‘War Sailor – la serie’ la recensione della nuova miniserie di Netflix
Una storia di guerra, di famiglia, struggente e che punta a far riflettere sull’inutilità della guerra e sull’importanza di fare in modo che la storia non si ripeta.
È da poco uscita su Netflix, War Sailor – la serie, la serie norvegese adattata dall’omonimo film di Gunnar Vikene. Il film era stato selezionato agli Oscar per rappresentare il paese, ma non era riuscito ad arrivare nella rosa dei finalisti. Tuttavia il potenziale della storia è stato intercettato da Netflix che, con lo stesso Vikene, ha deciso di adattarlo in una miniserie.
Una storia di guerra, di famiglia, struggente e che punta a far riflettere sull’inutilità della guerra e sull’importanza di fare in modo che la storia non si ripeta.
La storia inizia nel 1948, con Alfred che viene ritrovato da Sigbjorn (suo amico), sotto l’effetto di stupefacenti a Singapore. Da qui la storia farà un passo indietro, nel 1939 e ci racconterà come ci siamo ritrovati al momento iniziale.
Scopriamo che Alfred ha una famiglia, una moglie incinta, una figlia e un figlio. Insieme al suo migliore amico si vede costretto a partire per mare proprio durante lo scoppio della seconda guerra mondiale, per aiutare l’Inghilterra contro la Germania. Si ritroveranno a dover affrontare diverse avventure, traumi agghiaccianti, lutti e siluri nemici. Nel frattempo, la famiglia di Alfred combatte su un altro fronte, la minaccia delle bombe nelle città e la difficoltà di crescere dei bambini in un ambiente così ostile.
La storia attraversa tre decenni, riesce a raccontarci in modo dettagliato e struggente la vita appena prima, durante e dopo la guerra.
La questione interessante della serie non è quindi l’azione (ce n’è ben poca) o le esplosioni alla Michael Bay. La serie viaggia a fondo nella psiche di ogni personaggio coinvolto, facendoci rivedere in loro, portandoci inevitabilmente a riflettere sul “E se ci ritrovassimo noi in una situazione simile?”.
War Sailor – La serie: Famiglia e Found Family
La cosa più interessante della serie, e che tiene inevitabilmente incollati allo schermo, sono proprio i personaggi e le relazioni che instaurano tra di loro.
Da una parte abbiamo due migliori amici storici:Alfred (Kristoffer Joner) e Sigbjørn (Pål Sverre Hagen) che si ritrovano in una situazione estrema. Scopriamo insieme a loro quanto il loro legame sia forte anche nelle situazioni più disperate. Approfondiamo anche il loro rapporto con i membri dell’equipaggio, una vera e propria famiglia, costretta a vivere nella tragicità della guerra, da sola in mezzo al mare. La storia, insomma, di una vera e propria found family.
Dall’altra parte se loro stanno combattendo attivamente una guerra in mare aperto, le loro vere famiglie sono rimaste a casa. E anche lì si sta combattendo. Ogni giorno si susseguono bombardamenti, sirene. Il tutto scandito da una narrazione lenta, che lascia percepire come il tempo in guerra sembri non passare mai, come le giornate si scandiscano piatte. I nostri personaggi vivono in una sorta di bolla, preoccupati solo per le proprie famiglie, che chissà se saranno tanto fortunati da rivedere.
La serie svela anche una realtà spesso poco affrontata in prodotti di questo tipo: la difficoltà di comunicare e di verificare le morti.
La serie che ti tiene incollato allo schermo
Il dolore, la perdita, lo stress post-traumatico, sono tutti temi trattati nella serie, che forse vola un po’ troppo velocemente sul finale. Dopo tutta la calma che ci si era presi nei primi due episodi, il terzo sembra fin troppo affrettato, nel trovare una conclusione.
La sceneggiatura è comunque magistrale. Ci sentiamo come un membro della loro famiglia che sia quella in mare o quella a casa. Temiamo insieme a loro quando vediamo dei siluri, o quando sentiamo il suono di una sirena. Gioiamo insieme a loro per essere sopravvissuti e piangiamo insieme a loro le morti, sentendoci impotenti davanti a qualcosa che, come loro, non possiamo controllare.
Il sonoro ci accompagna nelle scene di maggiore suspence che sono ben bilanciate da quelle invece di calma piatta, tenendoci sempre col fiato sospeso.
Alcune sequenze sono veramente mozzafiato e nulla hanno da invidiare a quelli che sono meravigliosi film di guerra candidati agli Oscar (si potrebbe citare la sequenza in cui i nostri protagonisti si ritrovano dispersi su una zattera in mezzo alla calma piatta del mare).
War Sailor – La serie: in conclusione
La serie è un piccolo gioiellino di Netflix che speriamo non passi inosservato. Un dramma di guerra profondo, con scrittura e regia magistrali e interpretazioni sensazionali, umane e struggenti. Un vero e proprio tributo ai marinai Norvegesi che hanno perso la vita in mare durante la Seconda Guerra Mondiale.
War Sailor - la serie
Anno: 2023
Distribuzione: netflix
Genere: drammatico, guerra
Nazionalita: Norvegese
Regia: Gunnar Vikene
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