Basata sui libri di Brigid Delaney, Wellmania, la nuova serie comedy su Netflix, segue le vicende di una food writer di successo, costretta a rimettersi in forma il prima possibile.
Wellmania è una serie tutta al femminile, che seguendo la scia di Fleabag, vuole farci riflettere su temi come il body positivity, il femminismo e l’emancipazione. Il tutto tentando di strappare un sorriso qua e là.
La serie è visibile su Netflix ed è composta da 8 episodi di 30 minuti ciascuno. Insomma, fila via velocemente e con leggerezza, un po’ come gli amati drink della nostra protagonista.
Wellmania: la sinossi della serie

Dopo anni di droghe pesanti, drink alcolici e degustazioni a cinque stelle a New York, le scelte di vita dell’australiana Liv Bealey (Celeste Barber), sfociano in una situazione assolutamente folle. Un nuovo lavoro, una green card rubata, e il quarantesimo compleanno della sua più cara amica a Sydney. A causa del Consolato e del suo colesterolo troppo alto, Liv si trova costretta a rimanere a Sydney, fino a quando non avrà superato i suoi esami medici.
Come farlo? Grazie a corsi intensivi in palestra e diete folli, Liv, dovrà riuscire a rimediare agli errori di una vita nel corso di un anno.
A portarci attraverso questo viaggio nelle palestre più glamour di Sydney è Celeste Barber, comica australiana apprezzata sui social network per le sue parodie sulle influencer. Una donna insomma che, proprio come la protagonista, ci porta nel mondo delle donne reali, con corpi reali, che tentano di rompere la facciata di perfezione proposta dai social.
La recensione

Se vi piace la commedia fisica, questa serie farà per voi.
Celeste Barber fa un ottimo lavoro nell’interpretare Liv, una donna che vive a 100 km/h e che si vede costretta a fermarsi perché il suo corpo le ha posto un limite. Sicuramente è un personaggio difficile da amare sulla carta: è caotica, egoista, spiacevole e spesso maleducata, ma proprio grazie all’interpretazione di Celeste Barber riusciamo a cogliere un lato umano, dietro la facciata di ragazzina mai cresciuta. Ci rende più facile immedesimarci in un personaggio che probabilmente, con un’altra interprete, sarebbe risultato estremamente fastidioso. E fare il tifo per lei sarebbe stato molto più difficile.
Wellmania vuole essere una serie sulla salute fisica (e perché no, anche quella mentale) ma non si limita solamente a questo. C’è molta, forse troppa carne al fuoco. Ci sono molte sottotrame: il rapporto di Liv con la sua migliore amica, la madre di Liv che perde il lavoro, il fratello in procinto di sposarsi… molte delle quali sono anche parecchio interessanti, ma purtroppo non sono approfondite come meriterebbero.
La sceneggiatura in sé, se nel primo episodio può sembrare interessante, mano a mano che la storia procede, diventa prevedibile. Sapremo esattamente che cosa farà Liv, sapremo esattamente in che cosa andrà a cacciarsi. Se i primi episodi hanno un ritmo abbastanza veloce, dalla metà in poi, la narrazione diventa più lenta senza un apparente motivo, e la prevedibilità fa poco per mantenere interessato lo spettatore.
Wellmania, una serie da consigliare?
Wellmania era stata pubblicizzata come una serie che voleva focalizzarsi sulle follie dell’industria del fitness, sulle diete lampo e su strani rimedi per dimagrire. Non è esattamente questo. C’è una buona parte di cure miracolose, ma sono concentrate solamente nei primi episodi. Poi la serie sembra dimenticarsi quello di cui voleva parlare, aprendo altre porte. Il risultato è simile a uno dei frullati dietetici che beve la nostra protagonista: un mix di commedia e dramma leggero e digeribile, ma che non sa bene che cosa vuole essere e ci lascia con un po’ di fame dopo la visione.