Wesley Wales Anderson, detto Wes, Nasce a Houston, in Texas, il 1° maggio 1969. Secondo di tre fratelli, cresce e si forma alla St. John School, nel centro della metropoli texana, una K-12, ovvero la tipica scuola americana che segue i ragazzi dall’età prescolare (Kindergarten) fino al compimento della maggiore età (12th grade). Qui muove i primi passi nel mondo dell’arte e della creatività. Quel luogo anni dopo diventerà la location di Rushmore, suo secondo lungometraggio in parte autobiografico. Non prima di completare gli studi di filosofia all’università del Texas dove conoscerà l’amico e collega Owen Wilson.
Wes Anderson lo si ama alla follia o lo si odia incondizionatamente. La poetica unica dei suoi film li rende impossibili da classificare secondo gli stilemi classici. Si muove su una linea sottile tra realtà e fantasia dipingendo mondi e personaggi coloratissimi, assurdi ma allo stesso tempo riconoscibili, connessi agli archetipi della società. Ne scaturisce una commedia dai tratti cinici e agrodolci che fa dei pochi, ma ben dosati, momenti drammatici, la vera forza emotiva e seduttiva delle sue opere.
L’estetica fiabesca, quasi pittorica delle sue inquadrature, spesso surreali, simmetriche, dove i personaggi si mettono in posa mostrandosi vulnerabili alla cinepresa, è ciò che completa lo stile “andersoniano”, rendendolo un dei registi più originali e appassionanti del cinema contemporaneo.
Perfino per un cinefilo alle prime armi è facile riconoscere, anche da una sola immagine, un film di Wes Anderson. Li ripercorriamo tutti, ricostruendo la sua carriera dagli esordi al Sundance fino ai successi più recenti e alle prossime, elettrizzanti, uscite.
Un colpo da dilettanti (Bottle Rocket) (1996)
Anderson realizza il suo primo cortometraggio degno di nota nel 1994. Si Chiama Bottle Rocket ed è girato interamente in pellicola 16mm. Due anni più tardi, grazie al rinomato laboratorio del Sundance Film Festival e al produttore James L. Brooks (I Simpson), diventa il lungometraggio che segna il suo esordio alla regia, così come quello all’interpretazione per i fratelli Owen e Luke Wilson.
Tre ragazzi dell’Arizona senza uno scopo nella vita decidono di tentare una rapina per rimpolpare i loro portafogli e il loro spirito, ma la scarsa preparazione diventerà una condanna. Ancora lontano dalle atmosfere sognanti e teatrali dei suoi titoli più famosi, Bottle Rocket offre un primo sguardo alla caratterizzazione dei personaggi tipica nei film di Wes Anderson, che si muovono in un mondo parallelo, in balia degli eventi. Per Martin Scorsese è uno dei dieci migliori film degli anni ’90.
Rushmore (1998)
É l’inizio della lunga e redditizia collaborazione tra Wes Anderson e due degli attori più rappresentativi del suo cinema, Jason Schwartzman e Bill Murray, il primo nei panni di un giovane genio creativo ma impacciato, uno studente brillante ma distratto, e il secondo in quelli di un magnate dell’acciaio che dedica la propria vita al lavoro, trascurando i due figli e la moglie con cui ha perso ogni affinità. Due personaggi opposti, che condividono gli stessi sentimenti nei confronti di Rosemary (Olivia Williams), una maestra elementare dolce e compassionevole, da poco rimasta vedova.
L’interpretazione magistrale dei tre attori e la regia fresca e creativa di Anderson valgono numerosi premi e candidature, tra cui quella al Golden Globe per Murray oltre all’Indipentent Spirit Award vinto da Anderson per la miglior regia. Una storia di contrasti, di giovani esplosivi pieni d’intraprendenza e di adulti infantili a cui la vita scorre addosso. Annoverata tra le migliori commedie indipendenti degli anni ’90, nel 2016 il congresso degli Stati Uniti ha selezionato Rushmore per la conservazione nel National Film Registry.
I Tenenbaum (The Royal Tenenbaums) (2001)
Ritratto pittoresco della famiglia Tenenbaum, le cui vicende ruotano attorno al capofamiglia Royal Tenenbaum (Gene Hackman). Nella New York degli anni ’70, Royal decide di riunire la sua famiglia, dispersa dopo il divorzio dalla moglie Etheline (Angelica Houston), nel disperato tentativo di riavere indietro la felicità, riposta appunto nell’ambito famigliare. Un cast fenomenale a cui si aggiungono Ben Stiller, Gwyneth Paltrow, Luke Wilson e Owen Wilson (anche co-sceneggiatore).
I Tenenbaum è il primo film che mette in scena tutti gli elementi estetici, divenuti poi iconici, del cinema di Anderson, dalle inquadrature geometriche al sapiente uso dei colori nelle ambientazioni e nei costumi. I personaggi (ispirati ai fumetti di Peanuts) sono unici e indimenticabili e nella loro coralità danno vita a una commedia superba valsa la nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura. Nel 2001 è stato anche un successo al botteghino incassando oltre 50 milioni di dollari soltanto negli States.
Le avventure acquatiche di Steve Zissou (The Life Aquatic with Steve Zissou) (2004)
Steve Zissou (Bill Murray) è un famoso oceanografo e documentarista. Vive un dramma interiore quando il suo più fidato collega viene ucciso dal mitologico Squalo-Giaguaro, di cui però nessuno ha mai visto traccia. Zissou, quindi, insieme al suo squilibrato equipaggio, salpa per un’avventura alla ricerca del mostro. Sulla nave si aggrega anche la giornalista Jane (Cate Blanchett) e il figlio ritrovato Ned (Owen Wilson). La rappresentazione scenografica dell’oceano e della nave sono il punto di forza del film, oltre agli iconici costumi dell’equipaggio composti da una camicia azzurra e da un berretto rosso, omaggio all’esploratore Jacques-Yves Cousteau. È stato girato in parte in Italia.
Il tema della corrispondenza epistolare è centrale. Sarà così anche in tutti i film successivi di Anderson, così come la musica. Tanti infatti i rimandi storici, come il nome della nave, Belafonte, grande cantante e attore afroamericano degli anni ’50, o il sottomarino Giallo Deep Search, utilizzato dal team. Il film, scritto a quattro mani da Anderson e dall’amico Noah Baumbach, è stato inaspettatamente un flop al botteghino. Nel cast anche Jeff Goldblum e Willem DeFoe.
Il treno per il Darjeeling (The Darjeeling Limited) (2007)
Wes Anderson torna alla ribalta nel 2007 con Il Treno Per Darjeeling, scritto questa volta con Roman Coppola e Jason Schwartzman; quest’ultimo ancora una volta protagonista di un suo film a completare un trio inedito e scoppiettante con l’immancabile Owen Wilson e Adrien Brody. Francis, Peter e Jack, questi i nomi dei protagonisti, decidono di darsi appuntamento in India per un viaggio spirituale, commemorando il padre recentemente scomparso. Ancora una volta il tema della famiglia è centrale, così come quello dell’elaborazione del lutto, sempre nell’ottica comica e surreale che contraddistingue le opere del regista texano.
Il film è stato presentato in concorso alla 64° mostra del cinema di Venezia e la sua uscita è stata accompagnata da quella di Hotel Chevalier, cortometraggio prequel con protagonisti Schwartzman e Natalie Portman, presente anche in un cameo nel film, così come Bill Murray.
Fantastic Mr. Fox (2009)
Fantastic Mr. Fox è il primo film animato diretto da Wes Anderson, realizzato con la tecnica della Stop Motion e tratto dal romanzo Furbo, Signor Volpe di Roald Dahl, autore di testi per l’infanzia dal quale Anderson trarrà storie, come vedremo, anche in futuro. Il film segue le disavventure di Mr. e Mrs. Fox, (le cui voci appartengono a George Clooney e Meryl Streep), una coppia di volpi che vive una vita felice con il figlio Ash (Jason Schwartzman) e il nipote Kristofferson (Eric Anderson, fratello di Wes) loro ospite. La natura selvaggia di Mr. Fox, però, lo fa cadere nelle vecchie abitudini di ladro di galline, innescando una faida tra gli animali del bosco e i potenti contadini della zona.
Il film è stato presentato al Torino Film Festival del 2009 e ha riscosso un successo enorme, collezionando anche due nomination all’Oscar nel 2010 (Miglior film d’animazione e miglior colonna sonora originale) riconoscendo ad Anderson grande maestria anche con l’animazione. La produzione del film è iniziata a Londra nel 2007, dove Anderson ha lavorato con il team di animazione de La Sposa Cadavere di Tim Burton.
Moonrise Kingdom (2012)
Moonrise Kingdom è il settimo lungometraggio diretto da Wes Anderson, scritto ancora una volta con l’aiuto di Roman Coppola. Il film ha aperto la 65° edizione del Festival di Cannes. I protagonisti di questo Coming Of Age dalle tinte calde e nostalgiche sono due giovanissimi esordienti: Jared Gilman e Kara Hayward (che anni dopo si rivedranno insieme su un bus nel film Paterson, di Jim Jarmush), scelti con cura dal regista grazie anche a diversi mesi di casting e preparazione.
È il 1965. Nell’isola fittizia di New Penzance nel New England, due ragazzini in un campo scout si innamorano a prima vista e decidono di scappare per una vera e propria fuga d’amore. Una tempesta però sta per abbattersi su di loro, e non solo in senso figurato. Il capo scout (un meraviglioso Edward Norton) e le autorità dell’isola partono alla loro disperata ricerca. Nel cast anche i sorprendenti Bruce Willis, Frances McDormand, Tilda Swinton e gli immancabili Bill Murray e Jasom Schwartzman.
The Grand Budapest Hotel (2014)
Sicuramente il più grande successo di Wes Anderson, l’opera assoluta del regista che mescola alla perfezione tutti gli elementi tipici del suo cinema. Un film grandioso e sensazionale. Il Grand Budapest Hotel è il protagonista principale del film, un albergo lussuoso e ricco di storia, la quale verrà ripercorsa a partire dagli anni ’30, tramite il racconto di Zero (F. Murray Abraham) a un giovane scrittore (Jude Law). Una storia andersoniana, ricca di momenti surreali, estremamente drammatici e divertenti, inquadrature fiabesche dai colori meravigliosi, dialoghi geniali e sequenze registicamente sublimi.
Il Film ha aperto la 64° edizione del Festival del cinema di Berlino, ha vinto il gran premio della giuria ed è stato nominato a Nove premi Oscar, vincendone quattro. Nel cast stellare troviamo, tra gli altri, Tony Revolori, nei panni del giovane Zero, Ralph Finnes, Saoirse Ronan e Mathieu Amalric. Il film è ispirato in parte ai romanzi di Stefan Zweig, e mescola ambientazioni sovietiche da guerra fredda a sfondi bambineschi disegnati a mano, che donano alla pellicola un look unico che lo rende un Instant Classic del cinema contemporaneo.
L’isola dei cani (Isle of Dogs) (2018)
Nove anni dopo Fantastic Mr. Fox, Anderson torna al cinema animato e alla Stop Motion. Nel 2038 un’epidemia d’influenza colpisce tutti i cani del Giappone, inducendo il governo a emanare un decreto per cui vengano tutti esiliati su un’isola, appunto l’isola dei cani. Il protagonista, Atari (Koyu Rankin), non ci sta e decide di raggiungere l’isola per salvare il suo cane e dare il via alla rivolta. Il film, ispirato al Giappone di Kurosawa, umido e cupo, è stato selezionato come titolo d’apertura al 68° Festival Del Cinema di Berlino e ha raccolto due candidature ai premi Oscar, tra cui miglior film d’animazione.
Per dare una voce ai personaggi il cast scelto è, ancora una volta, eccezionale: Bryan Cranston, Edward Norton, Jeff Goldblum, Bob Balaban, Greta Gerwig, Harvey Keytel, Scarlett Johansson, Bill Murray e tanti altri. Si tratta di uno dei film più personali di Wes Anderson. Anarchico e rivoluzionario, attacca l’America trumpiana con il solito stile che lo contraddistingue, l’uso interessante della lingua giapponese, senza mai tradurla ma facendo comunque capire ogni cosa, e la caratterizzazione geniale dei personaggi, creano una narrazione assurda e illogica, ma divertente e facile da seguire. Un film colpevolmente sottovalutato da pubblico e critica, per ora.
The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun (2021)
Nel suo film più ambizioso Anderson omaggia il giornalismo, con una lettera d’amore cinematografica che intreccia lo stile estetico e narrativo della carta stampata, con la sua inconfondibile poetica e messa in scena. Inizialmente previsto per il 2020, The French Dispatch è stato presentato un anno dopo al festival di Cannes, causa pandemia.
Arthur Howitzer Jr. (Bill Murray) è un americano che vive in Francia ed è direttore del French Dispatch, il supplemento di una rivista americana, il Kansas Evening Sun. La sua morte improvvisa porta alla chiusura del French Dispatch, ma non prima di un ultimo numero commemorativo comprendente i migliori articoli degli anni passati. Le diverse storie che compongono il film sono le trasposizioni di questi articoli. Una storia di cronaca nera su uno chef, un artista condannato al carcere a vita per un duplice omicidio e un reportage sui moti studenteschi del ’68.
Tre diverse narrazioni accomunate da un ritmo serrato e un mix rischioso ma efficace di tecniche diverse. Dal bianco e nero all’animazione, The French Dispatch è il perfetto film postmoderno dei nostri anni. Il cast eccezionale rende questa commedia corale una delle migliori dell’ultimo periodo e comprende Benicio Del Toro, Frances Mcdormand, Jeffrey Wright, Adrien Brody, Tilda Swinton, Timothée Chalamet, Lea Seydoux, Owen Wilson, Mathieu Amalric, Lyna Khoudri, Stephen Park, Bill Murray, Liev Schreiber, Elisabeth Moss, Edward Norton, Willem Dafoe.
Asteroid City (2023)
Wes Anderson è tornato al cinema il 14 Settembre 2023 con Asteroid City. Il film, scritto dal regista con Roman Coppola, è ambientato in un’immaginaria città americana nel deserto intorno al 1955. Qui si svolge un convegno di astronomia noto come Junior Stargazer. La cittadina diventa per l’occasione meta per studenti, accompagnati dai genitori, provenienti da ogni parte del mondo. In questo scenario persone completamente diverse si incontrano, promettendo fuochi d’artificio.
Nel cast figurano Tom Hanks, Scarlett Johansson, Margot Robbie, Jeffrey Wright, Tilda Swinton, Bryan Cranston, Adrien Brody, Liev Schreiber, Hope Davis, Stephen Park, Rupert Friend, Maya Hawke, Steve Carell, Matt Dillon, Jason Schwartzman, Willem Dafoe e tanti altri. Asteroid City è stato presentato al festival di Cannes.
I corti Netflix tratti dai racconti di Roald Dahl (2023)
Asteroid City non è l’unica novità del 2023 per Wes Anderson.
Nel settembre 2023 ben quattro cortometraggi, tutti quanti ispirati ai racconti del celebre Roald Dahl, di cui Netflix ha da poco acquistato i diritti, debuttano sulla piattaforma, introducendo un Wes Anderson inedito, con un ibrido tra cinema e serie TV che stuzzica la fantasia in ottica futura. I corti, pubblicati ad un giorno di distanza l’uno dall’altro, sono:
The Wonderful Story of Henry Sugar, presentato in anteprima all’ 80esima edizione del Festival Del Cinema di Venezia, ha una durata di 37 minuti, ed è un’opera estremamente teatrale e andersoniana per definizione. Henry Sugar è un annoiato signore inglese molto ricco, con un debole per il gioco d’azzardo e per il denaro, scoperto un modo ‘magico’ per guadagnarne di più tenterà di sfruttarlo fino a superare il limite. Nel cast anche Ralph Finnes, Dev Patel, Ben Kingsley, Rupert Friend e Richard Ayoade.
Il secondo corto è The Swan, con una durata di 17 minuti. Racconta di un ragazzino piccolo e brillante preso di mira da due bulli idioti. Nel cast Rupert Friend, Asa Jennings e Ralph Fiennes. Il terzo è The Ratcatcher e si concentra attorno alla storia di uno sterminatore di ratti. Realizzato con la tecnica della stop-motion, mista ad animazione digitale, presenta le voci di Ralph Fiennes, Rupert Friend e Richard Ayoade. L’ultimo, anch’esso di 17 minuti, è Poison, qui un uomo trova un raro serpente velenoso sul tetto di casa. Nel cast Dev Patel, Benedict Cumberbatch e Ben Kingsley.