Si rinnova anche per il 2023, il gemellaggio del Sudestival con il cinema armeno. Un’occasione unica per celebrare i cento anni della settima arte in questa terra, ponte culturale tra Europa e Asia.
Dopo l’accordo del 2019, fortemente voluto dal direttore artistico del festival Michele Suma, il Sudestival dedicherà un’attenzione particolare al mondo audiovisivo armeno, attraverso un programma esclusivo di due giorni.
Le proiezioni e gli incontri si terranno a Bari e a Polignano a mare, le città che testimoniano la storia umana, culturale e religiosa che lega la Puglia all’Armenia.
Il cinema armeno al Sudestfestival
In rappresentanza del Golden Apricot Yerevan International Film Festival, che si tiene ogni anno in Armenia, sarà presente il regista Harutyun Khachatryan. Con il regista e fondatore del festival armeno, una folta rappresentanza artistico – diplomatica composta da Kristina Mehrabekyan, primo consigliere dell’Ambasciata della Repubblica Armena in Italia; Karen Avetisyan, direttore artistico del Golden Apricot International film festival e Vervara Hovhannisyan, responsabile del dipartimento Internazionale del Golden Apricot film festival.
L’Armenia ha una grande tradizione cinematografica alle spalle e arriva nel 2023 a celebrare i suoi cento anni di storia della settimana arte.
Le sue pellicole, realizzate in questi cento anni di storia, sono state contaminate dall’influenza sovietica, ma anche da quella europea. Lo stile filmico di questa terra ha visto un continuo rinnovamento attraverso il lavoro di grandi maestri.
L’Armenia ha un forte legame con l’Italia in particolar modo con Bari. Nel capoluogo pugliese, infatti, da ormai tre generazioni, è presente una comunità perfettamente integrata e in contatto con il Paese d’origine.
Il programma del Sudestfestival dedicato al cinema armeno
3 Febbraio 2023
Cinema Galleria, Bari, ore 19.00
Great Expectations di Sona Simonyan.
Gyumri è la seconda città più grande dell’Armenia, semidistrutta da un terremoto che nel 1988 in 8 secondi ha ucciso 30.000 persone e spazzato via tutto nel raggio di 20 km. Io sono nata in questa città morta, che ha smesso di crescere ed è rimasta per sempre sotto l’ombra scura della catastrofe, nella quale ogni neonato doveva in qualche modo prendere il posto di un morto. Trent’anni dopo, la mia generazione del post-cataclisma continua a farsi la stessa domanda: restare o andarsene?
Three Graves oF The Artist di Harutyun Khachatryan
Il film racconta la storia della vita avventurosa e del patrimonio artistico del talentuoso pittore armeno Vahan Ananyan. Vahan, nato e cresciuto a Yerevan, ma sempre più deluso nella realtà armena (il terremoto, la guerra, il crollo dell’Unione Sovietica), si trasferisce a Tallinn, poi Kiev e Odessa a lavorare lì. Dopo la sua morte i resti di Vahan furono sepolti a Tallinn, Odessa e Yerevan. Il suo patrimonio artistico rimane in paesi lontani.
Kafka’s Dream di David Babayan.
Miserabile me. Ho due piastre avvitate alle tempie, pensò Franz, chiudendo gli occhi. Un abisso oscuro, il tribunale dei matti, la condanna da scontare sotto forma di insonnia perenne.
Aurora’s Surnise di Inna Sahakyan.
Durante l’orrore del genocidio armeno, a soli 14 anni Aurora perse tutto. Quattro anni dopo, grazie al suo straordinario coraggio e un po’ di fortuna, Aurora riuscì scappare a New York. Lì la sua storia divenne un caso mediatico. Recitò nel ruolo di sé stessa nel blockbuster hollywoodiano Auction of Souls e divenne il volto di una delle più importanti campagne di beneficienza nella storia degli Stati Uniti. Alternando animazione, interviste dell’epoca e estratti di Auction of Souls, il film racconta una storia di sopravvivenza che era stata dimenticata.
In Aurora’s Sunrise la rievocazione del genocidio armeno – Taxidrivers.it
4 Febbraio 2023
Cinema Vignola, Polignano a Mare, ore 12.00
Amerikastai di Michael Goorjan.
Da ragazzo, Charlie fuggì dal genocidio armeno diretto negli Stati Uniti. La sua famiglia non fu così fortunata. La nostra storia inizia nel 1947, quando Charlie rimpatria in Armenia solo per essere colpito dalla dura realtà del comunismo sovietico. Quasi immediatamente Charlie viene arrestato e condannato e portato in prigione. Proprio mentre sembra soccombere al terrore della sua situazione, scopre che il muro della prigione fuori dalla finestra della sua cella era stato danneggiato durante un recente terremoto. E attraverso un buco può vedere in un condominio vicino. La coppia armena che vive nell’appartamento, Tigran e Ruzan, diventano l’unica connessione di Charlie con il mondo esterno, vivendo indirettamente attraverso la loro vita privata, condividendo i pasti con loro, ridendo, piangendo, cantando e ballando, mentre scopriva la cultura armena.
When I am sad di Lilit Altunyan.
Un sorriso viaggia attraverso il mondo della tristezza, trasformato da emozioni e pensieri ma un bacio d’amore lo riporta a casa.
5 Dreamers and a Horse di Aren Malakyan e Vahagn Khachatryan.
Il film ci confronta con una galleria di personaggi che cercano di imporre la loro identità al di fuori di una soffocante “normalità”. Grazie allo sguardo empatico ed esteticamente poetico dei due registi, 5 Dreamers and a Horse mette in scena tre facce dell’Armenia: quella incarnata dalla responsabile di un ascensore in un ospedale cittadino che sogna di diventare astronauta, portavoce di un sovietismo urbano dai toni esaltati, una seconda capitanata da un contadino alla ricerca della moglie perfetta confrontato con un problema di sterilità, esempio tristemente perfetto di una società rurale dominata dal patriarcato e una terza impersonata da due personaggi queer che militano per la libertà di essere semplicemente quello che sono, simbolo di un’apertura verso un occidente sognato ed idealizzato.
Il grande rapporto che lega il Sudestival e il cinema armeno è stato avviato grazie all’ambasciata armena ed è stato sviluppato per il 2023 dell’Associazione Armeni Apulia, in particolare grazie al supporto del suo segretario Carlo Coppola.
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Sudestival 2023: la prima retrospettiva italiana dedicata a Mattia Torre – Taxidrivers.it