Su Netflix è disponibile il film per famiglie Dog Gone, diretto dal veterano regista Stephen Herek.
Una commedia incentrata sugli sforzi di una famiglia media americana per ritrovare l’amato cane Gonker.
Il cane fu prelevato cucciolo da un canile da parte del figlio, studente universitario, diventando in breve tempo un effettivo ed amato membro della famiglia, fino al momento in cui si perde lungo un sentiero nella foresta degli Appalachi.
Nel film, gradevole e in grado di tener desta l’attenzione dello spettatore, riconosciamo i volti di Rob Lowe e Kimberly Williams-Paisley.
I due sono impegnati e rendere credibili, ma anche amabili, i genitori del protagonista Fielding (John Berchtold), studente dalle idee un po’ confuse riguardo ai suoi progetti di vita e per questo estremamente bisognoso dell’affetto incondizionato di un amico a quattro zampe.
Dog Gone: Gonker, l’amico fedele e disinteressato che ognuno desidererebbe
Nonostante le iniziali diffidenze, il bel trovatello a quattro zampe, chiamato dal suo nuovo padrone Gonker, diventa la mascotte di una famiglia benestante americana, composta da due giovani genitori e da Fielding, un figlio afflitto da problemi sentimentali e gravato da alcune incertezze sul proprio futuro da adulto.
La scelta di un cane come miglior amico con cui condividere la vita, non viene presa con eccessivo entusiasmo dai genitori, che tuttavia accettano il simpatico animale quando il figlio torna a vivere nella bella casa di famiglia.
Le cose procedono bene, anche se il cane improvvisamente accusa un malessere che lo mette in pericolo di vita e bisognoso di cure costanti.
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Il problema si presenta quando, durante una piacevole escursione sui sentieri che costeggiano la foresta dei monti Appalachi, Gonker si smarrisce nell’inseguire una volpe.
A quel punto la famiglia di Fielding si organizza per cercare di riportarlo a casa. Mobilitano mezza America trasformando la scomparsa dell’animale in una notizia a livello nazionale che mantiene sotto pressione mezzo paese.
Il lieto fine è garantito e dopo molte vicissitudini si vuole lanciare un messaggio: l’equilibrio che un animale da compagnia riesce ad apportare in un nucleo familiare diventa un diritto acquisito senza il quale l’armonia risulta perduta per sempre.
La recensione
Da un romanzo che racconta la vera sventura occorsa al padrone del giovane cane smarrito e malato, Gonker, l’abile direttore di commedie Stephen Herek dirige con la massima professionalità un film per famiglie incentrato su un animale, ma anche in grado di sondare tematiche attuali e tutt’altro che banali: l’incertezza che accompagna molti giovani alle prese con la pianificazione del futuro e l’affannosa ricerca della serenità in un mondo sempre troppo caotico e spesso corrosivo.
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Dog Gone, oltre ad appassionare per la sua storia, incentrata sulla ricerca affannosa del giovane cane la cui vita dipende dalla somministrazione periodica di un farmaco salvavita, riesce ad equilibrare efficacemente scorci di vita familiare improntata su principi di buona volontà ed ottimismo. Ma non rinuncia anche al lato spiritoso e simpatico che la vita insieme a un amico a quattro zampe inevitabilmente comporta.
La produzione si avvale di un cast coeso e brillante, in cui i magnifici e giovanili genitori , interpretati da Rob Lowe (58 anni e dimostrarne venti in meno) e la piacevole Kimberly Williams-Paisley, riescono ad evitare che la storia sfoci nella solita sequela di stucchevoli sentimentalismi senza un briciolo di sana ironia, qui fortunatamente presente.