Presentato alla Semaine de la Critique, una delle competizioni parallele al concorso ufficiale del Festival del cinema di Cannes 2022, Goutte d’Or (Sons Of Ramses), del regista francese Clément Cogitore, è arrivato in anteprima italiana a Roma in occasione del Rendez Vous-festival del nuovo cinema francese al cinema Nuovo Sacher.
Ramses (interpretato da Karim Leklou) è un chiromante che riceve in una casa nel quartiere della Goutte D’Or a Parigi.
Per entrare in contatto con il medium, i numerosi clienti sono costretti a lunghissime attese.
Quando arriva il loro turno, vengono condotti da una assistente in una stanza in penombra, mostrano una foto di una persona e attendono che Ramses cada nel suo stato di trance per entrare in contatto con la persona ritratta nella foto.
Ramses però è un impostore. Nelle stanze intorno a quella dove riceve ci sono i suoi collaboratori che obbligano i clienti a lasciare ogni oggetto metallico in una scatola di legno per evitare, dicono, le interferenze elettro-magnetiche.
I cellulari vengono immediatamente portati nella stanza adiacente e messi nelle mani di un pirata informatico che accede ai dati dei social, ai messaggi, alle email e trasferisce le informazioni a Ramses che, grazie alla sua capacità di improvvisazione, simula il contatto con i defunti in modo talmente credibile da conquistare la fiducia di tutti.
Un gioco così semplice, quello di spiare la vita degli altri e scoprire in pochi secondi i loro punti deboli.
Tutti uguali tra loro. Tutti uniti da un dolore e pronti a credere a chiunque.
Inizialmente, come ha detto Cogitore dopo l’incontro con il pubblico al Rendez Vous-festival del nuovo cinema francese, la gang di ragazzini non era inserita nella sceneggiatura.
Nel 2016 delle bande di minorenni arrivati dal Marocco a Parigi nel quartiere della Goutte d’or hanno letteralmente terrorizzato il quartiere.
Entravano nelle case, rubavano, rapinavano e non rispondevano a nessuna regola, nemmeno quelle della criminalità.
Anche gli spacciatori erano preoccupati perché l’insicurezza generata dalla loro presenza disturbava gli affari.
Questo episodio di cronaca ha fatto decidere il regista di inserirlo come nuovo elemento narrativo.
La loro presenza nel film diventa l’elemento perfetto per destabilizzare l’ascesa apparentemente inarrestabile di Ramses.
Le sue certezze, la sua spavalderia si sciolgono di fronte alla consapevolezza.
La recensione
Goutted’Or è un thriller metafisico che rappresenta il ritratto di una comunità; la via della zona nord di Parigi che dà il nome al film ha una posizione centrale nella narrazione.
Mix di diverse culture prevalentemente nordafricane, il quartiere adiacente a quello di Montmartre deve il suo nome a un vino bianco che veniva prodotto nel Medioevo nei vigneti che si estendevano in quest’rea a nord della Parigi antica.
Ramses (Karim Leklou)
Crocevia di migrazioni, Goutte d’Or è un quartiere definito Zona urbana sensibile e la sua identità etnica così indefinibile ne acuisce il fascino.
Il film di Clément Cogitore, nella prima parte, descrive il quartiere con un realismo molto vicino a quello dei fratelli Dardenne; nella seconda, grazie anche all’inserimento di un elemento fantastico, vira dalle parti del cinema di Jacques Audiard.
Nello svolgimento della storia, Cogitore non esplora la religione, ma il desiderio primordiale di credere. Ramses, a differenza di tutti gli altri stregoni che si sentono di avere un target preciso (nella riunione tra i vari ciarlatani gli viene chiesto di lasciare i senegalesi ai senegalesi, i maliani ai maliani etc), capisce che questo bisogno trasversale colpisce tutti e lui si fa trovare pronto ad approfittarne più di chiunque altro.
Un film ipnotico, quasi un sogno con volontarie interruzioni nella linearità del racconto, nel quale Karim Leklou è perfetto.
Senza scrupoli, sempre consapevole del male che sta compiendo, ma allo stesso tempo disorientato dagli eventi intorno che lo sovrastano fino ad arrivare all’ammissione delle proprie responsabilità e al tentativo di redenzione.
La fotografia affidata alle mani esperte di Sylvain Verdet va a segno nelle scene notturne quando Ramses entra in relazione con la Gang dei ragazzini in un turbine angosciante e claustrofobico.
Un film audace, intenso, che rivela un autore che sicuramente negli anni a venire sarà una voce importante nel cinema europeo.
Goute d'Or
Anno: 2022
Durata: 98'
Distribuzione: mk2 films
Genere: fiction drammatico
Nazionalita: francia
Regia: Clément Cogitore
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