Arriva in sala il film in costume Emily incentrato sulla figura di Emily Jane Brontë, sorella minore dell’altrettanto famosa Charlotte (autrice di Jane Eyre), descritta nella sua breve ma intensa vita tutta protesa a trasformare i drammi esistenziali e l’emotività interiore nel romanzo che la rese una scrittrice unica e indimenticata: Cime tempestose.
Il film costituisce il promettente esordio in qualità di regista dell’attrice cinquantacinquenne australiana Frances O’Connor, che alcuni cinefili cinquantenni ricorderanno nei pieni anni ’90 nella commedia scatenata Amori e altre catastrofi di Emma-Kate Croghan (1996) e nel road movie a tinte noir Kiss or kill di Bill Bennett (1997).
Emily: Drammi, illusioni e desideri inappagati
Sul letto di una morte prematura, circostanza che condivisero i quattro figli dell’agiata famiglia Brontë, l’ inquieta Emily si appresta a raccontare alla sorella Charlotte come riuscì ad avere l’ispirazione per scrivere un’opera così rivoluzionaria e anticonformista come Cime tempestose.
Lo spettatore ottiene la risposta rivisitando i momenti salienti della maturazione della giovane a cominciare dall’arrivo, nella chiesa gestita dal padre pastore, dell’affascinante giovane curato William Weightman.

Tra i due nacque un’appassionata, breve e sfortunata storia d’amore, interrotta bruscamente dal giovane uomo di chiesa, impressionato dagli istinti e dagli atteggiamenti duri e battaglieri di una Emily in grado di provocargli soggezione e sensi di colpa devastanti.
La vicinanza tra i due, complicata dal fatto che il giovane, per volere del padre di Emily, diviene anche il precettore della giovane nel perfezionamento della lingua francese, renderà tutto più complesso e porterà la ragazza verso una presa di coscienza dell’ ineluttabilità del suo destino che influenzerà la stesura del suo capolavoro letterario.
Emily – le recensione della cine-biografia su Emily Bronte e famiglia
Frances O’Connor si cala in modo ostinato e concreto tra le complesse relazioni familiari che hanno caratterizzato la famiglia di scrittori e scrittrici dei Brontë.
La O’Connor si impegna in un minuzioso film in costume che esplora le turbolente reazioni familiari, ma anche amorose, che hanno scosso la talentuosa scrittrice tanto da permetterle di dare alla luce un solo romanzo, ma basilare e indimenticato.
Un’opera così all’avanguardia che la stessa primogenita Charlotte, autrice del non meno noto ed apprezzato Jane Eyre, non riusciva a capacitarsi che potesse essere uscito dalla penna e dall’ ispirazione di una sorella che non credeva così dotata.
La O’Connor sviscera le angosce che ribollono in capo alla famiglia delle scrittrici e si concentra su Emily senza tralasciare di tratteggiare i caratteri non meno cupi e tormentati di Charlotte e del secondogenito Branwell, incerto sul proprio cammino artistico e perennemente diviso tra pittura e scrittura.
Nonostante qualche momento un po’ accademico, il film funziona soprattutto per il modo in cui riesce a far trasparire il fremito e l’ansia che si impadroniscono dei componenti di quella famiglia inquieta.

Alla sostanziale riuscita dell’opera contribuisce in maniera determinante il valido cast coinvolto, in mezzo al quale spiccano Oliver Jackson-Cohen , nei panni dell’incerto e conteso William Weightman e il noto Fionn Whitehead che impersona un Branwell Brontë sulla via della perdizione. Ma chi risalta è soprattutto la protagonista, la bella e seducente attrice francese Emma Mackey, che ben rende i sussulti e le ansie di una Emily sulla via del calvario e resa unica e immortale dal capolavoro della Bronte.
Emily in sala il 15 Giugno il film su Emily Brontë