Netflix Film
‘You People’ di Kenya Barris la Recensione
Il creatore di Black-ish dirige una commedia progressista
Published
2 anni agoon
E’ disponibile su Netflix la commedia romantica You people con protagonisti Eddie Murphy e Jonah Hill. Diretto da Kenya Barris, creatore della sitcom Black-ish e al suo esordio al cinema, You People è distribuita e prodotta da Netflix assieme agli stessi Barris e Hill. Nel cast del film troviamo Julia Louis-Dreyfus, David Duchovny e Lauren London.
You People IL TRAILER
Papà ti presento Ezra
Ezra è un broker insoddisfatto , rinchiuso in un lavoro che non lo appaga come dovrebbe e soffocato dagli appuntamenti, all’interno della comunità jewish, da cui la madre lo costringe ad uscire. Con la sua migliore amica Mo tiene un podcast su Twitch sulla cultura black, sognando di mollare tutto e di vivere di quello. Il fortuito incontro in un uber sbagliato permetterà ad Ezra di conoscere Amira, una ragazza di colore con cui intraprenderà una relazione che lo porterà verso il matrimonio. Le difficoltà inizieranno quando i due ragazzi dovranno confrontarsi con i rispettivi genitori e cercare di far convergere le diverse ideologie e culture, quella musulmana e quella ebraica, quella bianca privilegiata e quella nera. Per Ezra il matrimonio con Amira presto diventerà una missione impossibile, soprattutto per il padre della ragazza, Akbar, pronto a tutto per far saltare le nozze.
Una brillante commedia generazionale a metà
L’opera del creatore di Black-ish, Kenya Barris, scritta a due mani con Jonah Hill è apprezzabile nelle intenzioni e nelle finalità, ma poco nella riuscita. Hill e Barris scrivono una prima parte del film tutta incentrata sulla derisione delle ipocrisie del politicamente corretto e della cultura woke, e ci riescono perfettamente. L’uso del dispositivo mediale della piattaforma twitch si connette al realismo della quotidianità rappresentata dalla cinepresa di Barris, ponendo il punto su due mondi ipocriti. Da una parte Ezra e l’amica Mo decantano i motivi per cui essere neri e sostenitori della black culture, anche con sferzate abbastanza taglienti al tessuto afroamericano. Dall’altra parte invece assistiamo a una battaglia tra due mondi.
L’ascendente accondiscendente della famiglia di Ezra, i Cohen, e la ribellione rancorosa dei Mohammed. Nella prima ora del film You People riesce brillantemente a inquadrare le contraddizioni e lo scontro di un film socio-razziale. I Cohen, nel personaggio della madre di Ezra, Shelley, rappresentano un realistico affresco della mentalità bianca progressista americana. Una parte americana che definiremmo radical chic, e pienamente a suo agio nel far sentire a disagio le persone di colore.
Infatti la madre di Ezra, fin da subito, nel suo rapporto con Amira, ci tiene a specificare quanto sia dalla parte della cultura afroamericana, facendo di tutto, anche se involontariamente, per far sentire la futura moglie del figlio come un oggetto, un soprammobile da mostrare al circolo ebraico borghese. La parte più esilarane e divertente del film è quella in cui, sempre in linea con questa critica parodistica dell’americano progressista, il padre di Ezra si mette a citare tutti i rapper neri, fino a suonare e cantare al piano Ordinary People di John Legend.
La prima parte del secondo atto è caratterizzata da uno spiccato non sense e humor nero sulle culture white e black che non perde mai mordente, e anzi incalza ogni personaggio con situazioni surreali che tengono vivo il film. Ma l’antitesi di You People è costituita dai genitori di Amira, i Mohammed , in particolar modo dal padre. Infatti il personaggio interpretato da Eddie Murphy è la vera spina nel fianco per Hill/Ezra. Un padre nero, attivista religioso, non può di certo accettare che sua figlia frequenti e addirittura sposi un bianco, figurarsi se ha l’aspetto di Ezra. Perché la scrittura di Murphy e Hill è tutta improntata a creare un’antipatia da parte di Akbar e una bisogno di piacere a quest’ultimo da parte di Ezra.
Murphy riesce bene, nella prima ora almeno, a interpretare il padre musulmano ortodosso che odia qualsiasi bianco privilegiato e trova un certo piacere a smantellare le ipocrisie di un personaggio abbastanza da sitcom demenziale come la madre di Ezra. Un terreno facile e abbastanza fluido nel corso della prima parte del film, e di appoggio nei vari ostacoli che Akbar metterà per Ezra.
Indovina chi viene al Matrimonio
Dopo una prima ora senza alcuna sbavatura, You People decide di accantonare la critica progressista per cominciare un viaggio stantio in un Indovina chi viene a Cena contemporaneo. Più che riferirsi al cult di Stanley Kramer del 67’, You People cerca di ispirarsi al remake Indovina Chi di Kevin Sullivan, film del 2005 con Ashton Kutcher e Bernie Mac. Il soggetto d’origine viene ribaltato mettendo un protagonista bianco rispetto al suo alter-ego di colore. Il film da questo momento entra in una fase di blocco, passando dalla critica alla woke culture a una insipida commedia romantica.
A essere sinceri, nelle dinamiche tra Akbar ed Ezra, nel loro rapporto travagliato di accettazione pieno di ripicche e bullismo da commedia da parte di Murphy, sembra di rivedere in parte Kevin Hart e Ice Cube in Poliziotto in prova. Un divario tra la prima ora e la seconda , così evidente nella costruzione di vicende e vari climax, tale da far pensare che Barris e Hill si siano divisi in termini di scrittura il film, creando prima un’opera generazionale e dopo un film troppo derivativo.
Le tappe narrative vengono saltate con troppa superficialità. Sia quando Ezra e Amira arrivano ad essere soffocati dal peso delle due famiglie facendo emergere la distanze tra le loro due diverse culture e trasformandosi nei propri genitori, e sia quando, nella risoluzione del film, abbiamo un’affannosa e sbrigativa riconciliazione. Basti pensare che Akbar/Murphy passa da una scena all’altra dal peggior ostacolo per Ezra al miglior alleato e sostenitore, al punto quasi, metaforicamente, di spingerlo sull’altare.
Jonah Hill è un Woody Allen che non ci crede
Un film è diviso tra due fronti anche nel personaggio di Hill. Ezra nella prima ora mette in scena un personaggio alleniano fino al midollo. È timido, impacciato e critico rispetto all’alienazione romantica e lavorativa che deve subire a Los Angeles. È un po’ la sua Manhattan, e cerca in tutti i modi di identificarsi nello charlot di Woody Allen, riuscendoci in parte. Critica la sua stessa comunità, come faceva il maestro newyorkese, azzardando umoristiche riflessioni sulla religione e sulle relazioni. Non ha però il carisma e la caratura culturale di Allen e le citazioni si fermano a Forrest Gump. L’ebreo blasè di simmelliana memoria cerca di sostituire Marshall McLuhan con Tom Hanks. Il risultato è un Hill troppo legato ai tempi comici di American Pie.
Il bacio in CIG
Un caso emblematico accompagna il film, ossia il bacio finale tra Jonah Hill e la sua controparte amorosa, Lauren London. Mentre i due si avvicinano per baciarsi, si nota abbastanza come il climax romantico sia stato ricreato in computer grafica. Molto probabilmente Hill è stato sostituito da un manichino sul quale è stata operata questa inusuale manipolazione digitale. Una involontaria gag comica abbastanza inspiegabile. Anche perché per tutto il film i due protagonisti quasi non si sfiorano nemmeno, a parte stare sotto le coperte. Non è dato sapere se sia stata una cosa voluta (probabile) da Hill o dalla London, ma questo escamotage contribuisce a un finale del film molto poco soddisfacente.
I dettagli di Barris e l’hip-hop di Bekon
Anche registicamente il film si esalta nella prima ora e viene smontato nella seconda. You People incomincia sul voice over dei due amici durante la diretta del podcast mentre si susseguono i titoli iniziali. Kenya Barris fa molti dettagli sugli strumenti della saletta del podcast, con una stretta carrellata in camera a mano orizzontale. Le musiche hip hop e rap scelte minuziosamente dal compositore Bekon contribuiscono a queste atmosfere estremamente pop che Barris dal punto di vista estetico-musicale vuole dare al film.
Da notare un ottimo split screen su Ezra/Hill , in una delle prime scene durante il banchetto post funzione, mentre tenta di silurare i conoscenti della madre che continuano a fermarlo. Il film si perde un po’ anche come messa in quadro nella seconda ora, smette di usare i dettagli che nella prima parte servivano per dirci cosa provava il personaggio, accavallando scene su scene spesso usando cambi di prospettiva delle inquadrature poco funzionali.
Alla fine You People si dimostra una grande occasione sprecata. Prova a realizzare una commedia progressista con picchi altissimi nella prima parte, contaminandosi , nella seconda, con una commedia romantica derivativa che non riesce a risultare particolarmente ispirata.