‘Time Trap’ di Mark Dennis e Ben Foster la Recensione

É disponibile su Netflix  Time Trap del duo Ben Foster e Mark Dennis. Scritto da quest’ultimo, il film è prodotto da entrambi i registi con la Zachary Matz P.G.A e annovera nel cast Brianne Howey, star della serie Ginny e Georgia, Andrew Wilson , Reiley McClendon, e Cassidy Gifford, figlia dell’ex giocatore di football americano Frank.

Time Trap IL TRAILER

Time Trap . Quattro archeologi nella Caverna maledetta   

    In Texas il professore di archeologia Hopper, nel tentativo di trovare i genitori scomparsi negli anni ’70 mentre cercavano la fonte della giovinezza, svanisce anche lui in una misteriosa caverna. I suoi studenti Jackie e Taylor si mettono sulle sue tracce, organizzando una vera spedizione che include la loro comune amica Cara, la sorellina Veeves e l’amichetto di quest’ultima Furby. Il gruppo si cala nella profonda grotta grazie alla corda utilizzata dal professore. Quando la corda si spezza, i ragazzi si trovano intrappolati subendo eventi fantascientifici che non riescono a spiegare.

Ritrovato il corpo senza vita di Furby, attraverso le sue riprese video si accorgono di essere in una distorsione spazio temporale dove il tempo scorre più lentamente rispetto all’esterno. Preistoria e futuro nel volto di cavernicoli e  in un astronauta umanoide, presto alleato del gruppo, si incontrano e si scontrano rivelando una fessura sopra la grotta che apre portali e dilatazioni temporali. Cara, dopo essere stata inghiottita dal portale, riemerge vestita come l’umanoide lanciando funi e salvando i suoi amici.

Il professore Hopper, che intanto sembrava morto nel duello con i cavernicoli, si sveglia vivo sopra una navicella spaziale con i suoi genitori ringiovaniti e con il resto del gruppo, vestiti di armature futuristiche, pronti per una nuova avventura tra il tempo e lo spazio.

 Viaggiare tra i cult

Come i protagonisti  di Time Trap viaggiano tra preistoria e futuro in cerca di una via d’uscita dalla grotta, così Foster e Dennis operano un viaggio tra i generi fantascientifici delle pellicole più iconiche del decennio ‘80 e ‘90, prendendo ampio spunto dal cinema del genere e da quello per ragazzi. Ma mentre per Jackie, Cara, Taylor e il resto del gruppo una via d’uscita c’è, per il duo registico non sembra esserci nell’ostinazione di  epopee cinematografiche che non ci ha mai lasciato veramente.

La ricerca dell’avventura stile Goonies, tra l’altro citati nel corso della pellicola, è il riferimento per strutturare dinamiche di co-azione relazionale e amicale tra i protagonisti, anche perché il personaggio del bambino Furby è abbastanza simile al Chunk del celebre cult di Richard Donner. Il film cerca in tutti i modi, e molto spesso ci riesce, di asportare pezzetti e macigni dal repertorio filmografico da cui vuole attingere. Ci ritroviamo così il già citato Goonies in questo survivor archeologico in cui il mono-mito di Indiana Jones diviene una delle salse narrative su cui la scrittura di Dennis costruisce una narrazione , per quanto fluida, abbastanza derivativa.

Gli inusuali 87 minuti non permettono di approfondire chissà quale caratterizzazione dei personaggi, e ciò perché il film decide di seguire la scia di altre pellicole simili dal punto di vista del tenore del character driven come Sharknado. Ossia z-movie con evidenti difetti di messa in quadro e improvvisate trame e sottotrame che , attingendo a riferimenti del passato, creano a bassissimo budget un prodotto nel contempo tragico e di intrattenimento, trash e nostalgico insieme. Ed è un po’ la storia che Foster e Dennis ci propongono. La grotta texana come se fossimo nelle catacombe del tempio maledetto di Indiana Jones, un gruppo di studenti alla ricerca del loro scomparso prof. E mentre la caverna in cui sono bloccati tra portali e sottoportali fa riemergere le fessure temporali di un altro cult come Stargate, la semplicità del concept fa sì che Time Trap riesca a bloccare lo spettatore in facili riferimenti cinematografici in cui si riconosce e ha nostalgia.

Si può quindi scorgere con una certa evidenza la spedizione di questi Goonies cresciuti attingere alla fonte della giovinezza e al mistero che si porta dietro, similarmente alla concitazione di Indiana per il Sacro Graaal. Così come la  spedizione  si scontra con i cavernicoli come le guardie di Ra si scontravano con i militari di Stargate.

Stare fermi nel Tempo

Il soggetto di Dennis , seppur derivativo, ha dentro di sé una particolare originalità. Il processo di distorsione temporale avviene all’interno di un posto chiuso, vivo nei suoi imprevisti e punti di svolta, concitato nella sua ricerca di accedere al portale della salvezza. Dennis ha il merito di distorcere e ricreare continui e macchinosi loop e continuum temporali in un film che è d’atmosfera ma abbastanza dinamico. In questa caverna profondissima, il passato , personificato dai cavernicoli imprigiona e trattiene il presente, il gruppo di ragazzi, che nel corso del film saranno sempre più predisposti, condizionati da un presente che non può più tornare, nello sbarco verso il futuro e una nuova versione di se stessi.

Time Trap sembra aver anticipato, inoltre, un’altra serie Netflix come Dark per l’uso della grotta e dell’incastro tra le diverse temporalità, di certo senza quel rebus narrativo, ma con una comune mobilità tra i viaggi nel tempo e le porte su cui entrarci.

Avanti e Indietro

Nel tentativo acquoso del falso documentario di finzione e in una superficialità a partire dagli interpreti fino ai loro personaggi, Time Trap è efficace e immediato nel suo andare e venire nelle distorsioni temporali oggetto del film. Riesce a trovare una via di mezzo tra la il cubico spazio temporale e la sua nevrosi spaziale, e gli eighties movies , seppur contraddistinto da effetti speciali non all’altezza dei riferimenti esplicitati nel corso dell’intero film.

Il sotterraneo e claustrofobico scenario fantascientifico in cui l’opera del duo Dennis-Foster è immerso, accresce l’empatia revival di Time Trap. Operando una rivisitazione citazionista ma in chiave moderna dello sci-fi ’80.