Dal 22 febbraio 2023 é disponibile, su Disney Plus, Fleishman a pezzi (Fleishman is in trouble nel titolo originale). Creata dalla scrittrice Taffy Brodesser-Akner, giornalista di lungo corso per GQ e il New York Times – e tratta dal suo romanzo d’esordio che, pubblicato nel 2019, riuscì sin da subito a mettere d’accordo pubblico e critica, godendo di un’ampia diffusione sul mercato americano e internazionale.
Taffy Brofesser-Akner come showrunner della serie: una scelta vincente
La corrispondenza tra opera letteraria e televisiva, fortemente voluta dalle produttrici, vede come showrunner proprio la scrittrice al suo primo adattamento cinematografico. Con l’obiettivo di preservare la componente character driven del romanzo, ovvero, con i protagonisti come elemento trainante della trama, la giornalista riesce a trasporre sullo schermo la natura psicoanalitica dei personaggi per un maggiore impatto narrativo.
La sfida é stata ardua soprattutto per la selezione di cosa raccontare. La prospettiva di partenza é quella di una giornalista per la quale tutto deve fa notizia. Eppure fa centro, lasciandosi guidare dal consiglio madre delle sue produttrici:
“tutto ciò che non é essenziale, non includerlo”
La miniserie é innanzitutto l’esegesi drammatica di un divorzio ai suoi esordi e il racconto di come sconquassa la famiglia Fleishman. Ma ad ampio spettro é il ritratto di una generazione in frantumi, quella che alla soglia dei quarant’anni é ancora troppo giovane per arrendersi alla stagione del raccolto, ma ha già superato la fase del tutto é ancora possibile.
Fleishman a pezzi: la trama
Manhattan e il suo caldo asfissiante. Una voce fuori campo introduce lo spettatore ai personaggi del dramma: Toby Fleishman (Jesse Eisenberg) é un neo-divorziato quarantenne che sta tentando di riappropriarsi della sua esistenza nell’era delle app di incontri. Scopre, con sua sorpresa, di avere un discreto appeal sulle donne e la rivelazione lo catapulta immediatamente nei ricordi della sua giovinezza, trascorsa tra le vicende avventurose del college e il temperamento disciplinato di uno studente di medicina.
Quando l’ex moglie Rachel (Claire Danes) lo chiama per comunicargli che sarà fuori citta per una breve vacanza, l’atmosfera si disfa: i toni sono tesi, le recriminazioni abbondano e si intuisce che il divorzio é materia fresca.
Il weekend con i figli Hannah (Meara Mahoney Gross) e Solly (Maxim Swinton) procede bene. Rachel però sparisce dal radar, i giorni passano ma la donna sembra essersi dissolta nel nulla.
Toby si convince che sia una conferma delle derive egoistiche della donna e affronta in un’escalation di dramma, in cui non mancano i picchi comici, le conseguenze della sua sparizione. Al suo fianco Seth (Adam Brody) e Libby (Lizzy Caplan), gli amici dai tempi dell’università gli faranno da contro bilanciamento.
Le conseguenze della sparizione di Rachel
Il giallo nella trama é l’espediente che lascia spazio alla storia raccontata dal punto di vista protagonista. Toby attraversa tutti gli stati d’animo connessi al trauma del divorzio, passando dai crolli psicologici ed emotivi all’euforia incontaminata. Nel mezzo stazionano la monotonia della quotidianità e sprazzi di sollievo rappresentati dal lavoro o dal soddisfacimento sessuale.
Eppure come ogni storia d’amore che si rispetti, poco importa in che modo si presenti l’altra faccia della mela. Anche Rachel svela la sua fetta di storia, il racconto che manca per poter condurre il protagonista lì dove non era ancora riuscito ad arrivare: passare in rassegna i motivi della separazione, rischiararli, riabilitare alla memoria i momenti d’amore.
Fleishman a pezzi: la recensione
Come si é detto, Fleishman is in Trouble é il titolo originale sia del romanzo che dell’adattamento cinematografico. Gli Italiani sono soliti tradurre il termine “trouble” con dubbio. Ciononostante si tratta di un errore: la traduzione corretta coincide con le parole difficoltà, preoccupazione, pena, fatica.
È interessante che nell’accezione originaria del titolo si è voluto alludere chiaramente alla componente corporea del racconto, intesa come fisicità del dramma che si estrinseca nella narrazione. Le trasformazioni somatiche dei protagonisti non sono infatti fraintendibili, si palpano, egemonizzano lo schermo e colpiscono il corpo dello spettatore senza lasciare scampo. Si soffre, si ride, si rimpiange, si riflette. Tutto passa attraverso la vista e l’udito e finisce nello sterno, dove macera nell’attesa di rasserenarsi con un sorriso di Rachel o uno sguardo aperto di Toby.
Il ruolo centrale della scrittura
La scrittura é il vero collante delle vicende e il viatico verso la risoluzione degli enigmi: la sparizione di Rachel, la sopravvivenza di entrambi al divorzio.
Talvolta é come un coltello che scava nella piaga: da qui la traduzione italiana in Fleishman a pezzi, per restituire la valenza quasi chirurgica dell’analisi che i personaggi fronteggeranno, e il pubblico con loro. L’elemento clinico é pure letterale, perché vediamo all’opera Toby nella sua professione di medico premuroso e dai forti connotati etici ed é anche una delle angolazioni da cui viene affrontato il tema della maternità.
L’essere a pezzi
Ciò che va in pezzi é l’intera famiglia e in qualche modo la generazione a cui la serie si riferisce: in un avvicendamento ritmato di eventi viene giù ogni carta fino a far crollare l’intero castello. Non sfugge dunque al bisturi la sfera delle relazioni che, se scandagliata, offre coni di luce e ombra da cui é difficile distogliere lo sguardo.
Questo frastagliamento é molto efficace sul piano visivo perché le sequenze concedono cambi continui di prospettiva, sorprendendo lo spettatore e spingendolo a uno sforzo interpretativo variegato. Man mano che si dipana una visione più completa e approfondita sulla storia, il processo empatico da parte di chi guarda si affina. Viene agevolato il riconoscimento di una evoluzione dei personaggi, seppur nei chiaroscuri, nonostante le distanze incolmabili.
Perché se é vero che il focus del racconto é sempre sulla fine della relazione, questo non significa che non sia stato come tutti i matrimoni, ovvero pieno di momenti di connessione ed euforia.
Fleishman a pezzi: il contributo fondamentale degli attori
Il contributo fornito dalle interpretazioni di Jesse Eisenberg e Claire Danes é determinante per enfatizzare la drammaticità della vicenda senza risultare caricaturale e la loro sinergia é uno dei punti più rilevanti dell’opera.
Sembra assurdo che prima di iniziare a girare si fossero incontrati una sola volta: lo hanno infatti confermato in un’intervista a FX, un’emittente televisiva statunitense di proprietà della Walt Disney, sostenendo che al primo incontro hanno avuto
“una profondissima percezione l’uno dell’altra”.
E poi c’é Libby. Libby, Libby, Libby.
Quando Fresh Air, emittente radio di New York, chiede a Lizzy Caplan, l’attrice che interpreta Libby, di cosa parlasse questa serie, lei ha risposto:
“dello the shock della mezza età e dell’essere adulti”
Non é casuale che sia proprio lei a definirla tale, la voce fuori campo della storia, il punto di vista letterario sulle vite dei personaggi del racconto, che parafrasa il tessuto narrativo e alla fine, pur essendo in trouble come tutti i personaggi della vicenda, riesce a spiegare perché tutto quel dolore può in qualche modo trovare un senso, una sorta di canale di scolo fuori dalla pareti del presente per uno sguardo potenzialmente ottimista sul futuro.