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Festival del Cinema Tedesco

‘Quel che si vede da qui’ apre il Festival del Cinema Tedesco

La commedia drammatica di Aron Lehmann a Roma al Quattro Fontane

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Quel che si vede da qui

Il film Quel che si vede da qui (titolo originale Was man von hier aus sehen kann) inaugura la terza edizione del Festival del Cinema Tedesco a Roma in svolgimento al Cinema Quattro fontane dal 16 al 19 marzo 2023.

Il film è diretto da Aron Lehmann che lo ha scritto insieme a Mariana Leky, autrice dell’omonimo romanzo best-seller da cui il film è tratto.

Prodotto da Claussen + Putz, Studiocanal, ARD Degeto e distribuito da Studiocanal e BIM Distribuzione, Quel che si vede da qui è interpretato, tra gli altri, da Corinna Harfouch, Luna Wedler, Karl Markovics, Ava Petsch, Cosmo Taut, Rosalie Thomass, Benjamin Radjaipour, Hansi Jochmann, Peter Schneider.

Quel che si vede da qui, trailer

Quel che si vede da qui, la storia

In un ridente paesino della Germania immerso nel verde ricorre un  fatto inspiegabile. Ogni qual volta l’anziana Selma sogna un okapi, entro le successive ventiquattr’ore qualcuno nella piccola comunità muore. La cosa è cominciata molti anni prima e il primo a farne le spese è stato il suo giovane marito. A ogni ricorrenza dello strano sogno di Selma, in paese si scatena una sorta di psicosi collettiva: nel timore della fine, ciascuno cerca, a modo proprio, di sistemare i conti con la vita.

Amore, morte e tristezza negli occhi

Il punto di osservazione cui il titolo del film fa riferimento è un paesino nella Westerwald, regione boschiva della Renania. I personaggi del film sono membri integrati di una piccola comunità affiatata e solidale che si muovono in un’ambientazione priva di una specifica collocazione temporale. Quel che si vede da qui è una commedia drammatica delicata e cinica, ricca di situazioni nostalgiche e momenti romantici. Cionondimeno, gli assurdi fatti narrati e le circostanze ai limiti del reale richiamano il genere grottesco, in una commistione che fa di Quel che si vede da qui un’opera insolita e assai godibile nel panorama del cinema tedesco.

La si potrebbe definire anche una fiaba iperrealista che parla, come introdotto nel divertente inizio, di amore e morte e di tristezza negli occhi.

L’ironia nascosta nei simboli

L’okapi è un mammifero africano che morfologicamente sembra uno scherzo della natura: sembra fatto dei pezzi di tanti animali diversi. In Quel che si vede da qui a scherzare è il destino che, citando Lorenz, con la natura ha una relazione mediata dall’uomo.

Come un promemoria esistenziale, l’okapi dei sogni di Selma (Corinna Harfouch) ricorda agli uomini la propria caducità, rinnovando quella paura della fine che spinge i personaggi a chiudere l’esperienza terrena nella rettitudine. Questo movimento svela che ciascuno di loro ha qualcosa da nascondere e fa luce sulle trame intrigate che legano tra loro gli stessi abitanti della comunità. Un espediente che costituisce il principale motore drammaturgico del film.

Tutto il mondo in un cerchio rosso

All’inizio del film, l’anziana Selma racconta del suo passato, del giorno in cui, per il cedimento dell’assito, sprofonda nel pavimento. Da quel giorno quel punto del pavimento viene segnato con un grande cerchio rosso che diventerà il confine di due mondi contigui: quello interno al cerchio sembra il mondo del ‘poteva succedere’; fuori di lì, il mondo reale di Selma e di tutta la comunità.

Effetto domino e sliding doors

L’intero universo del film sembra preda di questo dualismo immanente: ciò che accade poteva non accadere e ciò che non accade poteva comunque accadere. Molti personaggi, oltre a Selma, tutti comunque un po’ borderline, sono accompagnati da una realtà parallela e alternativa pronta a manifestarsi con esiti tragici. Viceversa, molti esiti tragici, abiti neri di cui questa commedia si veste, potevano essere evitati. In ogni caso si tratta spesso di eventi che ne scatenano altri.

Il respiro di una balena può riempire duemila palloncini

Non mancano in questa sorprendente miscela che è Quel che si vede da qui  tocchi di autentica poesia, talvolta stramba, come l’approfondimento scientifico fornito alla piccola Luise sul respiro della balena, a volte intensamente romantica, come tutta la sequenza finale delle lettere d’amore mai finite e mai spedite che l’Ottico (vero nome del personaggio interpretato da Karl Markovics), segretamente innamorato da tutta la vita, legge a Selma, pronta per un lungo viaggio.

«Grazie per darmi, alla fine, tutti questi inizi»

Il coraggio dei sentimenti

Tra temi e messaggi che ruotano tutti nei cerchi più vicini all’esistenza umana, come destino, morte, autodeterminazione e libero arbitrio, trionfa nel finale di Quel che si vede da qui comunque quello dell’amore non manifestato.

Festival del cinema tedesco

Ecco il programma della terza edizione del Festival del Cinema Tedesco

Quel che si vede da qui

  • Anno: 2022
  • Durata: 1h 43min
  • Distribuzione: Studiocanal e BIM Distribuzion
  • Genere: Dramma, Commedia
  • Nazionalita: Germania
  • Regia: Aron Lehmann
  • Data di uscita: 16-March-2023

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