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ShorTS International Film Festival Maremetraggio

“Le Mura di Bergamo” continua il tour in tutta Italia

Un documentario di Stefano Savona in concorso al Bolzano Film Festival

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le mura di bergamo

Presentato in anteprima mondiale al 73. Festival Internazionale del Cinema di Berlino in Concorso nella sezione Encounters, il film documentario Le mura di Bergamo di Stefano Savona, realizzato con il supporto di Danny Biancardi, Sebastiano Caceffo. Alessandro Drudi, Silvia Miola, Virginia Nardelli, Benedetta Valabrega, Marta Violante, dopo essere stato in concorso al Bolzano Film Festival arriva a Trieste a Shorts international film festival  e a Palermo grazie a Sole Luna doc film fest

Il film è una produzione ILBE – Iervolino & Lady Bacardi Entertainment con Rai Cinema, e racconta l’arrivo della pandemia di COVID-19 in Italia, in particolare a Bergamo: una città che, come un unico organismo, si scontra e reagisce al virus, rendendo la maglia di connessioni tra le vite degli abitanti ancora più stretta e forte.

Le mura di Bergamo La trama

Nel marzo 2020 la città, dentro le sue mura, è un corpo malato. È un insieme di cellule, di tessuti, di organi che non riescono più a comunicare. Le strade si sono svuotate, gli scambi azzerati, gli incontri proibiti. Disconnesso dagli altri ogni corpo è solo all’interno delle sue mura.

Vediamo ospedali sull’orlo del collasso, famiglie sconvolte e bare portate via da un convoglio militare. E questo è solo l’inizio del nuovo film straziantemente dettagliato e potente di Stefano Savona. Dopo l’abisso dei giorni più bui arriva una sfida ancora più grande: il lutto. Le persone si incontrano per cercare di capire cosa è successo e superare la loro paura e il loro dolore. Nulla è più come prima e la nostra percezione di ciò che siamo abituati a chiamare vita e morte è completamente cambiata.

Il corpo della città è un organismo devastato che prova a reagire. Medici, infermieri, pazienti, volontari, e anche chi non ha vissuto direttamente il dolore della malattia cerca un proprio ruolo nel processo di guarigione collettiva. Raccogliere e raccontarsi le storie di chi non c’è più diventa una maniera per rielaborare il lutto privato e collettivo e per ragionare sul bisogno di una nuova ritualità della morte.

Tra memoria e futuro

Scavando nella memoria del passato recente e meno recente di Bergamo, Savona si interroga sulla nozione stessa di cinema documentario e si chiede: come dovrebbe filmare questo ciclo interrotto di vita e morte? Come dovrebbe accompagnare i sopravvissuti mentre cercano di trovare un nuovo posto nel mondo?

Le Mura di Bergamo è un film che crea connessioni tra memoria e futuro.

Il protagonista è la città, un corpo sociale che, come ogni organismo vivente, è costituito  dalle connessioni tra le sue parti.

In qualsiasi forma o racconto, il senso di presenza fornito dai documentari è inestimabile, specialmente quando si tratta di momenti epocali della storia. È il caso de Le mura di Bergamo. Stefano Savona ha registrato questi giorni terribili, filmando strade vuote e ospedali sovraffollati. Non è solo attraverso le immagini ma anche attraverso il suono – in particolare le registrazioni delle chiamate al 911 – che la sensazione di essere lì diventa palpabile. Il film va oltre quel particolare momento tragico e cerca di affrontare anche la lenta ripresa dopo il picco della pandemia, sia a livello individuale che collettivo. (Carlo Chatrain).

Stefano Savona

Nato a Palermo, Italia nel 1969, ha studiato archeologia e antropologia in Italia e nel Regno Unito. Ha iniziato a lavorare come fotografo nel 1995. Nel 2010, insieme a Penelope Bortoluzzi, ha fondato la società di produzione Picofilms a Parigi. I suoi documentari sono stati proiettati e premiati in numerosi festival internazionali. Tahrir – Piazza della Liberazione ha vinto il David di Donatello e il Nastro d’Argento per il miglior documentario nel 2012.

 

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Le mura di Bergamo

  • Anno: 2023
  • Durata: 137'
  • Distribuzione: Fandango
  • Genere: Documentario
  • Regia: Stefano Savona