
In un luogo privo di riferimento spazio-tempo un ‘uomo qualunque’ convive con la sua solitudine all’interno di un hangar. La sua quotidianità è scandita da infinite ripetizioni, azioni meccaniche e pensieri. Disteso sul prato, con le mani si tappa le orecchie… poi le allontana, cercando di scrutare le differenze tra il suo sentire e l’ascoltare ciò che lo circonda. Una notte, allarmato da un rumore, esce impugnando un fucile, ma a sorprenderlo è una donna, avvolta da una coperta e rannicchiata sulla vedetta del suo piccolo aeroporto. Un incontro inaspettato, che cambierà la vita di entrambi. E insieme, impareranno a volare. “The dissolved time” è un racconto-studio sulle forme espressive applicate al mezzo cinema. Girato in Mini-DV con ottiche da 35mm, si fregia di una fotografia esposta a particolari filtri che ne snaturano l’immagine tanto da ricreare una dimensione indefinita, intangibile. Zenone spezzetta il tempo in fotogrammi, sui quali concentra il suo focus emotivo lasciando che siano i personaggi ad esprimere se stessi e le loro relazioni, quasi privandosi della comunicazione verbale; adotta inoltre soluzioni visive molto spesso originali e incisive, valorizzate da accompagnamenti sonori brillanti, sempre da lui composti. Una storia che si muove all’interno di una dimensione di totale squilibrio, dove il tempo appare finito tanto quanto infinito risulta l’amore di un uomo.
Vito Sugameli