Trinta Lumes. Thirty Souls, presentato al Bolzano Film Festival , è una pellicola del 2018 diretta da Diana Toucedo.
Nel cast (formato da non professionisti) Alba Arias, Samuel Vilariño.
Trinta Lumes Thirty souls la trama
Alba ha dodici anni e vuole scoprire la realtà misteriosa, affascinante e sconosciuta della morte. Con il suo migliore amico Samuel, entra in case abbandonate, viaggia attraverso villaggi dimenticati ed esplora montagne remote che nascondono un altro mondo parallelo. È un viaggio che svela l’inspiegabile conflitto tra i vivi e i morti.
Ocourel è un luogo rurale nelle montagne della Galizia dove i riti magici sono fondamentali e dove la potenza della Natura è tale da influire sulla vita di chi abita in questi posti. Le tradizioni lottano per sopravvivere dinanzi all’ inevitabile avanzare del Progresso.

Trinta Lumes Thirty souls un mondo magico e reale
Un film magico e misterioso, irreale e tattile , tra documento e finzione. Trinta lumes si colloca in una sorta di limbo spaziale dove la nostalgia del tempo passato si affianca alla prospettiva per il futuro.
Realtà e fantasia , visibile e invisibile, vita e morte, consueto e insolito. Un dualismo affascinante che nel suo conflitto trova il giusto equilibrio.
Il film ,diretto da Diana Toucedo (En Todas es mans), è stato presentato alla Berlinale 2018 nella sezione Panorama.
Background e indiscussa protagonista della pellicola è la Galizia, terra contrassegnata da una natura potente e dominatrice.
La regista sa catturarne l’aspetto leggendario riuscendo a creare un magico effetto di sospensione tra film e Documentario.
La Toucedo ci mostra , attraverso immagini affascinanti, la ruralità della penisola iberica e di queste terre remote avvolte in un alone di ‘magica realtà’. Sta proprio in questo paradosso la bellezza e l’incanto della pellicola che stupisce nella rappresentazione di una Natura che ci cattura completamente con la sua selvaggia potenza e che circonda la vita quotidiana di due adolescenti: Alba e Samuel.
I due ragazzi esplorano quei luoghi e quelle case isolate cercando chi è scomparso e attratti dal mistero intorno a loro.
Un viaggio verso l’ignoto , fatto di emozioni forti che vengono allo scoperto destabilizzando.
L’effetto estraniante viene compensato dalla voce femminile narrante che dà un’anima al film e che rappresenta la congiunzione tra il mondo dei defunti fatto di assenze e lo spettatore. Una sorta di nostalgico viaggio che richiama quasi le atmosfere di Coco della Disney per il rimando al potere del ricordo di chi non c’è più.

La quotidianità
Documento e finzione non sono spazi lontani. ( D. Toucedo)
La quotidianità mostrata è quella degli abitanti della Regione di Courel. Iniziati alla videocamera, di loro viene rappresentata la semplicità del vivere di ogni giorno: la caccia, la pulizia delle tombe per il giorno dei morti, i pasti e il legame col cibo, la pulizia delle case modeste. Ci immergiamo completamente nel loro quotidiano su cui aleggia costantemente l’ombra dei morti e il loro ricordo. Il termine ‘lumes’ in Galizia indica il fuoco , ma anche la Casa e la famiglia . É il fuoco che resiste nelle case in cui c’è ancora vita, contrapposte alle abitazioni vuote e silenziose. É simbolicamente la Resistenza, la Vita che continua, il calore di un Passato importante di cui resta ormai solo un Ricordo da alimentare. E i giovani? Il loro legame con la Tradizione è forte e prezioso e nei loro occhi brilla la speranza di un Futuro e di un Progresso che possano proteggere le loro Radici e preservare quel Mondo prezioso.
Bolzano Film Festival 2023