Torna, in concorso al 25° Far East Film Festival di Udine, Lee Hae-Young, il regista sudcoreano di Like a Virgin e Believer, con un’opera totalmente nuova e diversa dalle precedenti. In anteprima italiana Phantom, il prossimo Blockbuster del cinema coreano.
Phantom si svolge nel 1933. Nel pieno della colonizzazione giapponese in Corea, il nuovo governatore generale raggiunge la città di Seoul e diventa immediatamente il bersaglio di un gruppo di resistenza, che, grazie all’aiuto di una spia, detta Fantasma, riesce a ottenere informazioni chiave nella lotta al potere. Il capo della sicurezza, interpretato da un energico Park Hae-soo (Squid Game), decide quindi di riunire tutti i principali sospettati in un hotel sul mare, con l’obiettivo di stanare il fantasma in breve tempo.
Per stessa ammissione del regista, Phantomè un film fatto per divertire, “da guardare senza usare il cervello”. E in effetti il modo migliore per godere di quest’ottimo mix di azione e spionaggio, è farlo con la mente leggera. I protagonisti, la loro coralità e la situazione in cui vengono catapultati è ciò che mantiene alto l’appeal durante la visione. L’estrema tensione alla quale sono sottoposti e la consapevolezza che chiunque, in qualunque momento, potrebbe “innescare la miccia” che distruggerebbe l’equilibrio, già di per sé precario, nell’hotel, renderà ogni scambio di battute un intensa partita a scacchi tra i protagonisti.
Le pedine di questo gioco perverso sono: Murayama (Sol Kyung-gu), un ufficiale di polizia appartenente all’élite nippo-coreana, Park Cha-kyung (Honey Lee), una funzionaria del dipartimento comunicazioni della polizia, il puntiglioso crittografo amante dei gatti Mr. Cheon (Suh Hyun-woo), la scintillante Yuriko (Park So-dam, Parasite), segretaria di un ufficiale giapponese di alto rango. Infine, il giovane e timoroso Baek-ho (l’attore esordiente Kim Dong-hee), impiegato all’ufficio comunicazioni. È presente, in un breve cameo, anche la cantante coreana BIBI.
Una rivisitazione occidentalizzata
Il film è tratto dal romanzo cineseSound of the Wind, di Mai Jia, ed è una spy story al contrario. È capovolta la dinamica consueta della scoperta: lo spettatore è messo subito a conoscenza dell’identità del “fantasma” e dovrà seguirlo con il fiato sospeso nel tentativo di compiere la sua missione. I momenti di pausa e distensione nel film sono pochi e ben dosati, quasi a non voler mai abituare lo spettatore a rilassarsi. Un errore che si rivelerebbe fatale, così come per i protagonisti.
Il contesto storico e sociale in cui vivono i personaggi non è certo lasciato in secondo piano. Anzi è una suggestiva cornice che contribuisce a rendere ancora più affascinante il film, soprattutto nella seconda metà, quando i proiettili prendono il sopravvento sulle parole e le esplosioni fugano ogni dubbio. La Seoul cupa e annebbiata degli anni di colonizzazione prende colore, dipingendo un’immagine artefatta e quasi hollywoodiana della storia che conosciamo.
Phantom si rivela quindi un film godibile e divertente, con picchi di tensione notevoli e combattimenti diretti magistralmente. La qualità tecnica propria dei film coreani ha pochi eguali al mondo e permette di realizzare al meglio film di questo tipo. La natura ambigua e subdola dei protagonisti renderà ardua la scelta del proprio preferito, per quanto sia inevitabile schierarsi (dinamica desiderata dal regista stesso) e le doti interpretative dei cinque attori sono la gradita ciliegina sulla torta.
Phantom di Lee Hae-Young uscirà presto nelle sale italiane, distribuito da Lucky Red, e promette di diventare un successo anche in Europa. La sua formula vincente, che mescola mistero, commedia, dramma storico e film d’azione in un’opera inconfondibilmente coreana, ma che strizza l’occhio a Hollywood, è la chiave per comprendere la strada che prenderà il cinema pop coreano di qui in avanti.
Phantom 유령 (Yuryeong)
Anno: 2022
Durata: 133'
Distribuzione: Lucky Red (Italia)
Genere: Spionaggio, Azione
Nazionalita: Corea del Sud
Regia: Lee Hae-Young
Data di uscita: 18-January-2023
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