Tutti noi sperimentiamo, quotidianamente, quel sentimento di amore-odio verso le tecnologie che, se da un lato hanno semplificato in molti ambiti le nostre vite, dall’altro innescano spesso meccanismi nocivi per l’ambiente, la salute e le relazioni. Proprio su questi temi, con ironia e leggerezza, ruota il film Evelyne tra le nuvole, una commedia Green dall’andatura Slow che vuole far riscoprire il piacere di vivere a contatto con la natura, scritta e diretta dalla regista milanese Anna Di Francisca, già nota per film quali La bruttina stagionata, candidato ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, e Due uomini, quattro donne e una mucca depressa, oltre a numerose serie televisive e documentari.
Un cast di bravissimi attori italiani e francesi dà vita a un film brillante e intelligente, girato in un magnifico Borgo nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano. Evelyne tra le nuvole è realizzato con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission e del Ministero della Cultura. Nel cast Eleonora Giovanardi, Gilbert Melki (attore francese protagonista del film BDE di Michaël Youn e della serie Netflix Destini in fiamme), Antonio Catania, Violante Placido, Claire Nebout (nota attrice francese) Andrea Roncato, Lucia Vasini. Marco Maccieri.
Evelyne tra le nuvole: non solo gli asini volano.
Protagonisti della storia sono Sofia (interpretata da Eleonora Giovanardi, perfetta nel ruolo), una giovane donna che vive nel cuore dell’Appenino Reggiano con le sue amate mucche – una delle quali avrà l’occasione di ‘volare’ durante il film – e gestisce un agriturismo ereditato dai genitori, ed i numerosi personaggi che girano intorno a lei e al suo ‘mondo’, fatto di rimedi naturali, di ricette genuine, di tranquillità e lentezza: Gilbert Melki (attore francese protagonista del film BDE di Michaël Youn e della serie Netflix Destini in fiamme), giunto per installare un ripetitore che porterebbe la connessione all’intera valle, Antonio Catania , allevatore di lumache e venditore di portentose creme alla bava di lumaca, Erika (Violante Placido), la cognata di Sofia, una donna che odia la campagna e sogna di trasferirsi a Dubai, e molti altri ancora.
Ciascun personaggio aggiunge una nota caratteristica al quadro generale, ce intende perorare la causa del Green e dell’ambientalismo, senza però demonizzare in alcun modo le tecnologie. Nel cast anche la rinomata interprete francese Claire Nebout, un’artista amica di famiglia che tiene insieme la memoria del passato e il gusto della vita, Marco Maccieri, nella parte del fratello di Sofia, diviso tra l’amore per le tradizioni e quello per la moglie Erika, Lucia Vasini, nel ruolo di maga delle Erbe, apparentemente svitata ma in realtà portatrice di una saggezza antica riguardo alle donne e alle loro emozioni.
Le parole della regista
“I miei film mostrano il mio amore per i microcosmi – racconta la regista – è difficile per me pensare di girare un film nelle grandi città: mi piacciono le storie che si svolgono in piccoli centri e divengono poi il simbolo di qualche cosa di più ampio. Nel mio ultimo film, Evelyne tra le nuvole i temi principali sono legati al Green, al conflitto tra le nuove tecnologie e la natura e alla ricerca di un’armonia tra queste due cose, visto che ormai tutti noi con queste tecnologie dobbiamo convivere e non ne possiamo fare a meno – come si è visto più che mai durante la pandemia – anche laddove esse ci sembrano eccessivamente invadenti nella nostra vita. Il film non intende però criminalizzare le nuove tecnologie, bensì trovare un equilibrio possibile, una modalità per conviverci senza perdere di vista tutto il tema dell’ambiente, una questione che mai come in questi anni è stata ignorata da parte politica in modo totale.”
Scelte di vita e commedia sociale
La vicenda si snoda all’interno di un antico casale ai piedi della Pietra di Bismantova, in un Borgo antico, dove persino la parola internet suona sconosciuta e dove approdano turisti in cerca di pace. L’arrivo di un ‘disturbatore’, che rivendica l’acquisizione di permessi già ottenuti dalla sua nota impresa di telefonia, per poter collocare un ripetitore telefonico, diventa il pretesto per affrontare un tema socialmente importante – come far convivere natura e silenzi con la tecnologia in grado di migliorare la nostra vita? – attraverso le storie dei protagonisti, mantenendo i toni della commedia sofisticata: il risultato è piacevole e divertente, e fa pensare a storie vissute da molti di noi, storie di nonni, di tradizioni, di scelte fra la vita in campagna e in città.
Le parole della regista
“Il filo del mio lavoro è quello della commedia sociale – aggiunge la regista – quello della commedia sofisticata, come si definisce a livello europeo, una commedia che affronta tematiche sociali. Spero che oggi la ´disgrazia´ legata alla parola commedia decada, anche perché le indagini di mercato fatte durante la pandemia hanno evidenziato che la commedia è un genere da sofà, ricercato dal pubblico sulle piattaforme, tutti hanno voglia di vedere anche cose leggere; inoltre ci sono molti tipi di commedie, io stessa amo un certo tipo di commedia come La cena dei cretini, La Famiglia Bélier, Dio esiste e vive a Bruxelles, cioè commedie che affrontano con ironia e con sguardo più leggero tematiche anche molto serie. Un genere molto difficile da fare ed inoltre ignorato dalla critica, che spesso ha un atteggiamento spocchioso verso la commedia in generale, ma secondo me è un genere col quale si possono raccontare tante cose e che va rispettato, dipende sempre dai toni. A volte quando arrivano dall’estero le commedie piacciono, le nostre un po’ meno, ma se si riesce ad arrivare con delicatezza e intelligenza alla gente è sempre apprezzabile.”