, quest’ultima tornata in pista nel ruolo che le è valso l’Oscar 2023 con Everything everywhere all at once. Il lungometraggio americano è a sua volta un adattamento di La Totale! film francese di Claude Zidi del 1991, in un remake a catena che sembra essere ultimamente una tendenza da attenzionare.
La serie mira ad ereditare i tratti di entrambi, in un mix di azione, commedia e romance al cui centro vi sono due coniugi alle prese con avventure tutt’altro che prevedibili.
True Lies, la trama
Harry Tasker (Steve Howey) è un uomo di bell’aspetto, un padre premuroso ed un lavoratore onesto. Sua moglie, Helen Tasker (Ginger Gonzaga), è un’insegnante di lingue al college, pratica sport e gestisce gli spostamenti dei suoi figli, Jake (Lucas Jaye) Dana (Annabella Didion).
Harry viaggia spesso per lavoro e sembra condurre una vita piuttosto prevedibile e noiosa a detta della moglie.
Helen lo vede assente e distaccato, pensa che non sono più quei due che si promisero di girare il mondo e vivere una vita avventurosa insieme. Tuttavia, ogni matrimonio ha le sue bugie e la più grande verrà smascherata nel giro di una manciata di sequenze: Harry non è un agente assicurativo, ma una spia che lavora per l’Azienda Omega e ben presto Helen si troverà in prima persona a farne le spese.
True Lies la serie, le impressioni sull’episodio pilota
Matt Nix, l’ideatore della serie, lavora a questa trasposizione da anni, con il beneplacito di James Cameron con cui ha un rapporto di lungo corso. Un passaggio continuo di testimone tra registi e produttori ha comportato un ritardo nella messa in onda del prodotto, fino a quando è subentrato Anthony Hemingway nella direzione degli episodi.
Alcune problematiche nella visione delle prime versioni del pilot sono inoltre rientrate soltanto grazie alla qualità della derivazione originaria.
Il film di James Cameron ha infatti due elementi essenziali: il bilanciamento tra azione e commedia, che dà spazio all’uno e all’altro nel rispetto della natura propria della singola sequenza, e l’equilibrio tra verità e bugia tra i coniugi Tasker.
Ambedue i personaggi ricoprono un ruolo attivo sia nella dinamica dell’attesa della verità che in quella della scoperta. È per questo che entrano nell’ignoto insieme, che poi è il territorio, fuori e dentro il matrimonio, sconosciuto ad entrambi.
L’effetto finale risulta perciò vincente: se la sorpresa scaturisce dall’azione, l’immedesimazione dello spettatore è provocata dagli accadimenti comici e drammatici tra i due.
Al contrario, l’episodio pilota di True Lies svela che non basta aver scelto due attori (Steve Howey e Ginger Gonzaga) di esperienza nel prodotto seriale e dal corretto background per la buona riuscita del lancio. La loro performance non risulta matchare con le capacità che hanno dimostrato di saper mettere al servizio di una storia. Citare Shameless o Kidding può aiutare.
Che sia imputabile alla caratterizzazione dei personaggi, allo scioglimento senza picchi della trama, ad un’interpretazione troppo letterale del concetto di prodotto “fun escape” o alla mancata adesione all’essenza del film che la serie desidera richiamare, questo si capirà procedendo in avanti.
Ai giornalisti della rivista Somanyshows, lo showrunner anticipa qualcosa di ciò che c’è da aspettarsi:
stiamo creando storie a cui il nostro pubblico si relazionerà. Voglio che se la storia sarà nel nostro show, dovrà essere qualcosa che è possibile che sia successa o accada anche a te e non solo in un contesto di spionaggio.