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‘Yellowjacket 2’: la recensione della seconda stagione. Su Paramount+

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Yellowjacket 2 è una serie creata da Ashley Lyle e Bart Nickerson: ha debuttato su Showtime a novembre 2021, mentre in Italia la prima stagione è stata distribuita su Sky Atlantic, mentre con la seconda lo show è approdato su Paramount+.

UNA SERIE RARA

Se nei primi anni Duemila le serie tv hanno rappresentato un nuovo orizzonte da conquistare per l’audiovisivo con una media qualitativa altissima, producendo alcune opere notevoli che hanno fatto scuola non solo in tv ma anche su grande schermo (due su tutte, I soprano e 24), negli anni Venti -complici le piattaforme e il loro proliferare incontrollato- vengono prodotte più serie di quante chiunque riuscirà mai a vederne.

Il risultato è consequenzialmente l’abbassamento drastico della qualità media: e questo in considerazione anche e soprattutto che la trama orizzontale, ovvero la storia che si protrae per tutta la serie reggendo l’impalcatura della trama e che quindi caratterizza il tipo di narrazione appunto seriale, vien sviluppata sempre meno perché sono sempre meno le serie che possono contare su una programmazione fin dall’inizio su più stagioni, per il pericolo di venire chiuse subito.

Tutto questo per dire che una roba come Yellowjacket, quando si trova, va tenuta stretta, e guardata con ossequio e riverenza: scrittura raffinata, sviluppo intelligente, personaggi tridimensionali, attori centratissimi, una trama che all’inizio sembra un teen drama che si sposa con il survival, per poi sorprendere prendendo il genere (horror e thriller, in questo caso) e declinandolo con sapienza mentre veste i panni di un racconto di formazione che si fa alla fine critica sociale, mostrando la delicatezza di Stand By Me e la crudeltà de Il Signore Delle Mosche.

Insomma, quanto di meglio la narrativa per immagini oggi può dare, avvincendo lo spettatore con un mistero iniziale e avvinghiandolo lentamente, mentre come un diesel il racconto parte pian piano per non fermarsi più.

DOVE ERAVAMO RIMASTI?

Certo non si può dire che la trama sia semplice. Serve allora fare un riepilogo dell’ultimo episodio della prima stagione, visto che il racconto riparte esattamente da dove si era interrotto, fitto fitto.

Yellowjacket 2 continua alternando passato e presente: la storia ruota intorno a quattro ex compagne di classe che nel 1996 hanno un incidente aereo mentre con la scuola si recano ad un campionato di calcio femminile. Disperse e sole nelle vaste, boscose e innevate distese dell’Ontario più selvaggio, le ragazze sopravvivono e le ritroviamo allora 25 anni dopo, ritornate ad una vita apparentemente normale, impegnate a mantenere il segreto su quanto sia realmente successo durante la loro disavventura.

Alla fine dell’ultimo episodio della prima stagione, molti misteri rimangono ancora da svelare e altri se ne aggiungono. Certo, si scopre che i sopravvissuti dell’incidente aereo sono più delle quattro protagoniste, e almeno uno è ancora vivo nel presente. Ma dov’è finito il fratello di Travis? Che origine ha, e cosa significa lo strano simbolo inciso su tanti tronchi? Chi abitava nella casa del bosco? Taissa nasconde più di quello che si può credere? Ha uno sdoppiamento di personalità o c’è qualcosa di ancora più oscuro dietro?

Le prime due puntate della nuova seconda stagione di Yellowjacket 2 non rispondono a nessuna di queste domande: o quantomeno, non direttamente.

DENTRO O FUORI

Riprendono però i fili sparsi nei primi 10 episodi e li riallacciano insieme, rendendo ancora più chiaro che c’è un disegno complessivo dietro tutto quanto sta accadendo. e se Lost è capofila della televisione seriale di qualità, diventando elemento imprescindibile per ogni nuovo show, Yellowjacket 2 non si tira indietro, e come tanti suoi simili prende le coordinate della serie leggendaria creata da Damon Lindelof per usarle a proprio uso e consumo, creando altro.

In questo modo, il ritmo della storia sembra seguire e ricalcare, in una affascinante simmetria, quello dei primissimi episodi: il passato sembra la linea narrativa principale, ma i flash forward lentamente conquistano spazio e si posizionano al centro del racconto.

È in questo modo che questa seconda stagione si addentra ancora di più nella storia dimostrando che finora si è vista solo la superficie di quanto sta accadendo, aumentando le visioni passate intrise di un simbolismo soffuso e perturbante. Ma resta su tutto il dubbio: quello che succede nel bosco, succede dentro o fuori dalle ragazze?

È proprio questa incognita soprannaturale che avvince e tiene incollati ad una storia che sembra voler dire che il meglio deve ancora arrivare.

Di seguito il trailer della seconda stagione:

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