Proiettato oggi alle 22 nel berlinale palast Disco Boy di Giacomo Abbruzzese è l’unico film italiano in concorso al 73° Festival Internazionale del Cinema di Berlino. 

Il film, co-prodotto dall’italiana Dugong Film, e dalla belga panache productions di André Logie è interpretato da Franz Rogowski (gia visto in Undine e Freaks Out), dall’esordiente Morr Ndiaye,  dall’artista attivista Laëtitia Ky e da Matteo Olivetti (La terra dell’abbastanza).

La colonna sonora è firmata dalla stella della musica elettronica di Pascal Arbez – Nicolas conosciuto con lo pseudonimo di  Vitalic.

Disco Boy è una coproduzione Francia/Italia/Belgio/Polonia e uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 9 marzo distribuito da Lucky Red

La storia di Disco Boy

Aleksei è un giovane bielorusso in fuga da un passato che deve dimenticare: un corpo coperto di tatuaggi ricordo del carcere.

Con la scusa di una trasferta della squadra di calcio arriva in Polonia ed appena superato il confine inizia il suo viaggio da clandestino verso Parigi.

il suo sogno è arrivare in Francia, ballare, bere del bordeaux e mangiare camambert.

Per ottenere la cittadinanza francese Aleksei diventa membro della Legione Straniera.

Mentre sta imparando le tecniche di guerriglia della legione, Aleksei viene coinvolto in una missione di salvataggio per liberare degli ostaggi francesi catturati da un commando capitanato da Jomo, un attivista rivoluzionario impegnato in una lotta armata per difendere la sua comunità nel delta del Niger.

il suo gruppo si chiama M.E.N.D. movimento per l’emancipazione del Delta del Niger sono degli ecoterroristi impegnati in una lotta armata per liberare dallo sfruttamento delle multinazionali una delle zone più inquinate del mondo.

Aleksei è, malgrado la propria volontà, un soldato, Jomo un guerrigliero e sono faccia a faccia.

I loro destini si intrecceranno in una guerra insensata dalle terribili conseguenze.

Un film visivamente sorprendente e potente La recensione di Disco boy

Disco Boy è un film fuori dagli schemi per numerose ragioni: la prima sicuramente data dal respiro internazionale di cui gode il primo lungometraggio del regista tarantino.

Un lavoro di preparazione durato dieci anni durante i quali Giacomo Abbruzzese ha realizzato documentari e cortometraggi premiati in numerosi festival in tutta Europa.

Disco Boy e’ in sintesi un film di guerra ed anche un viaggio interiore che racconta le vite di due uomini apparentemente senza nessun legame ma che sono destinate ad intrecciarsi in modo indelebile ed è in questa comunione che Giacomo Abbruzzese mostra la sua originalità dando vita ad un film visivamente sorprendente e potente grazie anche alla colonna sonora del compositore di musica elettronica Vitalic che si fonde perfettamente con le immagini.

Lo scontro tra Aleksei e Jomo, parte nodale del film, durante il quale le loro anime si fondono è filmato con una telecamera termica e le immagini si distorcono diventando progressivamente colori e rumori.

Una visione distorta, psichedelica, che comunica che uno sta scivolando nell’altro come per magia.

” I protagonisti sono difficili da classificare perché Aleksei è un legionario e Jomo un ecoterrorista ” ha detto Giacomo Abbruzzese in conferenza stampa a Berlino ” qui non c’è un buono ed un cattivo ma solo due persone che stanno immaginando la loro vita in un modo migliore. Questa è la storia di tante persone che emigrano perché vogliono solamente trovare una vita migliore.Questo per me è stato il punto di partenza per il mio film. Il personaggio di Aleksei nasce da un incontro che ho avuto anni fa in un locale con un ballerino che era stato soldato anni prima. Ero affascinato da questa dicotomia in una persona in cui potessero convivere due esperienze apparentemente così lontane “

Per usare le parole del regista,  avere il suo film alla berlinale è come se il Taranto fosse in serie A.

Speriamo possa vincere il campionato

‘Disco Boy’ il titolo italiano in concorso a Berlino 73

Il trailer di Disco Boy