‘Le variabili dipendenti’: le incognite dell’attrazione durante l’adolescenza.
A Umbria Film Festival 2023 arriva il bellissimo cortometraggio Le variabili dipendenti, diretto da Lorenzo Tardella e presentato anche nella sezione Generation Kplus alla Berlinale 2022. E si aggiudica il premio di miglior corto nella sezione Amarcorti del festival umbro. Il film ha il grande merito di cogliere l’attimo in cui sboccia, per la prima […]
A Umbria Film Festival 2023 arriva il bellissimo cortometraggio Le variabili dipendenti, diretto da Lorenzo Tardella e presentato anche nella sezione Generation Kplus alla Berlinale 2022. E si aggiudica il premio di miglior corto nella sezione Amarcorti del festival umbro.
Il film ha il grande merito di cogliere l’attimo in cui sboccia, per la prima volta nella vita di un adolescente. quel sentimento ancora confuso di attrazione che stordisce e induce a compiere atti che sorprendono lo stesso individuo, colto da quell’ improvviso stato psicofisico tanto da non riuscire a pensare ad altro.
Ai David di Donatello 2023, il piccolo film di Tardella si è aggiudicato il Premio come Miglior Cortometraggio.
Le variabili dipendenti e l’intensità di uno sguardo furtivo che comunica intesa e desiderio
Durante uno spettacolo teatrale a cui partecipa una intera scolaresca, a due compagni di scuola, Pietro e Tommaso, capita di condividere un posto attiguo nello stesso loggione.
Tra la confusione e l’esuberanza degli altri, uno sguardo d’intesa e il semplice sfiorarsi dei giovani corpi inducono i due adolescenti a prendere coraggio e, grazie al fare provocatorio e scanzonato del più spigliato dei due, improvvisare un bacio che passerà inosservato agli amici, ma che segnerà per sempre la loro vita.
Tuttavia, ritrovatisi nell’intimità della casa, inizieranno a provare imbarazzo nel cercare la naturalezza del gesto semplice che li ha portati a uno stato totale di estasi.
La recensione
Uno sguardo, intenso e appassionato, riesce a segnare la fine dell’infanzia e l’inizio dei turbamenti di una sessualità che si fa largo come una sensazione dirompente e senza controllo.
Merito principale del bravo regista, Tardella, è senz’altro quello di avere colto, con tale intensità, l’attimo che sconvolge i due adolescenti, inducendoli a un comportamento istintivo che li spiazza e dona loro uno slancio impensato.
Poi, certo, quando il momento magico volge al termine, ecco che i condizionamenti di una società che giudica, prima di comprendere, creano quei tentennamenti e quelle riluttanze che fanno sfiorire la poesia e il bel ricordo idilliaco che la mente era riuscita a conservare.
Le variabili dipendenti, oltre che un concetto matematico-statistico, si identificano nella realtà dei fatti, proprio nelle figure del timido e saggio Pietro e dello spigliato e brillante Tommaso, che rappresentano alla perfezione rispettivamente lo stupore estatico, ma pieno di timori verso un istinto guidato dalla forza prorompente, e la vitalità sorniona di chi invece vive l’attimo inaspettato, gestito sfrontatamente dal proprio carattere disinvolto.
Oltre alla spiccata sensibilità del regista Lorenzo Tardella nel catturare espressioni magiche e di gran forza che paiono colte nel loro meraviglioso accadere, il breve e prezioso film riesce a brillare di luce propria, grazie alla sensibilità genuina e senza fronzoli dei suoi due straordinari protagonisti, Simone Evangelista e Mattia Rega.