‘Sulle ali dell’onore’: amici per la patria e contro ogni discriminazione

Su Prime Video è disponibile il film di guerra intitolato Sulle ali dell’onore, diretto da J.D. Dillard e interpretato da due attori emergenti come Glen Powell e Jonathan Majors.

La pellicola, tratta dal libro “Devotion: An epic story of heroism, friendship and sacrifice di Adam Makos”, è ispirata alla vera storia di amicizia tra due abili piloti dell’aeronautica militare Usa nel 1950 durante la missione americana in Corea del Nord.

Sulle ali dell’onore . Eroismo, amicizia e sacrificio

Durante il conflitto tra le due Coree, scoppiato nel 1950 a causa dell’invasione dell’esercito della Corea del Nord ai danni di quella del Sud (alleata agli Usa) una squadra di caccia americani si sta esercitando per pilotare i potenti e complessi aerei F4U-4 Corsair.

Durante le estenuanti esercitazioni, si sviluppa l’amicizia sincera tra due dei piloti coinvolti: il nero Jesse Brown, che si dimostra subito uno dei più abili della squadra, e il tenente Tom Hudner, che si unisce allo squadrone per fornire la propria esperienza e abilità di pilota.

L’amicizia che nasce poco per volta tra i due trova l’iniziale atteggiamento di diffidenza da parte di Brown, reso guardingo dai numerosi episodi di intolleranza ricevuti durante i corsi di addestramento.

Ma sarà poi l’attenzione del suo nuovo compagno a rendere quell’amicizia come qualcosa di veramente solido e a far sì che tra i due si crei un rapporto quasi fraterno, destinato a durare oltre i limiti imposti dalle pericolose missioni a cui  sono destinati ad andare incontro.

Sulle ali dell’onore – la recensione

Tratto, come accennato, da una storia vera , Sulle ali dell’onore (Devotion nel suo titolo originale) non prova nemmeno ad attenuare quel sentimentalismo e la retorica tutta americana che pervade spesso storie di eventi patriottici ed eroi nati per caso al servizio della patria.

Ma è anche vero che il film, girato con un buon budget e con una ineccepibile perizia tecnica dal finora poco noto J.D. Dillard, si lascia guardare molto bene grazie anche a diverse scene di volo straordinarie (su tutte quella del piano sequenza dell’atterraggio di fortuna improvvisato dal tenace tenente Hudner per cercare di mettere in salvo il suo compagno Brown).

Certo poi, quando si tratta di trasporre momenti di vita familiare, o quando il film si concentra sulla descrizione dello spirito di corpo che lega i commilitoni, il lavoro dilaga in situazioni zuccherose che mal si conciliano con tutta l’impostazione davvero ben coordinata delle scene di guerra.

Tra le cose degne di nota nel film spicca pure l’entrata in scena di una spumeggiante Elizabeth Taylor, all’epoca in piena fase divistica, interpretata con una buona verve e un appeal non meno seducente dalla bella modella ed attrice Serinda Swan.

Nel ruolo dei due coraggiosi protagonisti, Glen Powell, abbonato a interpretare piloti e reduce dal successo del secondo e coevo Top Gun, e Jonathan Majors (visto di recente nel ruolo dello spregiudicato antagonista in Creed III) risultano una ulteriore scelta vincente.

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