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Focus Italia

Come fossi una bambola, la commedia agrodolce in salsa romanesca che ribalta gli stereotipi

Solitudine e solidarietà raccontate con ironia dal cinema indipendente

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come fossi una bambola

Ideato dalla regista Sara Ceracchi e dal poliedrico scrittore Andrea Guglielmino, che qui è anche alla sua prima esperienza recitativa nel cinema, Come fossi una bambola è un mediometraggio indipendente girato tra Roma e Velletri, ora disponibile su Chili. Il titolo, che rimanda al testo di un successo canoro di Patty Pravo, descrive a pennello questa commedia agrodolce e surreale in grado di rovesciare gli stereotipi sessuali, ruotando argutamente proprio intorno ad una bambola.

Dopo tanti anni passati a scrivere di cinema, finalmente ho l’occasione di cimentarmi con la scrittura “per il” cinema – dice Guglielmino. – Con la regista Sara siamo partiti da un presupposto abbastanza semplice, ma ne abbiamo ribaltato l’ossatura facendo sì che quelle che potevano essere le premesse diventassero un prezioso colpo di scena finale. Come in un film di Shyamalan, ma mascherato da commedia. Il grosso del lavoro ha consistito soprattutto nel mantenere questo segreto. Alla fine non conta molto cosa racconti, ma come lo fai.

Susanna e i suoi colleghi

Girato in gran parte sui mezzi di raccolta della spazzatura e dentro un’azienda di stoccaggio e riciclo dei rifiuti, Come fossi una bambola ha il merito di aprire una finestra su un mondo, quello degli operatori ecologici, che finora è stato poco raccontato. Susanna (interpretata dalla stessa regista) interagisce con i colleghi, tra cui troviamo sia la sua migliore amica (ben impersonata da David Lecca), sia l’uomo con cui vorrebbe intrecciare una storia d’amore (Samuel Di Clemente). Ma a causa della bassa autostima, la protagonista non riesce ad affermarsi e viene presa in giro dalla maggior parte delle persone del gruppo. Finché le viene offerta la possibilità di vedere le cose in modo diverso e ribaltare la propria vita.

Commedia agrodolce in salsa romanesca

Implacabile nel descrivere le debolezze della protagonista e le frecciate dei colleghi, il mediometraggio sa anche far emergere la solidarietà tra amiche e l’aiuto nel momento del bisogno. Si ride e si riflette nel solco della classica commedia all’italiana. Il ritmo lento (33 minuti complessivi) e surreale è condito dalle battute in linguaggio romanesco, oltre che dall’allegra musica di Andrea Pace e Michele Di Filippo. Il doppiaggio in post-produzione degli attori sottrae freschezza al lavoro, ma lo compensa con un audio estremamente chiaro. Al culmine del racconto viene svelato il ruolo esilarante, patetico e al tempo stesso comico, del protagonista maschile (affidato a Riccardo Frezza).

come fossi una bambola

Una regista che indaga le dinamiche di coppia

Nata a Velletri, Sara Ceracchi spesso dedica i suoi lavori alle dinamiche di coppia. Nel 2020 è uscito il suo libro dal titolo ironico Felici e contenti, seguito da Febo e altri racconti di passione. Su Chili è possibile vedere anche L’ultimo invito, drammatico mediometraggio in cui la regista affronta dall’inizio alla fine una storia di violenza di genere.

Comefossiunabambola per me è stato riprendere davvero con tutti i crismi la mia passione per il cinema – dice Ceracchi. – La mia scrittura, la mia creatività in genere, danzano infatti sulle note della comicità e dell’umorismo, e al di là della qualità finale del film, credo che all’interno di questo racconto la mia “cifra stilistica” abbia trovato il giusto spazio espressivo.

  • Anno: 2023
  • Durata: 33'
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Sara Ceracchi

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