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‘I Bostoniani’: l’orgoglio e l’anelito di libertà di una giovane di fine ‘800

Un sontuoso, accorato film in costume

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Su MUBI spicca come proposta del giorno il celebre film in costume I Bostoniani, diretto nel 1984 da uno specialista di produzioni a sfondo storico come è James Ivory.

Di fatto il film precede immediatamente quel celebrato e magnifico Camera con vista che regalò al grande cineasta americano grandi soddisfazioni e successo, oltre alle nomination e ai premi.

Nel cast emerge la verve della protagonista inquieta e temeraria, resa con grande passione e spirito dalla brava Madeleine Potter, ma non risaltano certo di meno le prestazioni di Vanessa Redgrave, del compianto Christopher Reeve, e, in ruoli secondari ma tutt’altro che di puro sfondo, interpreti di razza come Jessica TandyLinda HuntWallace Shawn.

L’orgoglio e la passione di una giovane donna contro il maschilismo imperante 

La giovane passionale Verena Tarrant, da tempo fervente sostenitrice delle pari opportunità nella società maschilistica americana di fine ‘800, su istigazione della più matura amica Olive Chancellor, esponente di spicco del movimento, ma più timida e meno abile quanto ad eloquenza, inizia poco per volta i suoi accorati discorsi in pubblico a  favore della tanto agognata emancipazione femminile.

“Chi può giudicare di cosa abbiamo bisogno, se non noi stesse? Ci occorre una sola cosa: la libertà.

Abbiamo bisogno che venga tolto il coperchio dalla scatola nella quale noi donne siamo rinchiuse da sempre.

Una scatola talvolta bella, comoda e dalle pareti di vetro attraverso cui guardare fuori, ma dentro la quale si vive una condizione di prigionia inaccettabile e svilente, che l’abitudine a viverci costrette dentro vi ha indotto da troppo tempo a non saper valutare come ci si sente realmente al suo interno.”

La confidenza e l’attaccamento quasi morboso di Olive per la sua pupilla subisce un arresto quando costei rincontra un lontano cugino, un aitante avvocato di nome Basil Ransome, che finisce per innamorarsi, ricambiato, della giovane Verena, nonostante appaia piuttosto riluttante a proposito degli ideali da lei proclamati con grande enfasi.

Una sorta di rivalità tra la matura amica di Verena e l’aitante Basil imporrà alla ragazza di prendere necessariamente  una posizione.

I Bostoniani – la recensione

Amori contrastati da dubbi morali e pregiudizi, gelosie per amori saffici reticenti e incomunicabili anche se manifesti, confezionati con rigore e una perfetta ricostruzione scenica da parte di un James Ivory alla vigilia della sua massima notorietà (e forma artistica) rappresentata dal pluripremiato Camera con vista, di due anni successivo.

Qui un James Ivory in grande forma, porta sullo schermo uno dei suoi autori del cuore (oltre al parimenti affezionato Edward Morgan Forster), ovvero Henry James, coadiuvato in sede di scrittura dalla fida sceneggiatrice indiana Ruth Prawer Jhabvala.

E dà vita a un sontuoso, accorato film in costume che fu presentato alla Quinzaine di Cannes nel 1984, e facendo ottenere candidature al Golden Globe e all’Oscar a Vanessa Redgrave, ispirata co-protagonista.

Appassionata vicenda che va oltre la portata istituzionale dell’avvenimento, per soffermarsi sugli inespressi e sin troppo trattenuti moti del cuore che uniscono anche nel sentimento due donne già accomunate dalla medesima passione per la causa che le ha fatte incontrare.

James Ivory e la passione per i film in costume

Ancora una volta Ivory si fa paladino e testimone nel racconto di una storia d’amore impossibile, soffocata dalle convenienze sociali e dal pensiero razionale, che finisce per avere la meglio anche sul desiderio più genuino e impellente.

Splendido cast, ove primeggia, oltre Vanessa Redgrave, algida e magnifica, luminosa di una sua luce regale, un aitante ed un po’ odioso Christopher Reeve, una passionale e pura Madeleine Potter, oltre a una corte di comprimari di lusso, tra cui è impossibile non citare Jessica TandyLinda HuntWallace Shawn.

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