Su Sky è disponibile un curioso e bizzarro film intitolato Colossal, diretto nel 2016 dall’apprezzato cineasta spagnolo Nacho Vigalondo, divenuto famoso per aver scritto e diretto un galvanizzante rompicapo dal titolo Los Cronocrimenes, circolato internazionalmente col titolo di Timecrimes.
Nel cast si riconoscono due star americane di rilievo come Anne Hathaway e Jason Sudeikis.
Libera il mostro che si nasconde in te!
Colossal ha un incipit da manuale: una bimbetta di asiatica gioca nel parco con la sua bambola, poco distante dalla mamma, quando un fragore potente e incontrollato la distoglie e, attraverso lo stupore del suo viso, intuiamo che davanti agli occhi le si pone qualcosa di terribilmente spettacolare.
Una creatura così sorprendente e gigantesca da agghiacciarle l’espressione.
Passano gli anni, circa un quarto di secolo per l’esattezza, e in un altro continente, quello americano, ci imbattiamo in Gloria, una trentenne un po’ balzana, insicura, afflitta da tendenze autodistruttive.
Una giovane afflitta da disturbi così molesti e invasivi da comprometterle la carriera professionale, e la situazione sentimentale apparentemente solida: tutto nell’arco di poche ore devastanti ore.
Decisa a riprendere le redini della propria vita irrisolta, la donna fa ritorno al suo paese natale, ove incontra un caro amico d’infanzia che l’accoglie nel migliore dei modi, offrendole altresì una occupazione nel suo pub.
Le cose sembrano andare un po’ meglio per la ragazza, sinché un giorno, dal televisore enorme donatole poco prima dal generoso e probabilmente non disinteressato Oscar, la ragazza apprende dell’esistenza, tra le strade di Seoul, in Corea del Sud, di un mostro gigantesco che terrorizza la popolazione, seminando panico e danni, oltre che vittime.
Lo stress genera mostri che agiscono ad immagine e somiglianza di chi li anima
Esterrefatta, come tutta l’opinione pubblica, la ragazza intuisce da un particolare buffo, (un ridicolo atteggiamento del mostro che con una certa cadenza si gratta in modo singolare la testa), un’espressione esilarante che coincide proprio con un gesto ricorrente che impegna Gloria nei momenti di stress.
Questo stravagante particolare fa percepire alla ragazza che la creatura altro non è se non l’avatar della mite, in fondo insignificante ragazza.
Il mostro s’identifica con una proiezione primitiva e distruttiva della donna, che agisce di riflesso sugli istinti incontenibili che la stessa, apparentemente indifesa, non è più in grado di trattenere.
Come sia possibile che la sua reazione emotiva possa scatenare un effetto così “colossale” e distruttivo agli antipodi del globo terrestre, rimane il mistero centrale del bizzarro film di Vigalondo.
Meno male che, nell’universo affettivo di Gloria, esiste quel “medioman” rassicurante ed efficace di Oscar, che saprà anche lui esprimersi con la stessa intensità e impetuosità della sua bella e stralunata amica.
Colossal – la recensione del film
Da un soggetto folle a tal punto che solo pochi altri, oltre all’ indomito di Nacho Vigalondo di Los Cronocrimenes, potevano concepire e sostenere senza pericolo di cadute rovinose, l’estroso ed incontenibile regista iberico ci sorprende ancora con una nuova commedia fantascientifica.
Una produzione che si pone sulla scia dell’altrettanto bizzarro, azzardato Extraterrestre. Ci si trova dinanzi ad una fantascienza all’apparenza seria e tesa, che nasconde, almeno fino a quando può, una ironia di fondo in cui il cineasta pare prendersi clamorosamente gioco degli spettatori.
Certo chi apprezza l’originale cineasta, ha pure imparato nel tempo a conoscerlo, cogliendone il sofisticato senso di humor, le citazioni e gli omaggi al cinema di genere che fu.
Ingredienti ed espedienti peraltro alla base del suo folgorante e già citato esordio, Los Cronocrimenes.
Come protagonisti del folle evento, incontriamo due motivati e validi interpreti come Anne Hathaway e Jason Sudeikis, coppia di fatto perfetta, ma incapace, nella incredibile concitata storia che li coinvolge, di cogliere i momenti giusti per sviscerare con naturalezza questa compatibilità sentimentale che li contraddistingue.
Dopo la mezza delusione rappresentata da Open Window, datato 2014, Colossal rappresenta ciò che di meglio lo spettatore può e deve aspettarsi, quando ci si trova di fronte un opera di questo estroso e stimolante incantatore di pubblico che è Nacho Vigalondo.