Disponibile dal 1° febbraio su Raiplay e dal 15 febbraio 2023 su Rai Due, la terza stagione di Mare fuori ha un’apertura degna di nota: i suoni di un temporale in lontananza fanno già presagire come andranno le cose.
12 episodi strabordanti di emozioni, vere e potenti, che parlano di amicizia, rinascita, sacrificio, futuro. Tornano coloro che sono diventati i beniamini di migliaia di persone, alle prese con nuove avventure e questioni da risolvere.
Carolina Crescentini, Carmine Recano, Antonio De Matteo, Vincenzo Ferrera guidano il gruppo dei più giovani. Tra questi ultimi, ritroviamo Nicolas Maupas, Massimiliano Caiazzo, Valentina Romani, Matteo Paolillo, Giacomo Giorgio, Ar Tem.
Mare fuori | La trama della terza stagione
Dopo aver permesso a Filippo (Maupas) e Naditza (Romani) di fuggire, Carmine (Caiazzo) è di nuovo in cella. Al suo fianco, deciso a cambiare e a rigare dritto, c’è Gaetano (Nicolò Galasso), su cui la direttrice, Paola Vinci (Crescentini), e il comandante Massimo Esposito (Recano), hanno investito tanto.
Ma c’è anche Pino (Ar Tem), un tempo detto O’Pazz, ormai sulla via della redenzione, grazie anche all’amore per la bella Kubra (Kyshan Clare Wilson). Sentimento che Beppe (Ferrera) non vede di buon occhio, ma che porta i due ragazzi a migliorarsi a vicenda.
L’amore vince su tutto.
Nel frattempo, nel carcere minorile di Napoli è arrivata Rosa Ricci (Maria Esposito), sorella di Ciro (Giorgio), che si è fatta arrestare con l’intento di ottenere vendetta per la sua famiglia.
Quanto costa cambiare
La terza stagione di Mare fuori riprende le fila esattamente da dove eravamo rimasti. I demoni personali dei giovani protagonisti continuano a tormentarli, per quanto impegno possano metterci e di quanto amore possano circondarsi. Persino la fuga acquista un sapore amaro, se indietro lasci gli affetti e sei costretto a nasconderti.
Il cambiamento aleggia nell’aria, e immani sacrifici saranno richiesti, ma forse sono solo intenzioni destinate a fallire. Se alle parole non seguono i fatti, di margine ne resta ben poco. Vero pure che il primo passo dipende dalla volontà, e c’è chi ne ha davvero un bel po’. Nascere e crescere in una famiglia di criminali, inevitabilmente, condiziona il corso dell’esistenza.
Non è così che ti passa il dolore.
Per riuscire ad affrancarsene serve carattere, coraggio e la capacità di pensare con la propria testa. Il sangue crea legami indissolubili, genera una violenza senza fine; la rabbia invade la mente e non lascia spazio ad altri pensieri se non la vendetta.
Famiglie non convenzionali
Ma la vendetta non è la scelta più giusta, nè quella più semplice. Dopo due stagioni, inizia a svilupparsi la riflessione sul tema anche all’interno del carcere minorile. Dalla voce e dalla testa di chi è rinchiuso lì dentro, per un motivo o per un altro, emerge la consapevolezza dei propri errori e, soprattutto, della possibilità di recupero.
Il perdono costa uno sforzo ulteriore, quasi innaturale, ma può condurre alla salvezza. Per sè e per chi si ama. Carmine è, probabilmente, il personaggio più rappresentativo in tal senso, oltre a quello con il percorso più complesso e completo. Non a caso, funge da catalizzatore per molte delle vicende e delle figure che lo circondano.
Ero morto ed è lì che sono rinato.
Amore e amicizia sono i cardini su cui si fonda buona parte della vita dei ragazzi. Sebbene, per molti di loro, vengano declinati in modi insani, corrotti e deleteri. Quando mancano le basi necessarie e i punti di riferimento, sbandare è facilissimo, se non d’obbligo. Ecco perché si formano famiglie non convenzionali, i cui componenti si scelgono, ogni giorno, consapevolmente. Sono le famiglie che cambiano le prospettive e indirizzano la vita sulla strada migliore.
‘Mare fuori’ Alla scoperta della serie tv fenomeno
*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.