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Prato Film Festival

Il grande Méliès – Il dono della meraviglia

Il palco come luogo di magia, scontro e ascolto in un ultimo, toccante confronto padre-figlia Il grande Méliès - Il dono della meraviglia al Prato Film Festival

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La clessidra viene girata, la sabbia inizia a scorrere. Il tempo è poco, ma sembra dilatarsi nel momento in cui Arturo Méliès posa il piede sul palco. All’inizio si intravedono tra il sipario solo le sue mani che si muovono in un trucco di illusionismo, in una fotografia bluastra che ci immerge in un’atmosfera onirica. Il pubblico però rimane indifferente. Arturo è deluso, teme che la gente abbia perso il dono più importante, la capacità di meravigliarsi.

Un rapporto da tempo incrinato

Una giovane donna sale sul palco: è Eva, la figlia di Arturo. Da come parla ci è chiaro che il rapporto che aveva col padre non era dei migliori. Si volta verso di lui, ma il suo sguardo lo trapassa dolorosamente e si posa sul manifesto che dedica il teatro in onore del padre. Arturo capisce di essere morto, svanito come in un numero d’illusionismo.
La storia precipita come la sabbia che continua a scorrere dentro la clessidra. Il tempo va troppo veloce e forse non è abbastanza per risolvere quel conflitto tra padre e figlia generato da ciò che Arturo amava di più: la magia. Talmente concentrato a voler stupire il suo pubblico, Arturo in vita ha perso la cognizione del tempo e lentamente anche il rapporto con sua figlia si sta incrinando. Eva confessa di aver desiderato che il padre abbandonasse il palco, ma Arturo non era intenzionato ad andarsene perché, parole sue:

“Si ritira chi non ha più niente da dire”

La sua missione era quella di rendere la realtà più magica ed interessante di come appare, trasportando il pubblico nel suo mondo, un universo fatto di illusione e meraviglia. Eva voleva invece un padre presente, ma ora che se n’è andato comprende perché avesse così a cuore il suo lavoro. Da musicista, si è sentita molto più vicina ad Arturo di quanto lo fosse prima.
Sembra che le cose tra i due non potranno più essere risolte. Ma il palco, che è stato il luogo che li ha divisi, adesso diventa luogo di riappacificazione. Eva si siede al pianoforte e inizia a suonare quel brano che non è mai riuscita a dedicare al padre. Arturo però è là e sebbene non lo possa vedere, lui la sta ascoltando.
Ed è in questa piccola bolla creatasi sulle assi di un teatro che avviene la più straordinaria magia… prima che anche l’ultimo granello di sabbia sia sceso nella clessidra.

Magia e famiglia

Per parlare de “Il grande Méliès” è impossibile non citare il magnifico “Big Fish” di Tim Burton, viste le numerose similitudini: il sogno di una vita ricca di magia e immaginazione si scontra con la razionalità di un figlio che sembra aver perso la capacità di meravigliarsi. Il conflitto si può risolvere solo quando la realtà si impone in tutta la sua amarezza con la morte del genitore. È da qui che Eva, e allo stesso modo Will, comprende ciò che prima evitava con riluttanza, cambia visione ed entra volontariamente in quel mondo diverso e magico in cui il padre aveva sempre vissuto.

Beatrice Campagna ci offre la visione di un racconto tanto commovente quanto personale. L’atmosfera onirica sottolineata dalla già citata fotografia, viene rafforzata da simboli come il tarocco della Luna che Arturo dona ad Eva prima di andarsene per sempre. Una scelta non casuale, come quella di scandire i tempi del cortometraggio attraverso inquadrature che mostrano lo scorrere veloce della sabbia nella clessidra.
Uno dei maggiori punti di forza, oltre ad una sceneggiatura che centra dritta il cuore dello spettatore, è sicuramente il livello di recitazione. Giovanni Storti si riafferma come attore versatile, in grado di sostenere un ruolo sicuramente non semplice sulla carta. Al suo fianco una convincente Sara Baccarini che non scade nel banale e che con un’interpretazione autentica riesce a trasmettere tutte le sfaccettature del suo personaggio.
Un cortometraggio che regala molto a livello emotivo. Concedetevi questi dodici minuti per immergervi in un mondo di magia e lasciatevi meravigliare.

Il grande Méliès

  • Anno: 2023
  • Durata: 12.40
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Beatrice Campagna

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