
Anno: 2011
Durata: 75′
Genere: Documentario
Nazionalità: UK/Ucraina
Regia: Daniel Edelstyn
Se a spingere il giovane regista inglese Daniel Edelstyn a imbarcarsi in un avventura cinematografica alquanto bizzarra sia stato il desiderio di saperne di più delle sue radici o, più semplicemente, una maniera un po’ spudorata di fare pubblicità al suo nuovo business (produrre vodka appunto!) non lo si capisce veramente fino alla fine. Fatto sta che per Daniel, rimasto orfano di padre quando era ancora molto piccolo e con dei nonni di discendenze ebree scappati dall’Ucraina nel mezzo della rivoluzione Bolscevica, riscoprire la propria storia famigliare ha avuto sicuramente un certa influenza nella scelta di girare questo film.
How to Re-Establish A Vodka Empire è il primo lungometraggio di questo giovane regista, presento all’ultima edizione del London Film Festival nella sezione New British Talent. È un lavoro a metà tra documentario e fiction della durata di 75 minuti, dove Daniel, mescolando simpaticamente varie tecniche di linguaggio come l’animazione e pseudo filmati d’archivio, racconta del viaggio alla ricerca della sue radici ucraine e del suo sogno di rilanciare quello che una volta fu il glorioso impero dei suoi nonni: una distilleria di vodka.

Il tutto inizia quando Daniel ritrova i diari di sua nonna Maroussia Zorokovich nella cantina della casa di famiglia e si appassiona alla storia della sua vita, accuratamente descritta in quelle pagine. Infatti, il personaggio di Maroussia, interpretato dalla compagna di Daniel, Hilary Powell, è sicuramente uno di quelli dal forte spessore cinematografico: figlia di una ricca famiglia ebrea, incline all’arte della scrittura, pittura e soprattutto della danza, fu costretta dalla rivoluzione russa a scappare via in Irlanda con il nonno di Daniel, suo futuro sposo, lasciandosi dietro le ricchezze ereditarie, compresa la fabbrica di zucchero di famiglia.

Inizia così questo viaggio genealogico alla ricerca di cio’ che fu lasciato dietro nel villaggio desolato di Dubouviazovka, dove vivevano i sui bisnonni. Lì scopre con grande stupore che la fabbrica di zucchero è stata abbandonata da tempo e che invece, sempre risalente ad una delle attività di famiglia, c’e’ una distilleria di vodka ancora in uso. Sebbene non possa reclamare nessun diritto di proprietà su di essa, Daniel si sente comunque legato alla fabbrica, ai suoi prodotti e, inoltre, agli abitanti di quel villaggio che vivono di quest’industria.

Spinto da questi suoi ‘sentimenti’ (romantici, venali?), decide che in un modo o nell’altro vuole essere partecipare di quello che una volta era il business della sua famiglia. Dopo varie riflessioni, abbandona saggiamente la fantasia di riacquistare la fabbrica e si propone invece di importare la vodka prodotta in quel villaggio a Londra, inventando un nuovo marchio in omaggio a sua nonna Maroussia, per ricucire in qualche modo quel filo perduto tra lui e i suoi antenati.
Parte così per questa avventura in Ucraina divisa in varie tappe, alla scoperta del territorio e delle tradizioni dei suoi abitanti, per trovare la ricetta di una vodka che possa catturare il più possibile l’essenza del posto. Il progetto richiede grande impegno e determinazione che Daniel riesce a descrivere con leggerezza e comicità. Ci sono infatti momenti di totale follia come quando, al ritorno da uno dei suoi viaggi, il regista finisce sul divano a pancia all’aria completamente ubriaco a raccontare della sua esperienza da studente ai tempi delle scuole superiori.
Dopo vari tentativi, l’operazione vede felicemente la nascita di Zorokovich 1917 Vodka, con tanto di vari brindisi per la promozione del prodotto: da quello più ufficiale e surreale, con personaggi autorevoli del business, a quello piu informale e sincero con amici e parenti, con cui Daniel commemora e ringrazia i suoi nonni.
Ciò che rende interessante How to Re-Establish A Vodka Empire non è certo il racconto della costituzione di un’impresa d’affari, considerando soprattutto che non sappiamo se la vodka avrà successo o no, ma l’originalità e la freschezza con cui viene narrata la vita di una nonna straordinaria, ai tempi della rivoluzione bolscevica, e la storia di suo nipote, che cerca di capire qual’è la sua posizione in tutto questo.

A reggere il film per intero sono lo stesso Daniel in veste di regista, narratore e attore, nei panni di Edelstyn nonno, e la sua partner Hilary che, oltre ad interpretare la nonna Maroussia, si occupa anche dei costumi di scena ed è spesso dietro la camera da presa.
How to Re-Establish A Vodka Empire, in fondo, è un film molto semplice che possiede quell’atmosfera genuina dei lavori indipendenti a low budget, ma con degli elementi chiave che gli conferiscono spessore: il rapporto con le proprie radici, la Storia e la rivoluzione, il romanticismo, l’approccio esistenziale alla vita e un po’ di sano umorismo.
Carla Cuomo