November. I cinque giorni dopo il Bataclan è un film incalzante e senza tregua. Giorni di sangue e orrore scanditi come da una clessidra. Una cronaca in diretta di una serie di attentati legati a una delle vicende terroristiche più violente accadute negli ultimi anni nella città dell’arte e dell’amore: Parigi. Il film consente di vivere in prima persona la storia dal punto di vista dei servizi segreti; ora per ora assistiamo alla drammatica sequenza che ha condotto a una caccia ai terroristi, a volte quasi dei ragazzi, che hanno compiuto questa tremenda strage di uomini e donne di tantissime nazionalità. Era il 13 novembre del 2015, e sin dalle prime immagini si entra già direttamente nel dramma. I quartieri più importanti e storici della Ville Lumiere sono tutti sotto attacco: 130 persone saranno uccise.
La discoteca Bataclan è il culmine della vicenda. La regia sottolinea il dramma degli investigatori, l’urgenza di soluzioni, la difficoltà di coordinamento. Luci radenti e inquadrature ravvicinate dei volti degli attori evidenziano le emozioni e le tensioni che sono le vere protagoniste del film. Sfumata è la città spaventata, le vittime e i cellulari che ormai raccontano la vicenda con il tam tam tipico del mondo moderno.
La pellicola ricostruisce con un linguaggio immediato e veloce, senza pause o elucubrazioni, i momenti vicini e cadenzati del dramma. I protagonisti sono i servizi segreti e le difficoltà di coordinamento delle indagini nei primi cinque giorni di ricerche finalizzate alla cattura degli attentatori. Ma nonostante sia presente quel tanto di autocelebrazione delle capacità dei tutori dell’ordine, tipica della grandeur nazionale francese il film è convincente e interessante.
Le prime sequenze partono da Atene, dove Fred è il francese che guida una squadra che cerca di catturare un pericoloso terrorista musulmano. È lui che sarà a capo dell’unità impegnata nella ricerca dei terroristi alla strage del Bataclan. Fred, interpretato da Jean Dujardin, è il credibile investigatore che traccia linee d’indagine tra Parigi, Bruxelles e Marocco. L’attore conferma le sue qualità interpretative nel cinema internazionale.
Un casting intelligente propone figure femminili credibili e ben dirette. Tra queste il personaggio interpretato da Lyna Khoudri, una giovane donna musulmana, tra l’altro bellissima, che è la chiave di volta per la risoluzione del caso.

Un thriller teso, rispettoso della realtà, che non dimentica che la ferita è ancora aperta e i tanti morti che sono ancora troppo vicini nella memoria di tutti. Il regista Cédric Jimenez riesce a tradurre con coerenza rappresentativa una storia vera in tutta la sua drammaticità. Anche in questo film egli evidenzia le stesse qualità di sintesi che abbiamo visto né L’uomo dal cuore di ferro e, in qualche misura, anche in BAC Nord.
November. I cinque giorni dopo il Bataclan è un film senza particolari picchi narrativi, ma che si guarda con interesse. Serio e da apprezzare per la buona qualità della cronaca e della ricerca.
Interessante la testimonianza del giornalista Stefano Nazi che, durante la presentazione del film a Roma al Cinema Giulio Cesare, legge in diretta una testimonianza sulle tragiche vicende parigine.
Il film, di produzione Franco/Belga, è stato presentato in anteprima il 22 maggio 2022 al 75º Festival di Cannes, fuori concorso.
