Sono davvero tanti i film che, nel corso degli anni, hanno omaggiato e ricordato Victor Hugo. O meglio, sono tanti i titoli che si basano sulle opere dell’autore francese, nato proprio il 26 febbraio. Ne abbiamo scelti 5. 5 film che rimandano alla figura di Victor Hugo e alle sue opere.
Victor Hugo: prima dei film
Victor-Marie Hugo, più comunemente noto come Victor Hugo è stato scrittore, poeta, drammaturgo e politico francese, considerato il padre del Romanticismo in Francia.
Tra i principali teorici ed esponenti del movimento letterario romantico, seppe tenersi lontano dai modelli malinconici e solitari che caratterizzavano i poeti del tempo.
I suoi scritti giunsero a ricoprire tutti i generi letterari, suscitando consensi in tutta Europa. E dalle sue opere sono nati tanti titoli, soprattutto al cinema.
Victor Hugo nei film: I miserabili
Una delle opere dell’autore francese che ha trovato maggiore riscontro al cinema è sicuramente I Miserabiliche torna ciclicamente sul grande schermo in versioni diverse.
Lasciando da parte la serie tv, possiamo citare la recente versione dell’opera, che risale al 2013, dal titolo Les misérables.
Nella prigione di Tolone, in Francia, nel 1815, il prigioniero JeanValjean viene rilasciato da una guardia carceraria dopo esser stato condannato ai lavori forzati per 19 anni per aver rubato un tozzo di pane per sfamare sua sorella e il figlio di quest’ultima, che rischiava la morte. Una volta fuori, trovata ospitalità dal Vescovo Myriel, gli ruba l’argenteria e fugge, non riuscendo però a farla franca. Poi, pieno di vergogna e umiliazione verso se stesso, decide di diventare un uomo migliore. La storia prosegue, poi, a distanza di più anni, seguendo le sorti di Valjean.
Il film, un musical, ha ottenuto molti riconoscimenti, tra cui anche 8 nomination ai premi Oscar, riuscendo a portarne a casa tre.
Notre-Dame
A proposito di Notre-Dame si possono citare due titoli che, in ordine di tempo sono Notre-Dame de Paris, film del 1956 diretto da JeanDelannoy e prima trasposizione cinematografica a colori e unica in CinemaScope dell’omonimo romanzo, e Il gobbo di Notre-Dame, film d’animazione della Disney (disponibile su Disney+).
Il primo, delle numerose versioni, è forse il più fedele al romanzo originale, soprattutto per la scelta di rispettare il finale tragico. Co-prodotto tra Francia e Italia, è interpretato, tra gli altri, da Anthony Quinn nel ruolo del protagonista e Gina Lollobrigida in quello di Esmeralda.
Il secondo, invece, è del 1996. La trama è incentrata su Quasimodo, il deforme campanaro della cattedrale di Notre-Dame, e sulla sua lotta per farsi accettare nella società. È considerato uno dei classici Disney più cupi in quanto esplora temi maturi come l’infanticidio, la lussuria e altri. La colonna sonora di Alan Menken fu candidata all’Oscar e al Golden Globe.
Un altro film su un’opera di Victor Hugo: The Man who Laughs
Un’altra opera di Victor Hugo che è arrivata sullo schermo è L’homme qui rit. Il film, con protagonista Gérard Depardieu, è del 2012.
Gwynplaine ha una cicatrice che gli sfregia il viso dandogli una specie di sorriso permanente. Abbandonato dai Comprachicos, che l’avevano rapito e sfregiato qualche anno prima, viene raccolto da Ursus insieme a una bambina cieca, Déa. Si spostano insieme di villaggio in villaggio, dando uno spettacolo la cui vedette è Gwynplaine, ormai adulto. Dovunque, il suo sorriso suscita risate ed emozione nella folla che lo adula e tutti vogliono vedere il famoso “uomo che ride”. Tutto va avanti fino a quando si scopre che quest’uomo sfregiato è l’erede di una grande e nobile famiglia. Inebriato da questa improvvisa ricchezza e dall’amore carnale di una duchessa, si allontana delle due uniche persone che l’avevano amato per ciò che è, Déa e Ursus.
Adele H. – Una storia d’amore
Il film, del 1975, è diretto da François Truffaut. La pellicola racconta una storia tratta da documenti ritrovati alla Pierpont Library di New York: due volumi dei diari autografi di Adèle, figlia secondogenita dello scrittore VictorHugo, che fuggì in Canada contro la volontà del padre per inseguire un ufficiale inglese per il quale aveva perduto la testa.
Un film, quindi, che, a differenza dei precedenti sopra citati, non è basato su un’opera dell’autore, ma sulla vita di quest’ultimo.