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‘Volo MH370: l’aereo sparito nel nulla’ la storia vera della docuserie Netflix

Cosa aspettarsi dal nuovo documentario Netflix sulla scomparsa aerea del volo della Malaysian Airlines 370 nel 2014

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volo mh370 netflix

Arriva il giorno della festa delle donne su Netflix la docuserie Volo MH370: l’aereo sparito nel nulla.

Volo MH370: l’aereo sparito nel nulla: la sinossi

Il Malaysian Airlines 370 aveva una rotta ordinaria: un volo notturno da Kuala Lumpur a Pechino con 239 persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio. Tuttavia, in una notte priva di perturbazioni del 2014, il volo MH370 scompare definitivamente dai radar poco dopo il decollo. La scioccante sparizione di un aereo di linea fa scalpore, provoca risse e getta nella disperazione i familiari dei passeggeri, avviando una ricerca globale di risposte mai trovate.

Quest’avvincente serie documentaria di RAW, ambientata in sette paesi diversi, utilizza incisive immagini di repertorio per ricostruire la notte della scomparsa, dando agli spettatori la possibilità di esplorare tre delle teorie più controverse sulla vicenda.

La docuserie presenta inoltre interviste a familiari, scienziati, giornalisti e persone comuni di tutto il mondo che, nove anni dopo, non perdono la speranza di scoprire la verità. Questa storia è piena di complotti e vicoli ciechi, loschi figuri e silenzi ufficiali, ma è anche e sopratutto un modo di tener vivo il ricordo di coloro che sono scomparsi in uno dei più grandi misteri irrisolti della nostra epoca e un tentativo di continuare nella ricerca di risposte.

Il trailer di Volo MH370: l’aereo sparito nel nulla su Netflix

La storia vera che ha ispirato la docuserie

Era il 2014 quando un aereo di Malaysia Airlines, il cosiddetto volo MH370, Boeing 777-200ER, è scomparso nel nulla facendo perdere le sue tracce e diventando uno dei misteri aerei irrisolti più grandi degli ultimi anni. È accaduto tutto nella notte dell’8 marzo 2014 quando, esattamente 42 minuti dopo la mezzanotte, il volo partito da Kuala Lumpur, in Malesia e diretto verso Pechino con 227 passeggeri a bordo, la maggior parte di origine cinese, si è letteralmente volatilizzato.

Dopo essersi portato a un’altitudine di 10.500 metri, l’aereo ha interrotto tutte le comunicazioni con la torre di controllo di Kuala Lumpur e le ultime parole del comandante Zaharie Ahmad Shah (assistito da Fariq Hamid, un giovane al suo ultimo volo di addestramento), un 53enne tra i piloti con più esperienza della compagnia aerea, sono state:

Buona notte. Malaysia 370

da lì, non si seppe più nulla di questo volo scomparso perfino dai radar. Appena dopo essere entrato in zona aerea vietnamita, l’aereo scomparve dai radar malesi e, a causa di diverse incomprensioni e malintesi, le operazioni di ricerca partirono con ben 5 ore di ritardo e non portarono a nulla.

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Le ricerche

Furono utilizzati 34 navi e 28 aerei per cercare il volo MH370, o perlomeno i suoi resti, ma le ricerche non portarono a nulla. L’unico indizio scoperto fu che dopo aver interrotto le comunicazioni, il volo aveva fatto una virata drastica in direzione sud-ovest tornando indietro verso la Malesia. Si trattava di un percorso molto particolare e, secondo le tempistiche di queste manovre, si escluse l’ipotesi di dirottamento o di suicidio/strage da parte del pilota. Furono tante le piste e le ipotesi che si svilupparono su questo caso di scomparsa mai risolto.

Le inchieste e il ritrovamento dei detriti

Furono anche aperte delle inchieste giornalistiche e lanciate teorie complottiste di diverso genere. Gli elementi a disposizione per le indagini sono pochissimi da non riuscire a fare subito passi in avanti per le ricerche.

L’unica scoperta, rivelata dal Wall Street Journal  è stata che l’aereo volò per ulteriori tre ore dopo la scomparsa dai radar, dato che la Malesia fu costretta ad ammettere lasciando intendere che, fino a quel momento, aveva forse cercato di insabbiare qualcosa.

A quasi un anno e mezzo dalla scomparsa, però, ci fu una svolta, un frammento di un aereo, poi identificato come parte del volo MH370, venne scoperto sull’isola della Riunione, vicino al Madagascar. Altri tre pezzi dell’aereo furono trovati poi in Mozambico. La maggior parte dei ritrovamenti dell’aereo avvennero grazie al lavoro dell’appassionato di questa storia Blaine Gibson che si è dedicato a investigare, amatorialmente, sulla vicenda.

Volo MH370: l’aereo sparito nel nulla su Netflix: le ipotesi 

Cosa è successo davvero quella notte? Dopo anni di indagini le risposte certe sono che quanto accaduto è stato volontario e non causato da errori o problemi tecnici. Il comandante ha disattivato il pilota automatico e sembrerebbe abbia superato i 12mila metri di altitudine dopo la virata. A questa altezza, infatti, soprattutto se raggiunta lentamente, l’aereo si depressurizza e i passeggeri non se ne accorgerebbero neanche, vedrebbero solo scendere le maschere di ossigeno che, però, hanno una durata di 15 minuti, dopo di che, il corpo non resisterebbe provocando la morte.

E sarebbe successo proprio questo ai passeggeri del volo MH370. Il pilota, invece, che ha a disposizione maschere di ossigeno della durata di più ore, avrebbe continuato a volare. Quindi il responsabile più probabile di questa vicenda fu il capitano Zaharie Ahmad Shah.