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‘Ant-Man and the Wasp – Quantumania’, la recensione

Ant-Man apre la fase 5, della Saga del multiverso. Il Marvel Cinematic Universe prosegue, con l'usuale sfoggio di effetti speciali e azione, ma non del tutto convincente.

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Ant-Man and the Wasp – Quantumania: trentunesimo tassello cinematografico del Marvel Cinematic Universe; terzo episodio con protagonista Ant-Man; e primo episodio della Fase 5, della seconda saga, denominata “Saga del Multiverso”. Disponibile su Disney Plus.

Ecco, questo è il nuovo film della Marvel esaminato in numeri, perché uno degli aspetti fondamentali di ogni pellicola MCU è il computo, che riconferma come stia diventando gigantesca la mappatura cine-fumettistica di questa immaginifica saga di super-eroi; che si espande anche nelle serie Tv.

Senza dimenticare che nell’enumerazione andrebbero messi anche gli incassi, sempre stratosferici.

Anche questo episodio rispetta perfettamente tutte le regole adottate, per far funzionare il mega-prodotto in progress: trama articolata con fitti rimandi ai precedenti episodi (e al fumetto d’origine) per i conoscitori del serial; appagante spettacolo funzionale anche per gli spettatori non conoscitori della saga.

Eppure, ultimamente, a ogni episodio sorge il dubbio. Si rimane tanto inebriati dalla fantasmagoria quanto non totalmente soddisfatti. Pare che prevalga molto di più l’eccessivo artifizio a stupire rispetto alla vena genuina che rendeva umani i personaggi. Oltre al sospetto che prevalga maggiormente un taglio Disney.

Ant-Man and the Wasp Quantumania

Ant-Man and the Wasp – Quantumania, la trama

Mentre Scott (Paul Rudd) si gode il piacere della notorietà, con tanto di autobiografia pubblicata con successo, Hope (Evangeline Lilly) continua a dedicarsi alle cause umanitarie. Momenti felici che condividono con Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), e la figlia di Scott, Cassie Lang (Kathryn Newton).

Adolescente irrequieta e in lotta contro le ingiustizie sociali, Cassie è molto abile con la fisica e la tecnologia. Mentre vuol far vedere alla sua famiglia la mirabolante invenzione da lei creata, un incidente risucchierà tutti in un viaggio nel mondo subatomico. Universo abitato da nuove e strane creature, ma anche da un nuovo cattivo, noto come Kang il Conquistatore (Jonathan Majors), ossia il Signore del Tempo.

Ant-Man and the Wasp Quantumania

Ant-Man and the Wasp – Quantumania: famiglia, ironia, azione

Mettendo da parte la storia principale, il perno di questa terza avventura di Ant-Man è il rapporto tra Scott e la figlia, ormai adolescente. Un uomo che riesce a gestire interminabili battaglie con mostri e cattivi, ma non è capace di controllare completamente la figlia. In pratica, non la conosce.

Il percorso di crescita del personaggio non riguarda più lui come uomo con superpoteri da gestire sapientemente, ma quello di divenire un padre più accorto. E questa maturazione avverrà dentro le usuali battaglie contro il male.

Probabilmente l’episodio della saga in cui prevale maggiormente il senso di famiglia, degli affetti familiari. Relazioni che da un lato sono difficoltose per i ruoli che devono rivestire, ma dall’altro sono importanti perché spingono a non mollare le battaglie, che potrebbero distruggere il pianeta.

Una narrazione condotta con toni ironici, con gli iniziali dissidi padre-figlia, che poi si trasformano in rispetto reciproco. Minimalismo sentimentale calato nello sfolgorio degli effetti speciali, che ammantano quasi tutta la pellicola.

Effetti speciali che sanno ricreare in grande un piccolissimo mondo, quello subatomico. Accennato nei precedenti episodi, l’universo quantistico diviene un’altra concreta realtà che va ad affiancare quelle dello spazio e del multiverso (in attesa del tempo).

Kang, il cattivo di questo episodio (e accenno alle nuove entità contro cui dovranno lottare gli Avengers), era già apparso nel sesto episodio della prima stagione del serial tv Loki (2021), sempre impersonato da Majors. Un personaggio non particolarmente interessante, ma che pare destinato a evolversi con maggiori particolarità.

Peyton Reed e Jeff Loveness

Mentre Peyton Reed è stato riconfermato, azione rara nella produzione MCU, lo sceneggiatore ingaggiato per il terzo episodio è diverso. Lo script questa volta è firmato soltanto da Jeff  Loveness, al suo esordio nel cinema.

E questo cambio di scrittura si sente. Mentre la regia di Reed sa cogliere visivamente ogni ottimo momento, mettendo in risalto con ironia sia le molte scene iper-effettistiche (ad esempio lo sdoppiamento di Scott) quanto le piccole scene quotidiane, la sceneggiatura non riesce a dare respiro al primo tassello della nuova fase.

Gli altri due episodi di Ant-Man gestivano ottimamente l’amalgama di humour e fantascienza (e azione), mentre questo terzo episodio, per quanto cerchi di essere beffardo (nell’incombente pericolo di fine del mondo) non riesce ad avere dei guizzi, anche perché mancano vere battute taglienti.

Ad esempio: è simpatica l’apparizione di Bill Murray, ma non memorabile in una scena che rievoca – troppo – il bar di Guerre stellari. E in ambito citazionistico, molto più efficace l’omaggio sarcastico al Kaiju-Eiga, che ribalta il concetto di mostro distruttore.

Ant-Man and the Wasp – Quantumania

  • Anno: 2023
  • Durata: 125 minuti
  • Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures
  • Genere: Azione
  • Nazionalita: Stati Uniti
  • Regia: Peyton Reed
  • Data di uscita: 15-February-2023

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