il 15 febbraio 2023 su Netflix è in arrivo la nuova docuserie African Queens: Njinga prodotta da Jada Pinkett Smith, capace di mescolare dramma e documentario.
La prima stagione si focalizzerà sulla figura storica della Regina guerriera Njinga, vissuta nella regione di Ndongo e Matamba (l’odierna Angola) nel corso del XVII secolo, raccontando della sua saggezza politica nell’affrontare conflitti con le popolazioni confinanti, l’innata capacità diplomatica nell’instaurare accordi commerciali, ma anche della sua tempra e risolutezza nel guidare i soldati in battaglia.
Nel primo episodio, La principessa Njinga Vive a Kabasa con i suoi fratelli e due sorelle. Si allena con i guerrieri di suo padre, del quale è la favorita imparando le arti della diplomazia.
Informazioni
Jada Pinkett Smith è ricordata per la sua interpretazione in film come, Matrix Reloaded e Revolution (2003), Alì (2001) e Collateral (2004) di Michael Mann. Ha avuto un ruolo rilevante anche per quanto concerne la serialità, recitando in Hawtorne (2009-2011) e Gotham (2014-2016). Già produttrice di The Karate Kid – La leggenda continua (2010), Annie – La felicità è contagiosa (2014), Life in a Year (2020), Una famiglia vincente – King Richard (2021), conduttrice e produttrice esecutiva dello show numero 1 di Facebook Red Table Talk, insieme alla figlia Willow Smith e alla madre Adrienne Banfield-Norris, si trova entusiasta per la nuova docuserie tanto da dichiarare:
Come madre di una giovane donna nera, è immensamente importante per me che impari le lezioni delle regine africane che hanno aperto la strada al nostro successo e al successo di generazioni di donne nere.
La docuserie è narrata da Pinkett Smith ed è scritta da Peres Owino e NneNne Iwuji. Ogni stagione avrà quattro episodi lunghi 45 minuti e conterrà interviste di esperti ed altri importanti documenti con inserti di finzione e spettacolo.
Alla domanda riguardante le tematiche che la serie vuole affrontare Pinkett Smith dichiara:
Spero che questo prodotto possa distruggere alcuni stereotipi. Lo spero proprio. Sento che ne esistono da entrambe le parti, sia riguardo gli americani neri che gli africani neri. Voglio che le persone siano orgogliose dell’essenza di ciò che siamo e di ciò che abbiamo compiuto per superare le sfide che abbiamo affrontato. Spero che questo sarà un ponte che fornirà una maggiore comprensione riguardo i semi da cui siamo nati.