Through my midwinter o cosa significa essere giovani e alla ricerca di un lavoro, o meglio di un futuro, in Corea. L’esordio al lungometraggio di Oh Seong-ho è uno spaccato di vita coreana, con al centro due giovani che lottano e si arrabattano per conquistarsi un posto nel mondo. Kwon So-hyun e Kwon Da-ham sono i due protagonisti del dramma (a tratti quasi comico) all’interno della sezione K-Independent del Korea Film Fest 2023.
La sinossi di Through my midwinter
Kyung–Hak (Kwon Da–Ham) e Hye–Jin (Kwon So–Hyun) sono una coppia di 29 anni, molto innamorata. Kyung-Hak studia per diventare agente di polizia mentre Hye-Jin sta perseguendo il lavoro dei suoi sogni: lavorare per l’ente governativo per il turismo. Quando Kim Kyung-hak è costretto a farsi carico di ripagare un debito che sua madre ha fatto a suo nome, inizia a lavorare come fattorino per pagare il prestito. Tuttavia, le cose non vanno come sperato il rapporto della coppia va ad incrinarsi irrimediabilmente. (Fonte: Korea Film Fest)
Vivere o sopravvivere?
Quello che i due protagonisti del film tentano di fare in Through my midwinter è, alla fine, cercare di sopravvivere a una realtà e una società che li vuole e li vorrebbe altro. E questo porta anche loro a chiedere, per se stessi, altro. Nonostante l’amore e il sentimento molto forte che li lega, Kyung-Hak e Hye-Jin arrivano a lanciarsi addosso le proprie frustrazioni, le proprie sconfitte. Tutto nella speranza che l’altro possa, in qualche modo, fornire supporto.
Quindi la domanda che sorge spontanea è: stanno vivendo o sopravvivendo? Una vita frenetica alla continua ricerca di qualcosa di apparentemente inarrivabile è davvero una vita?
Una perenne precarietà in Through my midwinter
Ad aleggiare per tutto il film è sicuramente l’aspetto della precarietà. Precaria è la relazione tra i due (che devono addirittura nascondersi con la madre di lei), precaria è la sistemazione (convivono in un ambiente troppo stresso, sotto molti aspetti, per due persone). E precaria è anche e soprattutto la situazione economica nella quale versano, in particolare a seguito del debito fatto dalla madre del ragazzo. A quel punto a diventare precarie sono tante altre cose e tanti altri aspetti della vita di entrambi. Una precarietà messa in evidenza dalla decisione di rimarcare più e più volte il suo opposto.
Prima la madre della protagonista, poi la stessa Hye-Jin e anche le amiche–colleghe. Tutte approvano la decisione di Kyung-Hak di voler diventare poliziotto perché si tratta di un lavoro fisso, nel pubblico.
Allo stesso modo anche Hye-Jin cerca un lavoro sicuro. Una prerogativa che permetterebbe alla madre di lei anche di chiudere un occhio e accettare la relazione dei due.
Disposti a tutto
Si fanno carico del debito della madre di lui, mettono in secondo piano la propria relazione e la propria vita, cominciano a fare a meno di tante cose e cercano di trovare dei compromessi. Kyung-Hak e Hye-Jin sono davvero disposti a tutto per cercare di realizzarsi o almeno di vivere una vita dignitosa. Lui cambia continuamente lavoro e arriva addirittura a tradirsi pur di ottenere qualcosa, salvo poi scoprire che l’integrità morale e la tranquillità personale sono la chiave di ogni successo.
Alla faccia di quello che dicono le carte!
Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli