Disponibile sulla piattaforma Prime Video , “Ragazze elettriche” è una serie tv distopica e fantascientifica sviluppata da Raelle Tucker, Naomi Alderman, Claire Wilson e Sarah Quintrell. E’ composta di 9 episodi ed è tratta dal romanzo omonimo dell’autrice britannica Naomi Alderman. Il titolo originale è “The Power”.
Ragazze elettriche. Trama, cast & personaggi
Cosa accadrebbe se un bel giorno, in ogni parte del mondo, una ragazza si svegliasse scoprendo di poter produrre elettricità dal proprio corpo? E’ questo l’incipit della storia che viene raccontata allo spettatore, che nei primi tre episodi si ritrova catapultato al momento del “risveglio” di un potere unico e distruttivo e con le sue conseguenze. Conosciamo dunque Roxy (Ria Zmitrowicz), Jos (Auli’i Cravalho) Allie (Halle Bush), alle prese con questa dote e con il suo prezzo. C’è chi ne scopre i vantaggi, chi ne rimane confusa ed eccitata o chi decide invece di usarla per iniziare una vera e propria rivoluzione.
Al fianco delle giovanissime attrici, troviamo anche una carismatica Toni Collette (“The Staircase“, “Frammenti di lei“) nel ruolo del sindaco di Seattle Margot Cleary-Lopez impegnata nel sociale e madre di Jos, mentre suo marito Rob è interpretato da John Leguizamo (“Bloodline“, “When they see us“).
Il cast inoltre si arricchisce anche di altri volti, come Adina Porter (“True Blood”, “American Horror Story”) voce nella mente di Allie, Daniela Vega (“Una donna fantastica“) nei panni di Suor Maria del convento delle Suore di Cristo che ha accolto Allie, ed Eddie Marsan (“La fine del mondo“, “Ray Donovan“) nei panni di Bernie Monke, un temuto boss londinese e padre di Roxy.
Da oppresse ad oppressori : quando il “potere” cambia genere
“Non avevamo mai osato immaginarlo. Un mondo che era stato creato per noi, dove eravamo noi a dettare le regole, dove potevamo prendere quello che volevamo. Un mondo dove Dio aveva le nostre sembianze, dove non avevamo paura. Dove eravamo noi quelle da temere. Quel mondo era sempre stato a portata di mano per tutto questo tempo: non dovevamo fare altro che bruciare il mondo che conoscevamo. Ogni rivoluzione comincia da una scintilla.”
Le tematiche affrontate nella serie sono coinvolgenti: in un clima attuale dove i diritti femminili continuano ad essere ripetutamente calpestati, è inevitabile sentirsi coinvolte nella narrazione specie se donne, specie se giovani e in quella fase delicata della crescita chiamata adolescenza. Ma ciò non vuole dire che la serie non permetta una riflessione più ampia e inclusiva su politica, discriminazioni di genere e tensioni che a lungo andare hanno portato e continueranno a portare a feroci esplosioni violente tra manifestazioni, guerriglie, lotte specie in quei luoghi nel mondo dove le donne ancora sono considerate come degli oggetti o abbellimenti.
C’è un potere insito in ogni donna ma spesso dimenticato in una società che ci vuole obbedienti, consce della posizione che ci è stata assegnata, sempre un passo indietro rispetto agli uomini ancora oggi. Una volta che la consapevolezza di quel potere diviene chiara tutto può cambiare e se quel potere rispecchia letteralmente sotto forma di elettricità tutta la rabbia accumulata, la frustrazione trattenuta, il desiderio di vendetta e rivalsa sugli uomini oppressori, il risultato è che nessuno può salvarsi. Atti distruttivi hanno sempre conseguenze distruttive che come un effetto domino però non si abbattono solo sui responsabili del caos, ma anche su chi semplicemente è nelle sue vicinanze.
Le donne sono sempre le “cattive” della storia
Le donne del passato hanno dovuto alzare la testa, lottare, rompere lo status quo, essere le “cattive” della storia degli uomini anche solo per vedere quantomeno riconosciuto il diritto ad una parità di genere che ancora oggi sembra richiedere sforzi. Basti pensare alle “streghe” bruciate sul rogo magari per aver messo in pratica dell’elementare scienza, o quelle scrittrici che dovevano usare pseudonimi maschili anche solo per sperare di vedere pubblicate le proprie opere, per non parlare anche solo della lotta per il diritto al voto.
Le donne in “Ragazze elettriche” guardano con sconvolgimento a ciò che sta accadendo alle più giovani, alle proprie figlie, sorelle, amiche. Anche le donne che hanno capito di doversi adattare alla società per avere l’occasione di cambiarla lentamente dall’interno, donne come il sindaco Cleary-Lopez, si ritrovano sconvolte e sedotte da quello che sta avvenendo, confuse ma anche incuriosite, preoccupate per le sorti del loro genere e per ciò che il mondo deciderà di mettere in atto per fermarle. Ancora una volta sono le “cattive”.
Altre cercano di documentare gli eventi, capirli, studiarli, altre ancora cercano rifugio nella fede in Dio, che diviene una Lei per Hallie, guidata dalla sua Voce nel suo cammino. E in questo tripudio femminile c’è anche il padre di Jos, che cerca di comprendere il fenomeno, e Toheeb Jimoh nei panni di Tunde, un aspirante giornalista video, dalla Nigeria con grandi sogni, che decide di sfruttare gli eventi per lavorare su una grande storia, raccogliendo le voci di donne in varie parti del mondo.
La serie nei primi tre episodi tiene alta l’attenzione e l’attesa per la prossima uscita settimanale. Sarà l’evoluzione (o la distruzione) del mondo come lo abbiamo sempre conosciuto?