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‘Ballatoio N 5’ Al BAFF un corto sul Passato e Futuro

Ballatoio N 5, 15 minuti che descrivono il rapporto tra un padre e una figlia e i ricordi che riaffiorano. Regia di Chiara De Angelis.

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Ballatoio N 5

Ballatoio N 5 – Recensione del debutto di Chiara De Angelis targato BAFF 2023.

Passato, Rimorso e Fantasia sono solo alcuni dei temi e stilemi che fanno di Ballatoio N 5 un piccolo gioiello. La regista Chiara De Angelis, qui al suo debutto, ci porta a Roma, nel 2010. Sul ballatoio N.5 del quartiere di San Lorenzo, Marilù e suo padre Corrado ricevono l’ultima notifica di sfratto per morosità incolpevole. La ragazza accetta di andarsene. Il padre invece decide di restare. Questa decisione farà emergere la prigione entro cui si sono rinchiusi.

Ballatoio N 5 – Un Passato Tiepido e Un Futuro Incerto

Il corto si apre subito in medias res, con la notizia che Marilù (Arianna Aloi) e suo padre Corrado (Corrado Sassi) se ne devono andare. Una notizia che entrambi non volevano ricevere, ma non hanno altra scelta. Tuttavia, padre e figlia sono in crisi da ormai molto tempo e vivono in una piccola prigione dorata, e non sanno cosa succederà loro.

La scenografia e la calda fotografia rubano quasi sempre la scena e diventano veri protagonisti del corto. Colori quali il blu e il rosa descrivono molto bene il passato tiepido dei protagonisti, mentre provano, nelle ultime ore di permanenza, a riconciliarsi. Entrambi aspirano a un futuro migliore, quando in realtà è incerto e chiuso. E le porte di casa blu, spesso chiuse, evidenziano questo rapporto chiuso. Tuttavia, negli occhi di Marilù si intravede forza e determinazione, mentre prova a convincere il padre a ricominciare. E proprio come una farfalla, prova a volare via, facendosi forza.

Il corto si focalizza nell’arco di una sola giornata. Eppure, in soli 15 minuti c’è tutto: rabbia, paura, solitudine, rimorso e fantasia. Questo grazie alla bella recitazione degli attori, al giochi di luci e ombre e dalla regia calda ed emotiva, ma attenta a dettagli e particolari.

La Casa

Tutti, chi più e chi meno, ha una casa. Ma a volte, c’è la paura e il rischio di staccarsene, di perderla. Questo è proprio quello che pensa Corrado. Anche se è rinchiuso lì dentro da anni, quella casa è per lui vera madre e linfa vitale. Casa è dove si nasce, fanno le prime esperienze, dove si cresce, si condividono pensieri, emozioni e preghiere. E proprio in questo, non possiamo non riconoscerci in Corrado. Tutto il corto ruota intorno alla casa, mentre il resto è distopico e ‘freddo’.

La Casa è anche l’unica cosa che tiene Corrado in vita. Oltre a sua figlia, osserva il mondo dalla sua finestra (metafora di La Finestra sul Cortile, di Hitchcock) e si chiede spesso come poter andare avanti. All’inizio rifiuta il cambiamento e ci sta bene nella sua casa. Ma sarà proprio sua figlia a dargli un’altra chance e ad aprire le porte.

In conclusione, Ballatoio N 5 è un piccolo corto ben girato e fotografato. Forse non è un capolavoro, ma con questo primo lavoro Chiara De Angelis tratta una tematica per nulla scontata (avviso di sfratto). E ci invita a stare attenti. Ma la sua fotografia e la sua piccola storia semplice ci invita a cogliere l’essenziale e a crescere, senza rimanere troppo ancorati alle piccole cose.

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