In concorso alla 73esima edizione del Festival di Berlino, nella sezione Berlinale Series – dove è stata anche premiata – The Good Mothers è tra le nuove interessanti proposte targate Disney. La serie è in programma, sulla piattaforma streaming Disney+, dal 5 aprile 2023. Alla regia dei 6 episodi, Julian Jarrold ed Elisa Amoruso mettono in scena l’omonimo (e inedito in Italia) romanzo-inchiesta del giornalista Alex Perry.
Tra i protagonisti troviamo Micaela Ramazzotti, Barbara Chicchiarelli, Valentina Bellè e Francesco Colella. Sebbene tratto da una storia vera, gli eventi narrati dalla serie sono stati adattati a scopo narrativo.
Il risultato è qualcosa di assolutamente riuscito, a metà strada tra l’opera d’inchiesta e un crime da cui non c’è scampo.
The Good Mothers | La trama della serie premiata alla Berlinale
Denise (Gaia Girace) sta per rivedere il padre, Carlo Cosco (Francesco Colella), un boss della malavita, e non vede l’ora. Ad accompagnarla, la madre Lea Garofalo (Micaela Ramazzotti), che torna dal marito, per la prima volta, a distanza di anni da quando ha testimoniato contro di lui.
Non voglio nascondermi più.
Se l’atteggiamento dell’uomo non fa presagire nulla di pericoloso, ed evidenzia solo la felicità di incontrare la figlia, la donna ricorda un animale che sta per essere predato. Non sorprende, quindi, la notizia della sua scomparsa.
Costretta a cambiare le sue abitudini, a trasferirsi e ad andare a vivere con il padre, Denise sente crollarle il mondo addosso. E, nel frattempo, non smette di sperare che la madre sia viva e la ricontatti.
Intanto, anche Giuseppina Pesce (Valentina Bellè), figlia del boss Salvatore di Rosarno, e Maria Concetta Cacciola (Simona Distefano), affiliata al Clan Bellocco, devono fare i conti con una vita che non hanno scelto, ma che le conduce sempre a un passo dal baratro.
Valentina Bellè – Foto Credit: Claudio Iannone
Sulle tracce di queste donne, una pm determinata e coraggiosa, di nome Anna Colace (Barbara Chicchiarelli), che capisce come combattere la ‘Ndrangheta dall’interno e, al tempo stesso, proteggere coloro che saranno fondamentali nella lotta e che trascorrono esistenze infernali.
Le donne che fanno la differenza
Come si evince dal titolo, The Good Mothers ha una fortissima componente femminile. A cominciare dal parterre attoriale, composto da volti noti della serialità italiana – la Chicchiarelli è uscita con Suburra – La serie, la Bellè è la protagonista di Volevo fare la rockstar – e da nuove sorprendenti leve.
Un trittico di produttrici (Juliette Howell, Tessa Ross e Harriet Spencer per House Productions) e una regista donna (Elisa Amoruso) affiancano, poi, i colleghi uomini, portando il loro indiscutibile e fondamentale punto di vista.
Essere donna in un universo maschile è sempre stato complicato, ma quando si tratta di ‘Ndrangheta la faccenda si fa ancora più vischiosa. Madri di famiglia ineccepibili, mogli fedeli e leali, figlie obbedienti e rispettose, le protagoniste dello show in questione si fanno portavoci di ciò che è e muove la realtà.
Pensavo fossimo al sicuro.
Dentro la ‘Ndrangheta
The Good Mothers ha, quindi, il merito di portare lo spettatore ben addentro questo mondo, fatto di violenza, di brutalità, di eccessi. Scegliendo lo sguardo di chi, per un motivo o per un altro, ci si ritrova invischiata, complice e vittima di un sistema malsano.
All’interno di esso vigono regole stabilite, inamovibili, ancestrali, ed esiste una gerarchia al cui vertice si trovano quasi esclusivamente uomini. Tradire o infrangere, in qualsiasi modo o misura, simili meccanismi può avere esiti tragici.
Tra le poche, pochissime, opzioni concesse alle donne della ‘Ndrangheta, c’è la solidarietà dell’una con l’altra. Creando degli infinitesimali spazi dentro i quali cofrontarsi, confidarsi e sfogarsi, l’esistenza ritrova un po’ del suo senso. E, forse, una mano può (e deve) darla anche la giustizia, proponendo spiragli di salvezza altrimenti inarrivabili.
Prima tiriamo dentro tutte loro e poi facciamo fuori tutti gli altri.
Come un vero e proprio “cavallo di Troia”, le protagoniste di The Good Mothers offrono una visuale privilegiata e potente. Tante sono le riflessioni, oltre alle critiche mosse al sistema che ha dato i natali e continua a sostentare la malavita in ogni sua forma. Il resto, in termini puramente di intrattenimento, lo fanno i contributi dei vari reparti tecnici e artistici, tutti estremamente lucidi e allineati. E questo è il genere di intrattenimento dall’inestimabile valore.
* Foto in evidenza Credit: Claudio Iannone
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