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‘Lezioni di vita’ Su Chili si parla di liberazione sessuale

Su Chili disponibile l’irresistibile Lezioni di vita, di e con Lena Dunham.

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Disponibile per noleggio e acquisto su ChiliLezioni di vita porta la firma e lo stile di una personalità irriverente e arguta quale Lena Dunham. L’artista newyorchese, celebre per aver dato vita alla serie Girls, veste qui i panni di regista, sceneggiatrice, interprete e produttrice del film.

Lezioni di vita riflette magnificamente lo spirito e l’energia di colei che l’ha realizzato, andando a inserirsi in una piccola ma interessante schiera di pellicole indipendenti, sulla scia del recente Red Rocket o di cult come Amici per gioco, amici per sesso.

Lezioni di vita | La trama del film su Chili

Sarah Jo (Kristine Froseth) vive in un contesto familiare alquanto disfunzionale. In casa ci sono, infatti, la sorellastra Treina (Taylour Paige), completamente diversa da lei, e la madre Marilyn (Jennifer Jason Leigh), e basterebbe anche solo il nome per dirla lunga sulla persona che lo porta.

La verità? Gli uomini amano i problemi.

Delle tre, Sarah Jo sembra l’unica con la testa sulle spalle, sebbene mostri forse un’immaturità sentimentale/emotiva, dovuta alla mancanza di riferimenti adulti e di una tragedia accaduta in adolescenza. Impegnata con un’associazione che si occupa di giovani particolari, Sarah Jo segue un ragazzo con la sindrome di Down, di nome Zach.

Quest’ultimo la adora, sentendola molto vicina, sia per i modi di fare che per la sensibilità e la creatività con cui lei lavora. La mamma di Zach, Heather (Dunham), sta per avere un secondo bambino, ma le cose con il marito, Josh (Jon Bernthal), non vanno esattamente per il meglio.

Ecco perché, nel momento in cui Sarah Jo gli si concede, l’uomo non ci pensa troppo e dà il via a una relazione extraconiugale. Per la giovane sarà l’inizio di una vera e propria liberazione sessuale.

Lezioni di vita su cui riflettere

Un’opera come Lezioni di vita contiene in sé tutta una serie di suggestioni e suggerimenti, particolarmente significativi. La forma adottata per far sì che essi emergano rende il progetto ancora più godibile.

Nel corso dei 96 minuti osserviamo una giovane donna prendere consapevolezza della propria femminilità e del proprio corpo, e trasformarli in uno strumento con cui giocare, imparare, sperimentare.

Nessuno è un genio del sesso.

Gli esempi che la circondano rasentano l’eccesso e non sembrano essenzialmente sani. Sarah Jo si è trovata a crescere senza modelli di riferimento e ad affrontare un evento drammatico nel suo percorso di adolescente. Il blocco della crescita è evidente non solo dagli abiti che indossa, ma dal modo in cui si approccia alla vita. Nel passaggio, improvviso e brutale, alla cosiddetta età adulta, perde l’ingenuità, ma non la dolcezza e l’ottimismo.

Una storia di formazione al femminile

La Dunham mette così in scena una storia di formazione al femminile, incentrata su una precisa tematica. Da un lato serve a sdoganare l’idea sul  gentil sesso, dall’altro ad analizzare quanto anche il contesto comunitario sia importante nello sviluppo di una persona. Da qui la possibilità di porre l’accento sulla questione dei Social, sulle differenze di classe, sulla diversità e sulla libertà di essere diversi.

La diversità è una cosa che va celebrata e sfoggiata.

Al centro del racconto, il corpo femminile viene esibito e accarezzato dalla macchina da presa, in maniera sensuale, provocante e, finanche buffa, ma sempre rispettosa. E forse solo lo sguardo di una donna come la Dunham poteva riuscirci, senza far mai perdere un briciolo di fascino e leggerezza.

Parte del merito va, ovviamente, all’ottimo cast, che si è prestato ai rispettivi ruoli con fiducia e (auro)ironia. Oltre alla sorprendente e bellissima Froseth, non possiamo non citare Scott Speedman, nei panni di un pornodivo assolutamente irresistibile.

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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